Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso.
Socrate
Fin dagli albori delle antiche civiltà, i cambiamenti e gli adattamenti dell’Umanità al mondo, sono scaturiti dalla naturale rivoluzione interiore dell’Uomo.
Attraverso l’osservazione e lo studio dei cicli della natura, il susseguirsi delle stagioni e l’analisi delle stelle, l’Uomo è riuscito ad intraprendere il cammino della Conoscenza, “ascoltando” e imparando a decodificare i codici presenti in natura.
Il vivere nel mondo naturale ha acuito i suoi sensi e, attraverso l’ampliarsi della sfera delle intuizioni, è riuscito a percepire l’esistenza di una forza superiore, che nel corso dei secoli ha identificato come “Dio”.
Ad un certo punto però, l’evoluzione spirituale e psichica dell’uomo ha spostato il centro del cammino della “conoscenza” verso il lato più materialista della propria crescita, creando quello che oggi identifichiamo come un’arma a doppio taglio: il progresso.
Ciò ha comportato la scelta dell’Uomo di abbandonare il proprio sentire interiore, dirottando il proprio cammino per la maggior parte verso l’industrializzazione, la politica economica capitalistica, allargando, di conseguenza, notevolmente la forbice fra ricchezza e povertà.
Eppure, le antiche civiltà del nostro pianeta, fra cui gli egizi, i greci, gli assiro-babilonesi e le popolazioni sudamericane, per diversi secoli hanno mantenuto e protetto il culto spirituale dell’Energia Interiore.
Molti reperti archeologici ritrovati nei siti dove le suddette civiltà si sono sviluppate, riportano un simbolo peculiare, ricco di significati: il fiore della vita.
Tale simbolo, che richiama una sorta di forma esagonale composta da sei petali è legato ad un’antica e segreta conoscenza relativa all’essenza spirituale, che è presente in ognuno di noi e, che, secondo gli antichi, conduce alla parte “divina” del nostro essere: la “merkaba”.
Essa rappresenta un campo energetico puramente spirituale che è presente in forma latente e dormiente in ogni essere umano.
Può essere “risvegliata” attraverso la meditazione, specifici movimenti e la tecnica di visualizzazione; attraverso di essa poi, i nostri predecessori sostenevano che era possibile ricongiungersi alla “matrix divina”, all’Uno Universale da cui l’uomo si è separato nel corso della propria evoluzione-involuzione, ma a cui, secundum naturam è chiamato a ritornare.
Il respiro del vento, ogni singolo essere vivente su questo pianeta, di natura vegetale o animale, e la stessa “luce solare” che ci mantiene in vita, racchiude in sé misteri e segreti che la sola logica non può raggiungere né comprendere.
L’Uomo, nel tempo e lo spazio ingannevole in cui sta credendo di vivere “la sua vita”, proprio per la miniera di conoscenza che ha sviluppato nel corso dei secoli dal suo arrivo sulla terra, deve ben comprendere che il vero cammino verso la “sapienza universale”, è quello che porta verso se stessi, fra oscurità e tenebre; luci e ombre, morte e rinascita della propria essenza spirituale.
Nel silenzio di sé, egli deve imparare a guardarsi e a percepirsi nonostante il tanto rumore assordante che la sua stessa mano ha creato attraverso l’istituzione della “societas”.
L’origine è fondamentale e, inevitabilmente, la si ritrova dentro se stessi, attraverso l’ausilio della natura che, se ascoltata, respirata e vissuta ti porta verso “nuovi mondi” tanto distanti, quanto vicini.
Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso.
Socrate
Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".