Home Territorio ‘Il medico dei pazzi’ a Classico Contemporaneo

‘Il medico dei pazzi’ a Classico Contemporaneo

865
'Il medico dei pazzi'


Download PDF

In scena il 16 agosto al Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Giovedì 16 agosto, ore 21:30, presso il Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, nell’ambito della rassegna ‘Classico Contemporaneo’ – V edizione, direttori artistici Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino, andrà in scena lo spettacolo ‘Il medico dei pazzi’ di Eduardo Scarpetta, regia di Salvatore Sannino, con Salvatore Sannino, Danilo Rovani, Veria Ponticiello, Maurizio Fiorillo, Flora Volpicelli, Giorgio Anzuoni, Adriano Fiorillo, Luca Lombardi, Giuseppe Di Gennaro, Giovanna Sannino, Stefania Ciancio.
Scene Peppe Zarbo e Valeria Malpeso, assistenza musicale Andrea Galario, produzione Compagnia stabile “Teatrodisotto”.

Che cosa ci resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di vivere?

Da questa frase di Aldo Busi in “seminario sulla gioventù” che parte l’idea della messa in scena de ‘Il medico dei pazzi’. Dal disincanto vissuto come tradimento, dalla perdita di ancoraggio dai valori e dai sentimenti si può sconfinare nella follia. La follia vista come esasperazione di un sentimento. Cos’altro sono un Violinista non realizzato, un attore amatoriale infelice, una madre matrigna, un maggiore dell’esercito abbandonato da tutti, se non dei sentimenti sfuggiti al senno?

Ma se con questo mondo si scontra una realtà “malata”, questa volta realmente “folle”, allora può accadere di tutto. Lo scontro di queste due realtà può generare situazioni paradossali, drammatiche e per questo… comiche! Il testo è stato modificato per renderlo conforme ai nostri tempi, i ritmi portati all’estremo della velocità, i costumi essenziali, il trucco come quello dei clown, le maschere tristi. Le scene sono quinte poste sul fondo che ingoiano i personaggi e poi li ributtano sul palco. Un testo antico e sempre più attuale, antico e futurista, drammatico e comico, che si conclude con la ricerca di “Un senso” che non si trova.

Print Friendly, PDF & Email