Dal 30 novembre al 1° dicembre alle Murate e alla Biblioteca Obliate di Firenze
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Maratona di letture, performance e reading, mostre, sui libri chiaramente, nella loro accezione più vasta, e bibliobus, perché se la gente non va in biblioteca e non legge è la biblioteca a volte che può spostarsi. Firenze sarà protagonista il 30 novembre e 1° dicembre della due giorni di ‘Libri in festa’, alle Murate e alla Biblioteca Obliate.
E l’evento sarà l’occasione per rilanciare quel patto per la lettura promosso dalla Regione.
Ribadisce l’Assessore alla cultura e vice presidente della Toscana, Monica Barni:
Perché leggere è un valore sociale e civile da sostenere. Dobbiamo ampliare il pubblico dei lettori e consolidare l’abitudine a leggere fin dalla nascita.
Dobbiamo avvicinare coloro che oggi non leggono e quelli che dopo gli anni della scuola smettono di farlo. E ci si riesce con un’azione coordinata, di sistema e che continui nel tempo, coinvolgendo tutti i soggetti del mondo della lettura.
Con una sorta, appunto, di patto, di alleanza, di condivisione di obiettivi.
L’iniziativa “Libri in festa” è stata presentata stamani, 26 novembre, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, dalla Vicepresidente Monica Barni. Con lei l’Assessore alle biblioteche del Comune di Firenze, Massimo Fratini, e Stefania Costa, responsabile di La Nottola di Minerva, associazione culturale per la promozione della lettura.
Ribadisce Barni:
Coordinarsi è essenziale difendere la cosiddetta bibliodiversità è fondamentale.
Non leggere è un problema di cultura civile, ma può chiaramente diventare anche un problema economico e produttivo. Si parte dalle biblioteche pubbliche, ma la strategia proposta è un bouquet di azioni diverse.
Dice ancora Barni:
Il patto regionale per la lettura è una sfida e una scommessa per cambiare passo. Un patto da sottoscrivere entro la prossima estate, nel 2019, con un percorso di riflessioni e possibili integrazioni che partirà proprio dopo il 30 novembre.
Un patto che riconosca il diritto alla lettura come fondamentale per tutti i cittadini e il ruolo e valore della biblioteca pubblica nei processi di alfabetizzazione diffusa. Un patto che mira ad ampliare la base dei lettori e garantisca la bibliodiversità sostenendo ad esempio i canali di distribuzione e la cosiddetta editoria indipendente. Un patto che promuova l’accessibilità delle biblioteche e degli spazi pubblici dedicati alla lettura, la conoscenza anche dio quei luoghi e delle professioni del libro – dai bibliotecari ai librai, dagli editori a gli scrittori – diventando un moltiplicatore di occasioni di contatto. Un patto che si tradurrà in un protocollo d’intesa dinamico e aperto, che mira a sostenere azioni continuative e coordinate nel tempo, favorendo nuovi approcci e la valorizzazione delle buone pratiche.
Il patto è una novità, ma le strade da battere la Regione Toscana le ha in parte già iniziate a percorrere in questi anni con il progetto ‘Leggere in Toscana’. Già lì si è provato infatti a mettere insieme tutte le biblioteche toscane e le dodici reti documentarie a cui appartengono, archivi e istituti culturali compresi: per il 2018 la Regione ha finanziato 1 milione e 200 mila euro per il loro funzionamento. Dentro ‘Leggere in Toscana’ ci sono altri 563 mila euro, che sempre quest’anno la Regione ha impegnato per nove progetti sulla bibliodiversità.
E poi c’è la partecipazione e il finanziamento a più festival letterari: dal Salone del libro di Torino all’Elba Book Festival, da ‘Libro Aperto’ a Firenze – dove sono state presentate diciassette buone pratiche di stimolo alla lettura – al Pisa Book Festival. Nel 2018 è stato pure finanziato un percorso professionale rivolto all’accoglienza e all’accessibilità nei musei, negli archivi e nelle biblioteche, in particolare rivolte ai disabili come categoria a rischio di esclusione sociale.