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‘Introspettiva’ al PAN

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'Introspettiva'


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In mostra dal 26 luglio al 18 agosto a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 26 luglio al 18 agosto, con inaugurazione il 26 luglio alle ore 18:00, si terrà a PAN -Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra ‘Introspettiva’ di Giulia Scognamillo, a cura di Gianni Nappa. 

L’arte per Giulia, giovane artista napoletana, risiede nella comunicazione con l’esterno; una ricetta per superare le difficoltà relazionali; una dimensione fuori dalla realtà, nella quale inserire tutte le richieste e la voglia di empatia con un mondo complesso.

Sperimentazione è incamminarsi nei terreni della scoperta continua, che è l’apprendere direttamente dagli errori, dalle prove ripetute, dalle idee non compiute e dalla voglia di andare oltre il già visto, il rigirare di linguaggi oramai passati; ma sperimentare è un atto personale nel provarsi di fronte alle verità nascoste in se stessi, prendendo atto con il lavoro delle mani, che le materie sono “impastabili”, e quindi entrarci “dentro”.

Giulia, presenta una serie di opere ed installazioni, che sono espressione del suo io e che cercano di arrivare alla gente, alle loro interiorità pur senza una conoscenza diretta. Materie recuperate al momento, anche semplici e di uso quotidiano, ma che rappresentano una grande possibilità di raccontare le frammentazioni di una società, così complessa da non riconoscere la purezza delle cose semplici.

Alla domanda sul suo pensiero sulla società contemporanea, Giulia esprime una delle criticità che già in altre epoche vicine, aveva affranto generazioni giovani nel constatare sia tra i coetanei che gli adulti una accentuata superficialità nei rapporti. Nell’impianto installativo dello spazio in mostra, Giulia propone una duale visione delle opere esposte, proprio a sottolineare la doppia natura materiale e sensibile, che offre come approfondimento agli spettatori, che ne diventeranno parte integrante, come percorso verso la propria verità profonda.

La sperimentazione nasce nei primi anni del ‘900 con il Futurismo, il Dadaismo e tutti quei movimenti e gruppi che capirono il tempo in cui vivevano e di cui seppero interpretarne la verità; oggi i giovani artisti, hanno l’esigenza di cercare la verità.

La mostra offre lavori su carta, dove il senso della rappresentazione, realizzato in tecniche miste, sia proprio il travaglio interiore dell’artista stessa, che attraverso anche le contaminazioni della fotografia e dei materiali, si presenta come un diario personale di sensazioni ed emozioni, dove la figura è parte di un rapporto tra interno/esterno, che l’artista pone come centro, ma allo stesso tempo, contenitore esso stesso della rappresentazione generale.

Un’ampia parte dedicata all’installazione che ridetermina lo spazio espositivo in uno spazio “interiore” dove ognuno potrà fare il suo percorso, attraversando le proprie paure e le possibili scoperte. Nell’onda di un approccio concettuale che Giulia, nella sua giovane età, considera come educativo come l’arte richiede, ma soprattutto per la trasmissione dei linguaggi interiori.

L’impianto della mostra è un viatico di purezza, pur nella sua complessità, con opere a muro ed installazioni che ne declinano la forte e voluta connotazione di una partecipazione attiva del pubblico, che dall’esperienza nel luogo, lo trasferirà alla coscienza, così, come semplice adesione alla richiesta dell’artista. Una prima assoluta per Giulia Scognamillo, che traccia un sentiero sicuro, nella ricerca del mondo che la circonda, sia come appropriazione delle materie da lei plasmate, sia come intenso richiamo ad una attenzione maggiore da chi la circonda.

Ho scelto di seguire e presentare Giulia, perché la determinazione che la muove verso l’arte e i linguaggi del contemporaneo, non sono semplici, ma è anche vero che se non avessi visto e letto, nella persona e nelle opere, un linguaggio semplice ma forte, una volontà e pervicacia notevole per la sua età, e soprattutto una sintesi che molti artisti d’annata non hanno, e permettetemi, si nasce con questa capacità ed è soprattutto per questo, che non solo Giulia, ma tanti altri giovani artisti, hanno, ne consegue il bisogno di sentire la vicinanza degli operatori.

In collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo.