Sintesi delle mozioni
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata alla discussione di alcune mozioni.
Di seguito la sintesi.
Area C a Milano
No al pagamento per l’accesso all’Area C del Comune di Milano nei weekend e nei giorni festivi. È quanto chiede una mozione approvata a maggioranza e presentata dal Consigliere Alessandro Corbetta, Lega.
Corbetta ha detto:
L’eventuale ampliamento nei weekend e nei giorni festivi del pagamento per l’accesso all’Area C si tradurrebbe in ulteriori ‘balzelli’ che andrebbero a gravare non solo sulle famiglie che scelgono il capoluogo lombardo per trascorrere qualche ora nei weekend, ma anche sul tessuto economico della città di Milano con ripercussioni potenzialmente negative sull’economia locale.
La mozione impegna la Giunta regionale a promuovere
un’interlocuzione con il Comune di Milano finalizzata a evitare il varo del provvedimento
peraltro già annunciato dallo stesso Sindaco.
A sostegno della mozione sono intervenuti i Consiglieri Marco Bestetti, FdI, Luca Marrelli, Lombardia Ideale, Silvia Scurati, Lega, Giulio Gallera, FI, Sergio Gaddi, FI, Riccardo Pase, Lega, e Christian Garavaglia, FdI.
Da tutti è stato rilevato che l’Area C non ha finalità ecologiche ma, come ammesso dallo stesso Sindaco Sala, ha soprattutto lo scopo di ‘fare cassa’ per coprire i tagli ai fondi del trasporto pubblico locale, tagli che però, hanno aggiunto i Consiglieri della maggioranza, certamente non possono essere addebitati alle attuali politiche di governo e Regione.
È un provvedimento ideologico, è stato aggiunto dai banchi della maggioranza, che penalizza i cittadini meno abbienti e il mondo del lavoro e del commercio. Argomenti che sono stati ripresi e confermati, nel suo intervento, dall’Assessore all’Ambiente Giorgio Maione.
Per motivare il voto contrario sono intervenuti Alfredo Simone Negri, PD, Onorio Rosati, AVS, e Paolo Romano, PD, secondo i quali dai dati si rileva che gli ingressi in Area C nei mesi scorsi sono diminuiti a fronte di un sensibile aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici.
Ribadendo l’utilità dell’Area C ai fini delle politiche ambientaliste municipali, i Consiglieri di minoranza hanno anche detto che i fondi ricavati dai provvedimenti futuri potranno costituire una risorsa importante per il potenziamento dei servizi.
E hanno criticato l’iniziativa della mozione definendola come un ‘inizio di campagna elettorale’ in vista del voto per il Comune di Milano.
Peste suina
Con una interrogazione presentata dal consigliere Massimo Vizzardi, Azione – Italia Viva, e una mozione illustrata da Matteo Piloni, PD, il Consiglio regionale ha discusso della situazione inerente la diffusione della peste suina, i cui focolai sono recentemente diventati una ventina coinvolgendo anche le province di Lodi e Cremona, che si sono aggiunte così alla provincia di Pavia.
Nella mozione, respinta a maggioranza, venivano richiesti diversi interventi come stanziamenti alle aziende che hanno subito danni, misure per l’accesso al credito agevolato, iniziative di prevenzione nelle province non ancora colpite, un giro di vite per quanto riguarda alcune attività nelle province interessate, l’implementazione degli organici dei veterinari.
Intervenendo per la maggioranza, il Consigliere Claudio Mangiarotti, FdI, ha elencato le azioni già avviate da Stato e Regione in accordo con il Commissario straordinario alla partita.
Dal canto suo l’Assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi ha sottolineato la gravità della PSA, oggi presente in 14 paesi europei, precisando che ad essere interessati sono esclusivamente i suini e inoltre che il vettore è unico ed è il cinghiale, l’opera di contenimento del quale è stata intensificata in modo esponenziale fino a raggiungere nel 2023 gli oltre 16 mila capi abbattuti.
L’Assessore ha inoltre definito ‘pleonastiche’ la maggior parte delle proposte della mozione trattandosi di attività già effettuate e per le quali è augurabile collaborazione e unità d’intenti.
Archivi digitali
Digitalizzare gli archivi sanitari è ormai una necessità per migliorare costi, efficienza dei servizi e sicurezza dei dati.
Il quadro normativo lo permette: si tratta perciò di avviare uno studio di fattibilità per poi passare alla fase attuativa.
Lo ha detto la Consigliera Chiara Valcepina, FdI, illustrando la mozione che ha sottoscritto insieme ad altri consiglieri del suo gruppo e che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità.
Nel documento, che ha raccolto anche il parere favorevole della Giunta regionale, il Consiglio invita la Giunta ad effettuare uno studio di fattibilità che consenta di fare il punto sulla situazione degli archivi sanitari cartacei e di valutare le implicazioni normative ed economiche della trasformazione insieme ai diversi modelli con le relative soluzioni tecniche.
Istituzione di una Wait Zone all’Aeroporto di Malpensa
Approvata la mozione proposta da Giuseppe Licata, Azione Italia Viva, che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di soggetti pubblici e privati per monitorare e migliorare la sicurezza stradale nell’area dell’aeroporto della Malpensa.
Nell’ambito di tale organismo si dovrà valutare l’efficacia della ‘Wait Zone’ istituita da ENAC per consentire la fermata gratuita fino ad un’ora per gli automobilisti in attesa dei passeggeri in arrivo.
Oggi infatti, fa notare il documento, gli automobilisti continuano ad effettuare soste in zone dove vigono divieti, determinando di fatto situazioni di pericolo nonché di difficoltà per la circolazione.
Un’analisi attenta della situazione è necessaria secondo il proponente anche
considerato che le prossime Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 saranno motivo di crescita esponenziale nel transito di passeggeri e autoveicoli.
Nel dibattito è intervenuto Samuele Astuti, PD, appoggiando il documento, mentre Maira Cacucci, FdI, ha chiesto una modifica al testo, accolta dal proponente, sottolineando che la wait zone è già stata istituita seppur con scarsi risultati.
Il Sottosegretario Mauro Piazza a nome della Giunta ha espresso parere favorevole al testo modificato.
Crisi aziendale Beko Whirlpool
La crisi produttiva dello stabilimento Beko-Whirlpool di Cassinetta di Biandronno (VA) ha raggiunto un livello preoccupante, inequivocabilmente certificato dai numeri. A fronte dell’obiettivo annuale di 800 mila frigoriferi, che rappresenta il punto di pareggio del sito, a oggi il trend 2024 porterebbe a non superare quota 450 mila.
Per questo motivo la mozione presentata da Luca Ferrazzi, Gruppo Misto, e approvata all’unanimità dall’Aula impegna la Regione a richiedere ‘con urgenza’ un tavolo di confronto con Beko Europe a difesa dell’occupazione e del PIL locale.
Impegno viene richiesto anche per agire nei confronti del Governo
per scongiurare il paventato ridimensionamento delle attività produttive e il ricorso alla cassa integrazione.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Samuele Astuti, PD, che ha sottolineato il pessimo trattamento che l’azienda ha riservato ai lavoratori e la totale esclusione delle rappresentanze sindacali, Luigi Zocchi. FdI, ed Emanuele Monti, Lega.
Quest’ultimo ha proposto un emendamento, accolto dal proponente, per convocare con urgenza in audizione presso la Commissione Attività Produttive l’azienda e le rappresentanze dei lavoratori.
Nel suo intervento l’Assessore alla Formazione Simona Tironi ha ricordato come la struttura per le crisi aziendali presso la Direzione Lavoro di Regione Lombardia ha partecipato a un incontro nello scorso mese di giugno presso il Ministero dello Sviluppo Economico nel corso del quale l’azienda si era impegnata a presentare un nuovo piano industriale entro l’autunno.
L’Assessore, annunciando il parere favorevole della Giunta al documento, ha aggiunto:
Noi attendiamo questo documento e siamo pronti a mettere a terra tutti gli strumenti di formazione e di politiche attive del lavoro che abitualmente vengono attivati in questi casi.
Lotta al caporalato
Sottoscritta da tutti i consiglieri del PD, primo firmatario Luigi Ponti, la mozione sul caporalato impegna la Giunta regionale a promuovere protocolli di intesa con istituzioni e agenzie del territorio per predisporre dati ufficiali sulla presenza e la diffusione del fenomeno del caporalato, monitoraggio da perfezionare entro il 31 dicembre di ogni anno a partire dal 2024.
A detta del proponente, il fenomeno è molto più diffuso di quanto si creda anche in Lombardia e non solo nel settore agricolo ma anche nell’edilizia e nei servizi.
Nel documento veniva chiesto inoltre di incentivare l’istituzione di sezioni territoriali di ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’, come già avvenuto in provincia di Mantova, di concerto con gli Uffici territoriali delle Prefetture e l’INPS, per potenziare gli strumenti di contrasto allo sfruttamento e favorire il rispetto dei diritti e della legalità del lavoro agricolo.
Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Paola Pizzighini, Movimento 5Stelle, che ha dichiarato di condividere lo spirito e i contenuti del documento, mentre Giovanni Malanchini, Lega, nel suo intervento ha concordato con l’esigenza di avviare un monitoraggio puntuale di tutti i settori produttivi ma ha negato che in Lombardia il fenomeno sia così diffuso ed endemico come il testo proposto dalle minoranze tende a descrivere almeno nel settore agricolo e ha proposto un emendamento integrativo.
Paola Bulbarelli, FdI, ha fatto presente che il caporalato è uno degli effetti perversi dell’immigrazione incontrollata. Onorio Rosati, Alleanza Verdi e Sinistra, nel manifestare la sua adesione alla mozione, ha confermato che nella sua esperienza di dirigente sindacale ha spesso ricevuto segnalazioni di fenomeni di caporalato sul territorio lombardo.
L’Assessore Simona Tironi ha ricordato che Regione Lombardia ha messo in campo il Progetto InLav, Integrazione lavoro, in collaborazione con ANCI Lombardia e Università Bicocca e finanziato con 4 milioni di euro per il sostegno alle vittime di sfruttamento lavorativo.
Nonostante ciò il parere della Giunta è favorevole al documento nel suo complesso tranne il punto relativo alle iniziative di contrasto nel mondo agricolo perché già attivate. Il documento dunque è stato votato per parti separate ed approvato.