Home Toscana Regione Toscana Cybersecurity, inaugurato a Pisa il centro di competenza regionale

Cybersecurity, inaugurato a Pisa il centro di competenza regionale

919
Vittorio Bugli


Download PDF

Dichiarazione dell’Ass. Bugli

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Taglio del nastro oggi, 13 ottobre, a Pisa per la sede del Centro di competenza per la cybersecurity, primo e unico al momento in Italia.

Le stanze che occuperà sono quelle all’interno di una palazzina nel parco dei vecchi macelli, che condividerà con un incubatore di spinoff e startup già attivo da qualche tempo e il Museo degli strumenti del calcolo, che ospita tra l’altro il primo calcolatore italiano nato negli anni Cinquanta del Novecento con il contributo del pubblico: un computer – o meglio una calcolatrice elettronica, la Cep – che allora occupava un’intera stanza e la cui potenza di calcolo era inferiore a quella che oggi sta nelle nostre tasche, in un cellulare, o negli apparecchi di domotica. Passato, presente e futuro dunque in un unico luogo.

A Pisa, nei Vecchi Macelli, ci sono gli spazi anche per ospitare iniziative di formazione. Un’altra sede del centro sarà a Firenze, presso il Tix della Regione e si occuperà nello specifico della sicurezza nella pubblica amministrazione.

L’inaugurazione si è svolta nell’ambito di IF2018, l’Internet Festival che da giovedì fino a domenica, per quattro giorni, sta animando in modo diffuso la città in dieci diversi luoghi.

Spiega l’Assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli:

La cybersecurity è un tema che diventerà importantissimo nei prossimi anni e che oggi in troppi sottovalutano. In un momento in cui i dati della pubblica amministrazione stanno sempre più online e quelli delle aziende con l’industria 4.0 pure, e sono destinati ad aumentare con l’incremento del rapporto con il pubblico, si rischia in pochi secondi di perdere un patrimonio costruito nei decenni: patrimonio aziendale e di conoscenze, dei cittadini e della pubblica amministrazione.

Avere una squadra formata da tutte le università toscane, dal CNR e dalla Regione all’interno di un centro di competenza che noi abbiamo finanziato nella parte iniziale credo che sia fondamentale. È la prima esperienza in Italia, proviamo volentieri a fare da modello.

Il centro sarà una sorta di think tank, luogo di progettazione delle strategie della coalizione fra Regione, Università di Firenze, Pisa e Siena, Imt di Luca e Cnr. Ma sarà anche un luogo a cui imprese e pubbliche amministrazioni potranno rivolgersi e presso il quale potranno essere formate le professionalità adeguate.

La cybersecurity è un asset fondamentale della nostra società. Spesso non siamo consapevoli dell’enorme scambio di dati e di informazioni che avvengono sulla rete attraverso gli oggetti che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni, attraverso i servizi online e gli applicativi che girano sul cloud. E si moltiplicheranno nel futuro. Il centro regionale nasce per proteggere questi dati e queste informazioni.

Sottolinea Bugli:

Mettersi in sicurezza non è solo una necessità tecnologica, ma un tassello fondamentale per garantire i dati personali, la piena operatività aziendale e la vita sociale. Gli attacchi informatici riguardano tutti oramai.

Le contromisure ci sono, ma scarsa è la percezione del rischio.

Università toscane e CNR, sotto l’ombrello della Regione, metteranno in comune le loro esperienze scientifiche e capacità tecnologiche, i loro laboratori, metodi, strumenti e capitale umano a vantaggio dell’intero sistema toscano, pubblico e privato. Sarà un luogo di studio ma anche di elaborazione di strategie.

All’inaugurazione oggi sono intervenuti, oltre all’Assessore Vittorio Bugli, i Rettori dell’Università di Pisa Paolo Maria Mancarella e dell’Università di Siena Francesco Frati, Rosario Pugliese su delega del Rettore dell’Università di Firenze, il Direttore della Scuola IMT di Lucca Pietro Pietrini e il Direttore IIT-CNR Domenico Laforenza, ovvero i firmatari del protocollo che ha dato il via, a febbraio, alla creazione del centro regionale.

La Regione garantirà 500 mila euro l’anno per la fase di avvio.