Oggi, 9 maggio, l’Italia celebra il “giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo “ interno ed internazionale e delle stragi. La giornata fu istituita da una legge del 2007, per ricordare la morte di Aldo Moro avvenuta il 9 maggio 1978. Per ricordare, non solo Aldo Moro, ma le vittime di tante stragi ed attentati, la Commissione affari costituzionale del Senato ha approvato nel 2007 all’unanimità, il disegno di legge che istituiva questa giornata in memoria delle vittime del terrorismo, il 9 maggio giorno in cui venne ucciso anche Peppino Impastato.
Il ricordo e la memoria si concentrano soprattutto negli anni di piombo, 1969 – 1980; anni di profonda tensione politica e sociale che portarono alla nascita di gruppi di lotta armata, i quali trascinarono il Paese nel caos, scagliandosi contro i simboli del potere, così da abbattere lo Stato. Gruppi da ricondurre non ad un solo colore politico; parliamo di terrorismo di sinistra come di terrorismo di destra, legato sicuramente alle aree più estreme della politica.
Tra i numerosi episodi tragici di quegli anni si ricordano: Piazza Fontana a Milano (1969), Piazza della Loggia a Brescia (1974), treno Italicus (1974), stazione di Bologna (1980), La “strage di Natale”, il rapido 904 che da Napoli era diretto a Milano (1984). Ma non bisogna comunque dimenticare i tanti personaggi politici ed appartenenti al mondo della giustizia che, svolgendo ruoli chiave all’interno dello Stato ed essendo visti come servitori di esso, sono stati uccisi: Francesco Coco, magistrato, Girolamo Tartaglione magistrato anche lui e Fulvio Croce avvocato: tutti si occuparono del processo alle Brigate Rosse.
Giornata però non solo di memoria per le vittime del terrorismo, ma anche di riflessione ed interrogazione: riflessione sulle cause, sulle conseguenze e sul come si possa lavorare adesso sul contesto sociale, politico ed economico, per evitare che tanta violenza si possa ripetere. Durante il discorso tenuto oggi alla Camera, il Presidente Laura Boldrini, ha fatto un richiamo alla trasparenza, riferendosi alle forze politiche e di giustizia, richiamando l’attenzione sull’abolizione del segreto di Stato firmato da Renzi. La perplessità rimane comunque la stessa: davvero il render pubblici quei tanto ricercati fascicoli riuscirà a far luce sulle reali dinamiche e sui reali protagonisti di quegli anni di terrorismo?
Monica De Lucia
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.