Alla fine di settembre superata la quota di 13 mila abbattimenti di cinghiali
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Sono oltre 13 mila i cinghiali abbattuti nelle zone a rischio diffusione della Peste Suina Africana, PSA. Lo ha comunicato oggi pomeriggio in Commissione Agricoltura l’Assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi.
Nell’audizione, su richiesta del Consigliere regionale Massimo Vizzardi, Azione – Italia Viva, l’Assessore ha aggiornato i dati sull’abbattimento dei cinghiali, principali vettori del virus della PSA: 13.205 capi in nove mesi, distribuiti su tutte le provincie lombarde.
Sono tre i territori dove gli abbattimenti sono stati più numerosi, sopra i 2 mila esemplari: Como, 3.324, Brescia, 2.691, e Varese, 2.429. Segue Pavia poco sotto i 2 mila capi, 1.763, e poi Lecco, 974, Bergamo, 919, Sondrio, 598, Milano, 301, Cremona, 172, Mantova, 20, Lodi, 13, e Monza Brianza, 1.
L’Assessore Beduschi ha posto l’attenzione sull’aumento costante degli abbattimenti negli ultimi tre anni: 7 mila nel 2021, 14 mila nel 2022 e 16 mila nel 2023. Per accelerare la campagna degli abbattimenti la stagione venatoria, iniziata il 1 ottobre, è stata prolungata fino al 31 gennaio.
Il Presidente della Commissione Agricoltura Floriano Massardi, Lega, ha commentato:
Questi numeri dimostrano che il sistema sta funzionando, anche per la decisiva collaborazione del mondo venatorio. I cacciatori ci stanno dando una mano enorme nella lotta alla PSA e nell’azione di eradicazione del virus a costo zero per la comunità.
Da mesi ormai stanno svolgendo un servizio pubblico di prevenzione e di salvaguardia del comparto suinicolo compreso nel triangolo delle provincie di Brescia, Mantova e Cremona, dove c’è un’altissima concentrazione di allevamenti e macelli.
Da parte nostra c’è massima attenzione per tutelare una filiera che ha già subito danni significativi dalla chiusura di mercati di sbocco importanti come quelli nordamericani. Nella guerra alla peste suina africana non arretreremo di un passo.
Il Presidente Massardi ha inoltre annunciato la presenza in audizione in Commissione Agricoltura a novembre del nuovo Commissario straordinario alla peste suina africana, PSA, Giovanni Filippini, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo scorso 8 agosto.
L’Assessore Beduschi ha indicato gli strumenti per il contenimento del virus con cui il nuovo Commissario straordinario ha dato un ulteriore impulso alla lotta contro la PSA e un nuovo sistema organizzativo: abbattimento dei cinghiali selvatici, rafforzamento delle barriere stradali e autostradali, sorveglianza epidemiologica dei suini domestici, diagnosi precoce e biosicurezza degli stabilimenti e degli allevamenti, ricerca attiva delle carcasse di cinghiale morti e monitoraggio epidemiologico per valutare la distribuzione del virus e l’andamento dell’epidemia.
Sul sostegno alle aziende Alessandro Beduschi ha precisato che sono stati attivati bandi per 7 milioni di euro per interventi di biosicurezza aziendale; è stata approvata la delibera n.2941 del 05/08/24 che ha incrementato di 3.800.000 euro il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie istituito presso Finlombarda destinato al credito di funzionamento alle sole imprese suinicole; è stato ottenuto dal Governo il secondo decreto per gli aiuti indiretti su cui sono stati erogati circa 5 milioni di euro, mentre con il DL 64/24 è stato incrementato il fondo statale di 20 milioni di euro per finanziare interventi di biosicurezza.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i Consiglieri regionali Carlo Bravo, Fratelli d’Italia, Matteo Piloni, PD, e Paola Pollini, Movimento 5 Stelle, che hanno espresso la necessità di tutelare le zone a più alta densità di allevamenti, auspicando che Regione Lombardia intervenga direttamente o indirettamente, attraverso fondi statali ed europei, a ristorare gli operatori dei danni economici subiti.
PSA
La peste suina è una malattia virale, contagiosa e mortale per gli animali mentre non è dannosa per l’uomo, che colpisce i suini. Può essere causa di ingenti danni alle produzioni zootecniche sia direttamente a causa della mortalità dei capi, sia indirettamente per le restrizioni al commercio nazionale e internazionale di suini e prodotti derivati che la presenza dell’infezione implica. In Italia sono allevati oltre 8,4 milioni di suini.
Di questi, oltre quattro milioni, il 50% dell’intero patrimonio suinicolo italiano, è concentrato in Lombardia che, pertanto, è la Regione più importante per questo settore, seguita a grande distanza da Piemonte, 1,266 milioni di capi, ed Emilia Romagna, 1,024 milioni di capi; sotto il profilo economico il settore suinicolo, nella sola fase di allevamento, genera un valore stimato in oltre 3 miliardi di euro, il 5,7% dell’intera produzione agricola, cui si sommano gli 8 miliardi generati dall’industria della trasformazione.