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‘Il Miglio d’Oro’: documentario 3D stereoscopico

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Lucio Allocca voce narrante di un viaggio attraverso i secoli nel tesoro dell’umanità

Mercoledì 31 gennaio, ore 11:00, presso la Scuderia della Villa Campolieto di Ercolano (NA), la Fondazione Ente Ville Vesuviane organizza la presentazione ufficiale del documentario 3D stereoscopico ‘Il Miglio d’Oro’, realizzato da Insonnia Team Animation Studios, diretto da Marco Farace, scritto da Benedetto Sicca, voce narrante di Lucio Allocca, storyboard Marco Castiello, animatori ed artisti 3D Yuri Perrini, Gianluca Antonini, Giorgia Abate, Marco Farace, Davood Ansari, Sofian Moumene, Manish Rimjha, Luca Manfredi, suggestive musiche di Sound Art Music, coordinatore di produzione Manfredi Antonio, software stereoscopico Davide Farace. Per l’occasione saranno presentati i nuovi percorsi didattici e di fruizione delle Ville Vesuviane.

Il video, finanziato con fondi FESR, prende il nome dal tratto di strada che fiancheggia alcuni dei magnifici esempi del genio architettonico di Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Sanfelice, resi ancora più incantevoli da floridi giardini, stucchi, statue, ornamenti pittorici di importanti artisti.

Il racconto, della durata complessiva di 11′:30”, parte con delle suggestive immagini relative all’eruzione del Vesuvio per poi spostarsi, quasi subito, nella bottega di Roccocò, il solo ed unico protagonista animato. Il colore dominante fin qui è il rosso: dalle pareti scendono, come fossero particolari lampadari, dei bellissimi pomodori del Piennolo, altro tratto distintivo del territorio, che si pregiano, oggi, del marchio DOP.

Siamo totalmente immersi nella storia, il registro linguistico utilizzato è assolutamente fiabesco ed onirico, come fosse un “semplice” cartoon rivolto a bambini, eppure il suo altissimo valore culturale è indiscutibile, tanto da renderlo esempio concreto di marketing territoriale.

Le tinte che primeggiano, ora, sono ocra, marrone e verde perché il nostro amico sta dipingendo una riproduzione del vulcano partenopeo. Roccocò immagina, per un attimo, di rivolgersi a Giacomo Leopardi, ricordandoci che gli anni che il letterato trascorse a Napoli furono particolarmente fruttuosi per la stesura delle sue più celebri opere.

Lui, al contrario, si definisce un anonimo architetto che vive nella zona da circa 300 anni. Il “Babbo Vesuvio”, ci dice, dorme o fa finta di dormire, l’importante è non farlo arrabbiare. Quando è calmo produce dei prodotti ottimi come il Lacryma Christi, il Greco, il Moscatello, pregevoli vini DOP, e i succitati pomodorini del Piennolo.
Altra peculiarità del luogo sono le numerose ville settecentesche, oggi sotto la tutela diretta e la gestione della Fondazione Ente Ville Vesuviane, sedi di attività istituzionali e di molteplici eventi e iniziative culturali.

Il Miglio d’Oro, la strada delle meraviglie, un miracolo architettonico e paesaggistico che da San Giovanni a Teduccio giunge quasi ai confini di Torre Annunziata: 24km lungo i quali si possono ammirare ben 122 ville gioiello che vanno sotto il nome di ‘Ville Vesuviane’.

Roccocò spiega che nel 1734, Carlo di Borbone, diventato re, commissiona la realizzazione della Reggia di Portici come residenza estiva. Ci vengono bellissime immagini interne del Palazzo Reale, i preziosi salotti, gli specchi regali, i quadri di artisti celebri, così come i giardini rigogliosi di vegetazione.

Ma è la regina Maria Amalia di Sassonia, con la sua passione per l’Arte in tutte le sue forme, scultura e pittura in primo luogo, a dar vita al Miglio d’Oro. Mentre lei si occupa della corte, il consorte fa partire gli scavi archeologici ad Ercolano e Pompei, l’edificazione della Reggia di Caserta e di Capodimonte, l’Albergo dei Poveri e il Teatro di San Carlo a Napoli, divenendo artefice dello splendore culturale del Sud Italia.
Ed è sempre la coppia reale che ha il merito di dare il via al secolo d’oro del presepe napoletano facendone esplodere l’intramontabile moda.

La corte, desiderosa di entrare nelle grazie regali, si trasferisce lì in massa. “Le case di vacanza” della nobiltà sono, in realtà, sontuose ville progettate da illustri architetti.
A Luigi Vanvitelli dobbiamo l’incantevole Villa Campolieto, progetto a cui lavora per ben dieci anni.

Le ville divennero come delle quinte teatrali dove architettura, giardino, Vesuvio e mare si fondono in un tesoro dell’umanità.

Poi la catastrofe, la morte della bellezza, il terremoto, che devasta, uccide e, conseguentemente, l’abbandono del territorio in seguito alla costruzione della Napoli-Portici, la prima linea ferrovia in Italia nel 1839, e al trasferimento dei nobili, stanchi di risiedere lì, che costruiscono “l’orrore intorno alla meraviglia”.

Con il tempo, infine, alcune persone di buona volontà iniziano a collaborare per restituire l’Opera d’Arte all’umanità, ridando il giusto decoro a quei luoghi così carichi di significato. Roccocò spiega che riportare splendore a casa sua, Villa Campolieto, è costato fatica, tempo ed impegno, dal 1977, ma molto c’è ancora da fare.
Ecco perché è nata la Fondazione Ente Ville Vesuviane, per proteggere Roccocò, Il Miglio d’Oro e chi ama la Bellezza e per non permettere più agli uomini di distruggere quel che altri uomini hanno costruito con l’aiuto della Natura, perché se la Natura e Babbo Vesuvio si arrabbiano lo sfacelo sarà inevitabile.

Il video si conclude con significative immagini che ci mostrano gli interventi di restauro realizzati paragonandoli alla situazione preesistente. Nei titoli di coda, ringraziamenti speciali a Bobby Beck (Pixar) e al Team Artella.

Totalmente affascinati, non possiamo resistere alla tentazione di rivolgerci al regista, Marco Farace, e al protagonista, Lucio Allocca, voce narrante, perché ci tolgano qualche curiosità sull’interessantissimo progetto.

Ai nostri microfoni Marco Farace dichiara:

La Fondazione Ente Ville Vesuviane nella zona del Miglio d’Oro sta da tempo ristrutturando una serie di splendide ville tra cui la stessa Villa Campolieto. L’intento era quello di valorizzare la visita in loco per gli studenti, accedendo a qualcosa di tecnologico, un prodotto fruibile per tutti, un video 3D stereoscopico, la cui lavorazione è durata circa un anno.

Abbiamo iniziato a dare qualche informazione in più con l’intento di incuriosire il pubblico, anche perché in un cortometraggio occorre necessariamente fare delle scelte mirate, non dilungarsi, altrimenti si rischia di non essere incisivi.

Abbiamo volutamente evitato una serie di informazioni di carattere scientifico, puntando sugli stimoli visivi e di curiosità, per coinvolgere maggiormente giovani e studenti e per dare il senso della storia, cercando di mostrare cosa sia successo in quelle aree in quel determinato periodo.

Come studio di animazione ci siamo occupati di tutto, dall’idea alla realizzazione finale. Nello scrivere la sceneggiatura insieme a Benedetto Sicca, regista teatrale, ho immaginato, da subito, il personaggio con la voce di Lucio Allocca; in pratica lo stesso personaggio è nato con la sua voce.

Roccocò racchiude tutto il senso delle ville dell’epoca, delle persone del tempo, Napoli stessa, ma ogni spettatore, guardandolo, in base alla sua specifica sensibilità, potrà dare la sua personalissima interpretazione. Il doppiaggio è stato realizzato nello studio di animazione Mad Entertainment.

Il messaggio “… è costato tanto tanto lavoro … e molto c’è ancora da fare” è riferito a tutti, alla società in generale. In passato questi gioielli di ville sono stati maltrattati, ora occorre puntare sulle nostre peculiarità, sulle nostre specificità, sui nostri tratti distintivi, sulla valorizzazione del territorio, sulla Cultura per riscattarci e tornare agli antichi splendori.

Lucio Allocca conclude:

Marco Farace e i suoi ragazzi hanno creato una società che ha realizzato un progetto promozionale sulle ville vesuviane, ‘Il Miglio d’Oro’, un cartooon il cui unico personaggio d’animazione è un architetto, Roccocò, che accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso i secoli. Il dialogato è stato inciso in una sala di registrazione partenopea messaci a disposizione da Luciano Stella.

Quando mi è stato proposto il progetto ho accettato con gioia per una questione affettiva, dato che ho trascorso tutta la mia adolescenza nella zona del Miglio d’Oro.

Marco Farace mi ha permesso un percorso di ricordi in questi posti meravigliosi, è stato per me un ritorno suoi luoghi d’infanzia, dato che era la zona d’origine dei miei genitori e, difatti, sono stato battezzato proprio nella chiesetta di Villa Campolieto.
Vi villeggiavo con regolarità d’estate, facevo i bagni allo stabilimento balneare di fronte a Villa Favorita, contigua a Villa Campolieto, scorrazzavo lì con la bici insieme ai miei amici.

Il caso ha voluto poi che Villa Campolieto restaurata venisse inaugurata dallo spettacolo ‘Tourcaret’ di Alain-René Lesage, per la regia di Virginio Puecher, in cui recitavo insieme a Isa Danieli. Dinnanzi alla Villa Favorita si è anche tenuta una pièce di cui curavo io la regia, ‘La finta pazza’ da Carlo Sigismondo Capece, precedentemente in scena al Teatro Mercadante di Napoli.

Sono tornato lì come se facesse parte del mio destino, dai giochi al “gioco” più grande che è quello del Teatro e di questo devo ringraziare anche Marco Farace, tra l’altro il cugino di un’amica del cuore di mia figlia.

Non ho ancora visto il risultato finito, se non sul telefonino, e mi è piaciuto molto.
Sono molto curioso di assistere alla presentazione ufficiale per godermi lo spettacolo, sarà una proiezione tridimensionale con gli occhiali appositi. E invito tutti a venire a vederla.

Quando, come in questo caso, giovani talentuosi si mettono in gioco, con impegno, professionalità e serietà, e mi chiedono di collaborare non posso che raccogliere l’invito con entusiasmo. Occorre aiutare i nostri ragazzi, se non diamo loro fiducia, come faranno a dimostrare all’esterno il loro valore?

Lucio Allocca

 

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.