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‘Vanitas Mundi’ di Giovanni Raspini all’Hotel Art

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'Vanitas Mundi'


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Inaugurazione mostra 16 maggio, apertura al pubblico dal 17 al 20 maggio a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Gioielli, oggetti, arredi: queste e molte altre suggestioni daranno vita alla mostra che Giovanni Raspini inaugurerà mercoledì 16 maggio 2018 a Roma, seconda tappa dopo il grande esordio milanese dello scorso novembre a Palazzo Visconti. Farsi attraversare dallo stupore dell’esistenza, ovvero ‘Vanitas Mundi’, una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch, a Roma, la città eterna, nell’affascinante contesto tra sacro e profano della chiesa sconsacrata all’interno dell’Art Hotel, a due passi dalle Boutique Giovanni Raspini di Via del Babuino e Via Margutta.

Cosa sono oggi le Vanitas, forse un tema macabro, polveroso, spettrale?
Neanche per sogno, visto che per l’argentiere toscano il “memento mori” diventa motivo per celebrare la vita, per cantare gli anni felici e spensierati proprio attraverso la metafora artistica e naturale della morte.

Così il ghigno del teschio diventa un sorriso ironico e le ombre diventano luce. Un teschio riletto in chiave Pop, in chiave Rock, all’insegna del glamour neogotico contemporaneo. Ecco collane fatte di serpi, orecchini scheletrici, sedie con gli scorpioni, mini-vanitas composite, specchi allegorici e candelabri coi pipistrelli. Simboli dell’eternità come le tartarughe, i vermi e le conchiglie accostati a sentinelle dell’effimero quali i fiori secchi, le ragnatele o le farfalle.

In estrema sintesi, cioè, si porge al visitatore della mostra un bouquet di ispirazioni che partono da elementi simbolici, scaramantici, apotropaici e surreali per giungere puntuali a quello che è il piatto forte di Giovanni Raspini: il modellato plastico, la scultura in cera che diventa argento o bronzo, con decori e inserimenti in pietra, corallo, cera, legno o resina. E, per fare ciò, Giovanni Raspini si è avvalso anche della collaborazione di alcuni artisti che hanno dato ognuno un’interpretazione del tema secondo il proprio gusto, stile e sensibilità.

La mostra ‘Vanitas Mundi’, messa in scena con una scenografia ricca di atmosfere dark, sarà aperta al pubblico dal 17 al 20 maggio ed è corredata dal catalogo omonimo, arricchito dal testo introduttivo del critico Philippe Daverio.

Vanità delle vanità, tutto è vanità

recita l’Ecclesiaste.

Cerchiamo la meraviglia, la bellezza e la vita

risponde Giovanni Raspini. Sic transit Vanitas Mundi.

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