In programma all’Auditorium del CTO di Careggi dal 30 settembre al 1° ottobre
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Si tenuta a Firenze, all’Auditorium del CTO di Careggi, la IV Convention Nazionale sul Clinical Risk Manager.
L’evento, che si tiene ogni due anni, quest’anno è organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e riunisce professionisti, ed attori istituzionali interessati come Ministero della Salute, Agenas e Istituto Superiore di Sanità.
Il Presidente Eugenio Giani ha detto:
È un onore ospitare questa quarta edizione, una due giorni di confronto importante dedicata ad una figura di estremo rilievo in un ambito molto delicato come quello che riguarda tutte le azioni necessarie da mettere in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti.
La Toscana da tempo è molto attenta su questo fronte, tanto da aver creato il Centro di gestione del rischio clinico nel 2003, ben prima della legge Gelli, la numeri 24 del 2017, che ha riorganizzato e istituzionalizzato tutto l’ambito legato a questa attività.
Ci sono ancora alcune regioni che non hanno costituito il proprio centro, l’auspicio è che possano farlo in tempi brevi per allinearsi alla gestione di un tema che ha acquistato un importanza sempre maggiore.
L’Assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, intervenendo ieri, lunedì 30 settembre, in apertura della prima giornata ha sottolineato come l’evento
rappresenti un momento particolarmente significativo per sviluppare una discussione ed un confronto su uno dei temi più rilevanti per le prospettive del sistema sanitario. Un ambito dove fare squadra ed avere un approccio multidimensionale è essenziale.
Il risk management e la sicurezza delle cure sono elementi talmente trasversali da chiamare in causa una pluralità di attori e tematiche: sanitarie, giuridiche e amministrative.
Bezzini ha poi aggiunto:
La Toscana si è mostrata sempre molto attenta al tema della sicurezza e della qualità delle cure, competenza in cui occupa posizioni di vertice a livello nazionale. Mai però dare questo risultato come acquisito e scontato dato che ci sono vari fattori che generano pressione sul sistema sanitario.
Ne metterei in evidenza tre. La capacità del sistema di far fronte alla esplosione di richieste di prestazioni, che impone di individuare un equilibrio tra quantità in vertiginoso aumento e qualità e sicurezza delle prestazioni stesse.
Inoltre, come qualità e sicurezza delle cure possono essere garantite con l’avvento di innovazioni in sanità? Penso ad esempio alla telemedicina e al modo in cui tali attività a distanza possano coniugarsi con il tema di cui si discute oggi.
Infine, penso alla necessità di preservare qualità e sicurezza in una fase in cui le risorse a disposizione tendono a diminuire. Diventa quindi indispensabile ottimizzare per far sì che il sistema continui ad essere sostenibile.