Home Toscana Regione Toscana Da Firenze al Bardo, una mostra sulle antichità romane africane

Da Firenze al Bardo, una mostra sulle antichità romane africane

668
Museo del Bardo Tunisi ph. Patrick Escudero/Hemis/Corbis


Download PDF

Ass. Barni: ‘Con Tunisi un legame forte’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La Toscana chiama Tunisi e Tunisi risponde. A tre anni dall’attentato terroristico del 18 marzo 2015, il Museo del Bardo ospita una mostra, visitabile fino alla fine di settembre, sulle antichità romane provenienti dalla Tunisia e presenti da oltre tre secoli nelle collezioni degli Uffizi e nei depositi dell’Archeologico a Firenze: ventiquattro pezzi – epigrafi e stele votive e funerarie, per lo più – che nei duecento anni in cui hanno fatto bella mostra di sé nella sala d’ingresso della galleria fiorentina hanno attratto studiosi da tutta Italia, dall’Inghilterra e dalla Francia.

Ed era inevitabile, visto che a quel tempo erano le uniche testimonianze, in tutta Europa, dell’Africa romana. L’evento rafforza i legami culturali tra Toscana e Tunisia, le cui radici sono secolari.

Commenta la vice presidente della Toscana, Monica Barni:

Le relazioni tra la nostra regione e il paese nord africano sono consolidate. E il paese con cui abbiamo rapporto di cooperazione internazionale e questa iniziativa culturale si inserisce nel solco già avviato.

Dal 2011, dopo la ‘rivoluzione dei gelsomini’, la Toscana è all’opera su più fronti, dall’economia sociale e solidale al rafforzamento istituzionale fino al sostegno del processo di decentramento, con il coinvolgimento di università, comuni e società civile.

La Toscana è tra le pochissime regioni italiane ed europee attive nelle zone più sfavorite e povere della Tunisia come Kasserine, Jendouba e Tatauine, dove la cooperazione internazionale sta lavorando a costruire un percorso che porti a governi locali aperti e partecipati. Sul 2017 e 2018 sono attivi progetti per un milione e 400 mila euro, di cui un milione frutto di un bando vinto del Ministero degli esteri.

L’idea della mostra, realizzata in collaborazione con l’istituto italiano locale di cultura e la curatela degli Uffizi, interamente finanziata dalla Regione con 70 mila euro, era stata rilanciata l’anno scorso, dopo una visita della vice presidente della Toscana Monica Barni nel paese nord-africano.

Spiega la vicepresidente:

È un modo per contribuire alla ripresa del turismo culturale del paese, gravemente compromesso dopo il grave e oltraggioso attentato di tre anni fa.

L’iniziativa era nell’aria dal 2016.

Racconta Barni:

Sembrava una cosa impossibile ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Il Bardo, che vanta la più ricca collezione al mondo di mosaici romani oltre alle collezioni di arte islamica, è simbolo dell’apertura della Tunisia a tutte le culture.

È la rappresentazione di un Mediterraneo miniera di intrecci e naturale spazio di incontro, per sua natura multireligioso, multiculturale e multilinguistico.
E la via del dialogo interculturale è un’esigenza primaria della nostra società contemporanea.

Domenica 18 marzo 2018 è prevista l’inaugurazione della mostra. Un doppio appuntamento: il taglio del nastro, ma anche il ricordo delle vittime, ventidue morti, tra cui quattro italiani, e avrebbero potuto essere anche di più, e quarantacinque feriti.

Ci sarà anche un momento musicale ‘toscano’ d’eccellenza, con la Scuola di musica di Fiesole, l’apprezzata fondazione senza fine di lucro, partecipata da pubblico e privati, che nel corso degli ultimi decenni ha formato giovani musicisti ed educato alla musica.

In occasione dell’inaugurazione, il quartetto Taag e il giovane soprano Yosra Abid saranno gli interpreti del delicato e toccante Stabat Mater di Lugi Boccherini, il virtuoso violoncellista che fu uno dei grandi ambasciatori della musica italiana all’estero sul finire del Settecento. In particolare, sarà eseguita la prima e più intima versione, approntata dal compositore in Spagna nel 1781 e rimasta a lungo inedita.

Il concerto darà avvio ad una stagione di nuove collaborazioni della scuola con la Tunisia e con l’istituto di cultura italiano della capitale africana. I tre giorni a Tunisi, dal 17 al 19 marzo, saranno inoltre l’occasione, per la Regione, per fare il punto sulle prospettive di sviluppo dei sistemi museali tra Italia e Tunisia. Su questo – e in particolare sugli standard dei musei – il lunedì è stato organizzato un seminario con gli operatori tunisini. Un altro pezzo di cooperazione culturale e internazionale.