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181 Piccadilly Street

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181 Piccadilly Street


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Luglio 2018

Riprendo per la quarta volta in dieci anni, la prima nel marzo 2008, queste note su Fortnum&Mason, un luogo, un emporio che vive da 311 anni.

Il tempo qui non si è fermato, semplicemente si è modellato adattandosi allo scorrere degli eventi, come se di volta in volta avesse fatto parte di ognuno di essi, di ogni evento che abbia preso vita davanti ai battenti della sua porta di ingresso, come un “Tardis” immerso nei vortici del tempo di una Londra che ha un suo modo di essere caotica.

Un proprio incessante modo di essere ordinata e precisa anche se galleggiante nel traffico umano che la percorre. Ci sono però luoghi capaci di arrestare questo fremere e uno di questi è proprio Fortnum&Mason collocato al 181 di Piccadilly Street. Un luogo, due uomini e una storia.

Era il 1705 e Hugh Mason aveva un piccolo negozio nel St. James Market. Nella sua abitazione prese in fitto una camera William Fortnum, lacchè al seguito della Regina Anna e appartenente alla famiglia, Fortnum per l’appunto, di costruttori trasferitasi a Londra a seguito del Grande Incendio; a loro si deve la ricostruzione di Mayfair. La famiglia reale ogni notte pretendeva candele nuove, quindi di giorno lui si ritrovava tra le mani una quantità enorme di mezze candele. Fu così che gli venne l’idea di rivenderle, ne parlò a Mason e, nel 1707, fondarono la Fortnum&Mason.

Un emporio. Un nome che richiama terre lontane. Fortnum&Mason era uno di quei luoghi dove le mercanzie del mondo si incontravano nella Londra del XVIII secolo. Prodotti di vario tipo entravano nel negozio. Dalle spezie alla frutta secca, alle svariate qualità di tè. Ma non solo le merci entravano; tanti prodotti e piatti di loro creazione uscivano dalle porte di questo negozio per essere destinate ai connazionali che partivano alla volta del mondo. Uno di questi è lo Scotch Egg creato nel 1738.

Lì furono preparati piatti di facile trasporto destinati ai soldati inglesi durante i conflitti napoleonici. Come raccontato dalla propria storia, i soldati che sconfissero l’esercito napoleonico avevano gli stomaci pieni di frutta secca, miele e spezie forniti dalla Fortnum&Mason. Marinai e viaggiatori diretti verso le colonie ed ex-colonie dell’Ovest intraprendevano i propri viaggi non prima di aver fatto scorta nell’emporio.

Credo che Fortnum&Mason sia l’unico, se non almeno il primo negozio del genere ad avere un proprio “dipartimento” interamente dedicato alle esplorazioni. Storiche la partecipazione alle spedizioni nel cuore dell’Africa, sulle vette himalayane e alla conquista dell’Everest nel 1922.

Un mondo, quello del 181 di Piccadilly, costruito in poco più di trecento anni e che continua a trasformarsi. Lo si sente. Lo si avverte quando si entra in quella porta con a fianco le vetrine che richiamano alla mente le sere innevate di una Londra passata.
Gli interni decorati, lo scalone che conduce ai vari piani. Un tempo c’erano prevalentemente generi alimentari, oggi c’è un po’ di tutto, dai profumi agli oggetti per la casa, dalla cartoleria agli oggetti strani e stravaganti.

Il quarto e ultimo piano è occupato dalla elegante Diamond Jubilee Tea Salon inaugurata il 1° marzo 2012 dalla Regina Elisabetta II in compagnia della Duchessa di Cornovaglia e della Duchessa di Cambridge.

La storia della Fortnum&Mason passa anche attraverso l’amore per le arti: Charles Drury Edward Fortnum (1820–1899) era un collezionista d’arte che donò al British Museum le proprie ceramiche islamiche.

Nel 1951 la società fu acquisita dal magnate canadese W. Garfield Weston che, nel 1964, fece costruire l’orologio che oggi è installato sopra l’ingresso principale del negozio in omaggio ai suoi fondatori che, raffigurati da due statuine, ogni ora fuoriescono inchinandosi a vicenda accompagnati da un carillon che suona musiche del XVIII secolo.

Dal 2010 l’emporio fu oggetto delle proteste del movimento animalista PETA UK per il foie gras venduto. Da un’indagine svolta dal movimento furono scoperti i maltrattamenti subiti dalle oche di 24 allevamenti francesi che rifornivano l’azienda produttrice del foie gras.
Un video mostrava le condizioni a cui erano sottoposti gli animali, come l’essere ridotti all’immobilità dall’alimentazione forzata e l’uccisione senza il preventivo stordimento.

Il movimento PETA non era solo, al suo fianco c’erano molti volti noti britannici: da sir Roger Moore a Tamara Ecclestone. La marca incriminata di foie gras è fortunatamente scomparsa dagli scaffali del locale.

Si esce e restano i ricordi. I mattoni rossi. Le vetrine verde acqua. L’orologio. I banconi in legno. Lo scalone a spirale che attrae con l’illusione di portarti Altrove.

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Autore Fabio Picolli

Fabio Picolli, nato a Napoli nel 1980, da sempre appassionato cultore della conoscenza, dall’araldica alle arti marziali, dalle scienze all’arte, dall’esoterismo alla storia. Laureato in ingegneria aerospaziale all'Università Federico II è impiegato in "Leonardo", ex Finmeccanica. Giornalista pubblicista. Il Viaggio? Beh, è un modo di essere, un modo di vivere!