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Fisco: Casero, servono nuove semplificazioni

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Luigi Casero


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Il viceministro dell’Economia a Pisa al forum promosso dall’Associazione Nazionale Commercialisti

Riceviamo e pubblichiamo.

Bisogna inserire nuove semplificazioni, già dalla prossima legge di bilancio: con l’arrivo del digitale bisogna ridurre sensibilmente il cartaceo purché la tecnologia non complichi le procedure.

Il fisco digitale serve per eliminare gli invii inutili di documenti e per creare un nuovo rapporto tra fisco e contribuente. Ai professionisti sul campo chiediamo idee e proposte.

Così il viceministro dell’Economia Luigi Casero intervenendo al convegno nazionale ‘Obiettivo futuro – Professioni, politica e istituzioni a confronto per la tutela del cittadino’ organizzato dall’Anc che si è tenuto oggi, 1° dicembre, all’Auditorium Concorde dell’Hotel Galilei di Pisa.

Ha sottolineato il presidente Anc Marco Cuchel:

Ci aspettavamo maggiore semplificazione e avevamo dato una serie di indicazioni per un sistema fiscale semplificato.

Sull’equo compenso invece abbiamo un giudizio positivo, è stato fatto qualche passo avanti ma c’è ancora molto strada da fare.

Sulla legge di bilancio il parere è parzialmente positivo, invece riteniamo inaccettabile la fatturazione elettronica con obbligatorietà, si tratta di un’ulteriore complicazione per le PMI.

Secondo la parlamentare Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Pd:

serve una maggiore attenzione verso le realtà sindacali, gli ordini e il mondo delle professioni.

L’equo compenso è diventato legge definitivamente ed è un passo importante per i professionisti all’interno della crisi.

Ha sottolineato il presidente di Cassa Ragionieri Luigi Pagliuca:

L’equo compenso è un traguardo di civiltà. Ora servono semplificazioni fiscali: tutti i governi le annunciano ma non le fanno mai.

Si rivolgano allora ai tecnici che sotto questo punto di vista possono fornire un contributo importante.

Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri si è soffermato sul nuovo ruolo del commercialista

fondamentale per aiutare le imprese soprattutto per gestire i dati e l’utilizzo che se ne può fare.

L’Italia è davanti a tutti sulla privacy, bisogna ora puntare sui professionisti.

Per Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa

semplificare va bene, ma anche gli enti locali devono aiutare a costruire percorsi fiscali e tributari semplici ma trasparenti ed efficaci.

Nel corso del forum è stato presentato un sondaggio condotto da Anc e Confimi industria che ha evidenziato come lo spesometro sia costato

dagli 800 milioni agli 1,2 miliardi di euro

considerando la media delle giornate di lavoro impiegate, 22 negli studi professionali, con 2,3 ore per ogni pratica, e le spese per gli aggiornamenti dei software gestionali, che hanno fatto salire a

circa 2.100 euro il costo del primo adempimento per le imprese.