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Capodimonte, ai visitatori mappa giardino anglo-cinese e questionario

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GardeNet Capodimonte


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Il direttore Bellenger e l’assessore comunale ai Giovani  Clemente presentano i risultati del corso ‘GardeNet. A lavoro nel verde’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Museo e Bosco di Capodimonte.

Il 90% dei visitatori del Real Bosco di Capodimonte riscontrano un generale miglioramento nella manutenzione e nella cura del verde, il 33% dichiara di frequentarlo solo nel weekend, il 42% quando capita e l’11% tutti i giorni.

Sono questi alcuni dei risultati del questionario sottoposto ai visitatori del bosco da 10 giovani selezionati dall’assessorato ai Giovani del Comune di Napoli, con un bando pubblico per il progetto ‘GardeNet. Una rete di giardini condivisi’, finanziato dal Programma ANCI “MeetYoungCities: social innovation e partecipazione per i giovani dei comuni italiani” presentati questa mattina, 2 febbraio, al Museo e Real Bosco di Capodimonte dal direttore Sylvain Bellenger, dall’assessore Alessandra Clemente, da Nunzia Petrecca amministratore della ditta Euphorbia srl e da Simona Panaro e Federica Russillo dell’associazione Agritettura2.0.

La presentazione è avvenuta nella sala Pejrone, all’interno della mostra Carta Bianca, che il paesaggista Paolo Pejrone ha allestito con pitture interamente dedicate al paeasaggio e con un finestra aperta sul bosco.

Per oltre un mese dieci giovani, tra i 18 e i 24 anni, categoria “non studio, non lavoro” hanno intervistato un campione di 230 persone di varie fasce di età nei giorni 23 e 30 dicembre 2017, 7 e 13 gennaio 2018. La maggior parte vive vicino al bosco (52%), altri impiegano non più di 20 minuti a piedi per raggiungerlo, la quasi totalità dichiara un alto livello di soddisfazione per la gestione e cura del bosco (82%) e una buona percezione della sicurezza (68%).

I ragazzi, affiancati dai tecnici della società Euphorbia srl che cura il verde a Capodimonte, inoltre, hanno prodotto una mappa pieghevole dell’area del bosco chiamata Giardino dei Principi, dove sorge il giardino anglo-cinese con le camelie, gli eucalipti, i canfori, i taxodi e le grevillee: un censimento di 15 diversi alberi monumentali descritti per luogo di provenienza, nome scientifico e nome comune.

Ha affermato il direttore Sylvain Bellenger:

Sono felice di presentare i risultati sul bosco qui nella sala Pejrone dedicata al paesaggio a dimostrazione che Museo e Bosco sono una sola realtà dopo la riforma Franceschini e che questo ci investe di una grande responsabilità sociale ed ecologica.

L’assessore ai Giovani Alessandra Clemente che ha invitato i ragazzi in sala a non lasciarsi scoraggiare e a lottare per il loro futuro, mentre l’amministratore di Euphorbia ha spiegato le modalità di svolgimento del tirocinio e le attività di affiancamento quotidiano dei ragazzi ai propri tecnici e giardinieri, ha affermato:

Con questo bando abbiamo offerto una possibilità reale di formazione a dieci giovani neodiplomati.

Simona Panaro e Federica Russillo, Agritettura2.0, hanno poi ricordato che con il progetto ‘Gardenet. Una rete di Giaridini condivisi’ erano state condotte indagini simili in altri parchi della città: Ciro Esposito, Scampia, Fratelli De Filippo, Ponticelli, e Ventaglieri, Avvocata.

Il progetto ha avuto come capofila il Comune di Napoli e come partner i Dipartimenti di Agraria e di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, le associazioni Archintorno, Artèteca, AUSF Napoli, Friarielli Ribelli, Parco Sociale Ventaglieri e Punta Corsara.

Poi la parola è passata ai 10 ragazzi che hanno raccontato le loro esperienze e le aspettative future.

Per informazioni e contatti:
www.gardenet.org

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