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‘Flat 401’ al Nuovo Teatro Sanità

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'Flat 401'


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In scena dal 25 al 27 maggio a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Debutta venerdì 25 maggio, ore 21:00, presso il Nuovo Teatro Sanità di Napoli, ‘Flat 401’, spettacolo vincitore della seconda edizione di On stage h24, progetto a cura di Carlo Caracciolo e Fabiana Fazio.

Il gioco teatrale, a cui hanno partecipato attori, registi, drammaturghi lo scorso gennaio sul palco di piazzetta San Vincenzo, s’ispira al Kino Kabaret, evento che appartiene al mondo del cinema, durante il quale filmaker da tutto il mondo s’incontrano in un luogo e girano cortometraggi in tempi brevissimi.

‘Flat 401’ di Giovanni De Luise, secondo classificato al Premio letterario “Anna Castelli” 2018, per la sezione Teatro, è messo in scena con la regia di Filippo Stasi.
Gli attori Chiara Barassi, Manuel Severino, Santa Verde e Federica Pirone interpretano i protagonisti della vicenda, la storia di Alice, il suo cambiamento di vita, improvviso, generato da un’ingiustizia subita che non trova una logica spiegazione se non nella prepotenza del potere a cui, talvolta, bisogna sottostare.

Lo spettacolo replica sabato 26 maggio alle ore 21:00 e domenica 27 maggio alle ore 18:00.

Siamo in un appartamento al piano terra del grattacielo Cuore. Alice, la protagonista della storia, si accorge che in casa c’è un intruso, Armando, il quale la informa che a breve verrà a farle visita la proprietaria del grattacielo, la Signora Cuore, per sfrattarla dall’appartamento in cui è in affitto. Il mondo di Alice crolla, non riesce a trovare una spiegazione a quello che le sta accadendo; non c’è alcun motivo logico, nessuna ragione o colpa per cui lei debba esser mandata via dalla casa.

Nel dialogo tra i due, interviene Bianca, la segretaria dell’amministratrice, che però non riesce a trovare una soluzione a quella situazione così assurda e surreale. Ormai, ad Alice, non resta che aspettare la temibile Signora Cuore per conoscere il proprio destino.

A proposito della drammaturgia, l’autore Giovanni De Luise dichiara:

Il testo mette in risalto il cambiamento della vita di Alice. Vittima di un’ ingiustizia surreale, le viene intimato di lasciare il proprio appartamento dalla proprietaria del grattacielo.

L’accusa si basa su delle leggi condominiali non scritte, o meglio, scritte su un libro che ha ancora delle pagine bianche. Alla vittima non rimane molto da fare, accenna un conflitto con il suo carnefice, ma è un conflitto inutile in quanto Alice subisce inerme e passiva la decisione della Signora Cuore.

L’appartamento, come spesso accade nella realtà, è anche un luogo dove la donna è reclusa in maniera inconsapevole, e la cacciata potrebbe essere vista anche come liberazione. La vicenda mette in risalto la prepotenza del potere e l’impossibilità dell’uomo di potervi tenere testa, perché spesso preso in inganno. Il testo cerca di far riflettere sulle ingiustizie quotidiane subite da tutti noi, da atti che possono definirsi criminali contro chi fa parte di una società civile, come quella del condominio Cuore.

Riguardo alla messinscena, invece, il regista Filippo Stasi:

Cosa succederebbe se tutte e tre gli elementi dell’apparato psichico, Es, Io e Super-Io, si incontrassero? In un appartamento magari, un appartamento che è il mondo intero.
E che tutto ciò che circuisce l’appartamento sia immerso in un freddo pungente, il Caos. Lo studio critico fatto sul testo porta, inequivocabilmente, a trovare un senso all’assurdo. Che la trama si muova sul concetto di ingiustizia, questo è incontrovertibile.

Resta solo da capire a quale giustizia eticamente sociale vogliamo porgere il fianco. Quella a cui si fa riferimento è la presa di posizione del potere sull’individuo, la manipolazione che si subisce involontariamente nel corso della vita. L’asfissiante ragione che il potere cerca in tutti i modi di far valere.

Il testo non è altro che l’analisi interna ed esterna di una società basata su causa ed effetto e su ciò che può accadere se si vuole esplorare l’inesplorabile.
Disposto a rintanarsi in una zona di confort, l’individuo non si aspetta che accada nulla di più di ciò che riesce a controllare.

Gli vengono create delle strutture comportamentali che seguono le classiche convenzioni sociali in cui viviamo, e per poterle abbattere non resta che inscenare una lotta personale con se stessi.

È chiaro che l’elemento tragicomico è visibilissimo, così come l’analisi che vogliamo proporre: la presa di coscienza di se stessi, lo spingersi al di là della zona calda, e aspettarsi l’inaspettabile.

Nuovo Teatro Sanità
Piazzetta San Vincenzo 1
Rione Sanità – Napoli

Costo del biglietto:
€12,00

Info e prenotazioni:
339-6666426 – info@nuovoteatrosanita.itwww.nuovoteatrosanita.it