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‘Duello’ a offScena V edizione

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'Duello'


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In scena il 30 giugno ad Angri

Riceviamo e pubblichiamo.

Ad Angri nella sede dell’associazione Officina delle Idee in corso Italia 18, venerdì 30 giugno, ore 21:30, andrà in scena il secondo appuntamento della rassegna offScena V edizione organizzata da Subeventi Pompei per la direzione artistica di Adelaide Oliano, ‘Duello’ da ‘Quartett’ di H Muller per la regia Eduardo Zampella con Stefania Boccia, Rodolfo Medina e Marina Fiorenza.

Alcune note di regia di Eduardo Zampella, ideatore e fondatore del metodo ‘diffusione teatro’, nonché dell’associazione sede a Torre Annunziata, in cui si svolgono da oltre trent’anni incontri di laboratorio teatrale finalizzati alla ricerca delle tecniche di comunicazione teatrale:

Tre buoni motivi per la scelta del testo messo in scena:
– il filosofo J.L. Nancy e il suo pensiero illuminante sul teatro;
– il dilagante voyerismo collettivo incoraggiato dai palinsesti pruriginosi dei media alla ricerca inutile di una verità spettacolare, ma destinata a rimanere incognita:
– il regista G. Barberio Corsetti, ovvero l’opinione di un grande della scena mondiale sulla scrittura di Müller.

L’epilogo di un gioco al massacro attraverso una scrittura esemplare come esercizio di retorica. Nel mentre, Müller non definisce un’ambientazione precisa, è invece puntuale fino alla pedanteria per quanto riguarda la scelta del linguaggio: una parola manierista, ipocrita che condisce, al tempo stesso nascondendoli, i truci risvolti di giochi erotici.

Una volta considerato questo, se ne deduce l’opportunità di dare voce ad un fraseggio che potrebbe sembrare vintage se non fuori dal tempo, mentre invece risulta emblematico delle numerose cronache degli attuali episodi criminosi che sempre più frequentemente interessano l’ambito domestico e ci lasciano riflettere sul nascondimento delle tante storie di violenza che si consumano tra le quattro mura della più anonima delle canoniche, come nella più tranquilla delle masserie.

La ricerca di sempre nuove emozioni finisce per essere una gabbia all’interno della quale si svolge un vero e proprio duello che dalle parole, in modo brutale, passa spesso alle azioni criminali, provocando vittime delle quali sono pieni perfino i palinsesti dei mass media, sia a stampa che in video.

Costoro, fino alla nausea, ripetono ogni dettaglio più volte al giorno, ma c’è un momento che non riusciranno mai a farci vedere ed è quello al quale assiste la “femme de chambre”, guardona e complice delle perversioni della sua padrona.

Ma sul truce episodio svetta l’acme di un sentimento assurdo al quale non possiamo sottrarci, questo male collettivo che chiamano “amore”, ma che amore non è, e dal quale non riusciamo a guarire a causa della nostra natura umana.

Ed ecco che la relazione si fa pericolosa e diviene una gabbia o se preferite un ring all’interno del quale i due amanti non sono altro che avversari come in un qualsiasi incontro di boxe, ciascuno di loro due con la pervicace pretesa di vincere un round, anche se questo dovesse costare la propria vita.

Ma si tratta di un gioco, ed è pur sempre uno scherzo, vuoi del destino, vuoi del racconto, tanto che sia una favola, quanto, come in questo caso, un incubo disordinato e claustrofobico.

Ma vi sono ben altri due motivi che mi hanno convinto della utilità di una tale messa in scena: in primis l’idea filosofica di teatro che in Jean Luc Nancy è sintetizzata dall’equazione teatro=cessazione del segreto e, infine, ma non ultimo, il pensiero di Giorgio Barberio Corsetti su Heiner Müller espresso nel corso di una sua recente intervista che riporto in chiusura.
Buona visione.
Eduardo Zampella

Giorgio Barberio Corsetti su Hainer Müller ha detto:

Müller è uno degli autori più geniali del Novecento. La sua opera è tuttora vivissima e ancora da sviscerare in tutta la sua profondità.

Prima di tutto la sua scrittura lascia molte possibilità interpretative e rappresentative.

Il linguaggio dei suoi testi è spesso scuro, criptico: ha a che fare con i sogni, con l’inconscio e con le esistenze di tutti noi. Riflette i nostri desideri, le nostre pulsioni, e con esse anche i lati più neri e terribili dell’uomo e della Storia così come la abbiamo vissuta negli ultimi decenni.

I testi di Müller raccontano come pochi altri le origini della civiltà contemporanea durante il periodo delle grandi ideologie.

Il suo teatro non è certo di immediata comprensione, ma se si va oltre la superficie ci si accorge che è uno specchio delle nostre radici e quindi della nostra epoca.

La scrittura di Müller lascia aperto un infinito spazio alla creazione, all’invenzione, al gioco. I testi non hanno una struttura drammaturgica definita: spesso contengono elementi non continuativi, riferimenti eterogenei alla letteratura e riflessioni meta-teatrali; inoltre viene dato risalto ai sensi e alla corporeità.

I testi di Müller presentano tematiche totalmente differenti, che vanno dalla tragedia dei migranti, alle forme di crudeltà dell’uomo verso i propri simili, per giungere fino al cabaret.

L’intenzione è proprio quella di fornire un materiale totalmente libero agli interpreti per poter sperimentare partendo dalla loro sensibilità senza dover seguire troppe regole, per creare propri universi scenici senza limiti né confini.

Al di là del risultato finale, è un grande esercizio d’immaginazione, un’esperienza intensa.

Gli attori si confrontano con grande entusiasmo e senza schemi mentali dentro questa materia ruvida, scomoda, violenta e terribile che è la scrittura di Müller.

All’inizio è piuttosto difficile, per chi fa teatro, avvicinarsi a un testo di Müller.

Per la prima volta è spiazzante: ci si ritrova davanti a un deserto infinito, senza più riferimenti né certezze. Con lo studio e la ricerca, si ritrovano, poi, l’entusiasmo e il coraggio.

Ci si perde e si ritrova il cammino, ci si perde di nuovo e alla fine si trova la giusta strada.

In questa meravigliosa alternanza di smarrimenti e illuminazioni, comune a ogni processo di creazione artistica, gli attori devono soltanto essere aiutati a proseguire; le geometrie, però, è bene che vengano stabilite da loro stessi.

Info e prenotazioni:
328-8775898
OffScena V anno

Ingresso €7,00
Ingresso soci €6,00
Studenti €5,00

Si raccomanda di prenotare:
-lasciando un commento sulla pagina dell’evento;
-inviando un messaggio alla pagina o agli organizzatori;
-chiamando, inviando SMS o whatsapp al numero 328-8775898.

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