I paesaggi e i volti della Lombardia nelle opere di Betto Lotti in mostra allo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli fino al 29 luglio
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
La mostra personale di Betto Lotti, ‘Paesaggi lombardi luoghi dello spirito’, è stata inaugurata oggi allo Spazio Eventi del Grattacielo Pirelli alla presenza del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e del critico d’arte Philippe Daverio. Era inoltre presente il Consigliere regionale della Lista Maroni Daniela Maroni.
Le opere dell’artista, nato a Taggia ma comasco di adozione, resteranno visibili al pubblico nello, ingresso gratuito, fino al 29 luglio:
lunedì-giovedì 9:00-12:30 e 14:00-17:30;
venerdì 9:00-13:00.
La selezione presentata nella sede del Consiglio regionale è costituita da 70 opere tra acquerelli, carboncini, incisioni e cartelloni, tra cui il ‘Lotti Clown’ che lo rese noto al mondo, realizzati dall’artista tra il 1911 e il 1973.
Sguardi attenti e ricercati che descrivono luoghi e spazi a lui molti cari, come i paesaggi di quella Lombardia che lo adottò nei 37 anni vissuti a Como dove l’artista ha sviluppato pienamente la sua maturità artistica.
Ha detto il Presidente Cattaneo:
Lotti ci ha regalato dei paesaggi straordinari e la mostra allestita in Consiglio regionale rende omaggio a un grande artista del secolo scorso.
Significativo il legame con Palazzo Pirelli, un’altra opera della creatività che richiama al rispetto della realtà e alla bellezza e all’equilibrio presenti in essa.
L’amore per il reale che ispira i lavori di Lotti deve essere di richiamo e punto di riferimento anche per noi che in questo luogo siamo impegnati a servire il bene nell’interesse dei cittadini.
La mostra è suddivisa in sezioni: si apre con le opere a carboncino, realizzate agli esordi della sua attività e prosegue con le incisioni e alcuni bozzetti disegnati in trincea e durante la reclusione nel campo di concentramento.
Un’altra sezione è riservata alle opere degli anni Venti e Trenta, dove emerge la sua forte vena di illustratore e cartellonista, che lo renderà famoso anche all’estero.
Attraverso acquarelli e disegni si arriva al cuore dell’esposizione: le tele ad olio che raccontano i paesaggi lombardi, i luoghi, i colori, il mutare della luce nelle varie ore del giorno, le persone, i mestieri, le abitudini.
Conclude la mostra, curata da Daniele Lotti e Lauretta Scicchitano, una sezione legata ai lavori degli ultimi anni di vita dell’artista, caratterizzati da una pittura più asciutta ed essenziale, influenzata dai canoni dell’astrattismo geometrico e dalla sua amicizia col gruppo degli astrattisti comaschi e milanesi.