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Roberto Re riceve il Leone d’oro alla carriera

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Roberto Re - Leone d'Oro


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Un riconoscimento per il suo ruolo di formatore, un percorso lungo 30 anni che oggi sta mutando radicalmente

Riceviamo e pubblichiamo.

Un premio che mi inorgoglisce e che, nello stesso tempo, rende merito alla mia attività di formatore.

Con queste parole Roberto Re ringrazia per l’importante premio di cui è stato insignito a Venezia.

Si tratta del Leone d’Oro alla Carriera, organizzato da La Leone d’Oro Foundation e dal Gruppo Editoriale Armando Curcio Editore. Un riconoscimento prestigioso destinato a quelle personalità che si sono distinte per avere contribuito alla crescita economica e civile del Paese.

Fra i predecessori figurano politici, imprenditori, sportivi e, per il suo impegno per la pace, persino Papa Francesco.

Roberto Re ha dichiarato:

Per mia natura non sono un collezionista di statuine celebrative alle quali, di solito, preferisco l’affetto e la stima che ricevo quotidianamente dalle persone con cui lavoro.

Il Leone d’Oro, però, è talmente evocativo che mi commuove e non poco.

30 anni di attività, programmi televisivi, tanti corsi e vari libri. Il più conosciuto è forse ‘Leader di te stesso’, pubblicato da Mondadori, che ha venduto oltre 500.000 copie. Un percorso lungo e ricco di soddisfazioni quello di Roberto Re che oggi fa i conti con un mondo decisamente cambiato.

Re sottolinea:

Quando ho iniziato la parola coaching era sconosciuta e, di volta in volta, andava spiegata agli imprenditori e alle persone. Oggi siamo all’opposto e per ogni cosa c’è un coach specifico.

In troppi, purtroppo, si spacciano per formatori senza averne le dovute competenze. Ma questa situazione permette anche, all’opposto, di far comprendere con chiarezza che esiste un mercato nel quale in molti provano a inserirsi e dove io, insieme alla mia squadra, sono presente da sempre.

Il nostro successo dipende anche dal fatto che siamo stati pronti a cambiare, adeguandoci ai tempi, e abbiamo cercato di essere sempre innovativi. Tutto questo senza mai dimenticare la qualità del lavoro.

Oggi, nel mondo della formazione, come in tanti altri settori, capita spesso di incontrare chi sa vendersi al meglio, ma poi, purtroppo, il servizio offerto non rispecchia in modo adeguato le aspettative, né rispetta le promesse fatte.

La sfida 4.0 è dunque quella di accrescere la leadership personale.

Re ricorda:

Viviamo in un mondo che è sempre più complicato, che muta velocemente e genera sempre più stress alle persone. Oggi la vita è molto più complessa rispetto a quella che hanno vissuto i nostri genitori o i nostri nonni.

I continui cambiamenti sociali a cui siamo sottoposti fanno saltare tutti gli schemi e questo richiede una grande capacità di riadattamento. In un mondo così diverso, per riuscire a restare a galla e ottenere dei risultati importanti, bisogna lavorare su se stessi. Non dobbiamo cambiare il mondo intorno a noi, ma adeguarci a esso.

Ovvero, significa rivoluzionare i nostri schemi mentali, il nostro modo di pensare, il nostro modo di reagire agli eventi. Soprattutto, vuol dire imparare a creare una vita di qualità bilanciando l’impegno lavorativo e quello personale, emotivo e affettivo.

In troppi, invece, sull’altare del successo sacrificano la propria vita privata. Un errore imperdonabile.

Il ‘prima il piacere e poi il dovere’ dei nostri padri, proprio per questo, sta lasciando il passo all’odierno ‘Goditi la vita, lavora il giusto’. Il target di riferimento cui si rivolge è rappresentato da professionisti che guardano alla vita lavorativa con maggiore disincanto.

Re conclude:

Si cerca un maggiore equilibrio con i momenti privati.

I miei seminari vogliono dare risposte a questo desiderio sempre più diffuso, provano a insegnare come gestire le varie fasi del proprio quotidiano, come trovare il tempo per fare quello che ci piace, come darsi quell’intelligenza emotiva che caccia via lo stress, ci rende razionali ed evita di portare il nostro disagio lavorativo a casa, influenzando negativamente il rapporto con moglie e figli.