‘Sessanta milioni per creare nuovo lavoro’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Occorre partire dai territori per individuare i reali bisogni formativi ed impostare i bandi per rispondere alle necessità dei cittadini.
Alla base di tutti gli interventi, tesi a garantire idonee opportunità formative e in prospettiva di lavoro, deve comunque sempre esserci l’alleanza tra scuola, agenzie formative ed imprese.È questa alleanza, modellata in relazione ai fabbisogni dei differenti territori toscani, che permette ai bandi regionali di essere concretamente efficaci. Abbiamo pensato di organizzare questo evento per presentare a tutti i soggetti interessati tutte le opportunità che potranno sfruttare nei prossimi mesi.
Ad affermarlo è l’assessore regionale a Lavoro, istruzione e formazione, Cristina Grieco, che oggi, martedì 5 giugno, ha partecipato al convegno ‘Opportunità formative in Toscana’ svolto a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Presidenza della Giunta, dove sono stati presentati i bandi 2018 finalizzati a garantire le nuove opportunità messe in campo dalla Regione Toscana in tema di formazione, inserimento lavorativo ed autoimprenditorialità.
Circa 40 milioni di euro solo per l’istruzione e la formazione professionale, altri 20 milioni per la formazione strategica, l’autoimprenditorialità e il rafforzamento degli istituti tecnici e professionali: la strategia della Regione per sostenere, con interventi mirati ed integrati, lo sviluppo del “capitale umano” passa attraverso il finanziamento di progetti di formazione calibrati sulle esigenze dei fabbisogni formativi e lavorativi dei diversi territori, e dal mondo produttivo, al fine di incrementare le opportunità di occupazione dei cittadini, siano essi giovani in cerca del primo impiego o uomini e donne espulse dai cicli produttivi. In tutto, circa 60 milioni finalizzati a creare le condizioni per dare nuove opportunità di formazione e di lavoro ai cittadini toscani.
Ha spiegato l’Assessore Grieco:
Lo sforzo che la Regione fa in direzione di una formazione impostata sulle necessità dei territori ha lo scopo di favorire i progetti formativi territoriali.
Come Regione intendiamo favorire il rilascio di qualifiche professionali o certificazioni di competenze in linea con le normative nazionale e regionale. I circa 60 milioni che mettiamo in campo, pur tramite bandi assai diversi tra loro, hanno lo scopo di garantire una formazione territoriale qualificata finalizzata all’inserimento lavorativo.
Molti dei bandi rientrano nel progetto Giovanisì, il sistema per l’autonomia dei giovani che intende favorire la creazione di opportunità. E questo aspetto è stato sottolineato nel corso del convegno odierno, dove a spiegare la strategia regionale Industria 4.0 è stato il direttore della direzione Istruzione e formazione, Paolo Baldi, che si è soffermato sulla trasformazione del lavoro ormai in atto e su una formazione professionale adeguata ai tempi.
Ai dirigenti Guido Cruschelli e Maria Chiara Montomoli, invece, è toccato di entrare nel merito dei bandi illustrando i molteplici avvisi che cercano di rimettere in modo il sistema occupazionale toscano attraverso la qualificazione e la differenziazione della formazione. La dirigente Simonetta Cannoni ha illustrato l’esperienza Prometeo 4.0.
Entrando nello specifico, per quanto riguarda l’istruzione e la formazione professionale, la Regione, con questi avvisi, valorizza i percorsi triennali di Iefp in sussidiarietà, la prevenzione del drop out scolastico, l’apprendistato per il conseguimento del diploma professionale, la formazione territoriale, la formazione continua, i voucher a favore dei disoccupati e quelli per gli imprenditori.
Per quanto concerne la formazione strategica, l’autoimprenditorialità e il rafforzamento delle scuole professionali, invece, la Regione interviene nelle filiere moda, nautica e logistica, tecnologia, chimica farmaceutica e nella multifiliera marmo, meccanica, turismo e cultura, ma anche, con altri e diversi bandi, a favore di associazioni temporanee di impresa ed istituti tecnici e professionali, sempre in linea con l’obiettivo di creare le condizioni per una professionalizzazione adeguata al concreto inserimento di giovani e meno giovani nel complesso mondo del lavoro.