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Stella Alpina. La Regina dei fiori di montagna dalla bellezza proibita

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Stella alpina


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Simbolo di forza e bellezza, adagiata sui monti alpini, specchio della volta stellata nelle notti d’estate, dai dolci dialoghi di vibranti tremolii sussurrati con la voce del vento

Percorrere i sentirei delle montagne più alte per raggiungere le vette, inerpicandosi tra prati e pietraie, nella solitudine e nel silenzio, un passo dopo l’altro, lentamente, e sentire il rumore dei passi, la voce del vento che soffia, sollevando frasi pervenute con l’immaginazione provocata dall’emozione di calpestare una via che, seppur di rado percorsa, non scompare, rimanendo viva alla vista di chi poi verrà.
Analogia di coloro che non perdendosi nel tempo, rinnovano con tenacia un legame, anche solo per un secondo di umano calore scambiato nella rarità di un abbraccio chissà da quanto perduto nella reciproca memoria, che rinasce con vigore.

Una via che conduce in luoghi tra i più remoti, dai colori più intensi, natura troppo spesso alienata, ma mai dimenticata, che rivive.

Un verde mare che ondeggia sui pendii, abitato da fiori dai mille colori, tenuti in vita dalle radici che appartengono al luogo natio, che non vivrebbero più di qualche minuto se strappati, affievolendosi nel sonno sino all’abbandono della propria esistenza.

La bellezza trova senso nel rigoglioso paesaggio che vive con fierezza la propria esistenza, stretta nell’abbraccio di chi la nutre.

La notte apre la porta alle stelle del cielo, e il giorno cede la luce ai declivi dei monti, sui quali altre stelle sono cadute, illuminandoli nella stupefacente armonia che adorna ostili terreni rocciosi, per ergersi poi quali Stelle Regine dei fiori.

La Stella Alpina, fiore eccelso dell’alta quota, icona di nobili valori estetici dal significato romantico nella reiterata tradizione della cultura alpina, cresce tra 1.800 e 3.000 metri di quota, sopravvive dove pochi fiori potrebbero, tra rocce e terreni poveri, resistendo alle rigide temperature e al forte vento.

Nella cultura delle genti dei monti rappresenta la forza e la tenacia, il coraggio e la perseveranza, doti indispensabili per affrontare le sfide della vita, e affermazione di purezza e resistenza, per crescere in condizioni sfavorevoli, superando le avversità dei territori d’alta quota.

Bellezza rara e incontaminata, simbolo dell’amore dedicato dagli uomini innamorati, che scalano pericolose montagne per raccogliere e donare all’amata un solo esemplare del fiore regale, affrontando i rischi dell’ascesa pur di dimostrare la profondità del loro sentimento.

Difficile da incontrare e vedere per la rarità che la caratterizza, racchiude un’aura di mistero, che attira ammirazione e rispetto per la natura, essendo parte delle meraviglie che offre, spesso alienate dalla distrazione conseguita per vicende troppo profane.

La Regina dei Fiori contende la spiritualità tra forze incontaminate, l’amore e il rispetto del creato, dono trascendente e paesaggio del quale meravigliarsi incontrandolo, inatteso, per caso, soffermandosi ad ammirare la delicata dirompente armonia laddove non avremmo immaginato e, invece, così presente.

Connubio tra amore umano e selvaggia bellezza del mondo, scompare e rinasce, rinnovandosi, di anno in anno, sulla fortezza della propria radice, tenacemente legata al valore primordiale, incontaminato e riluttante alle asperità circostanti, bellezza proibita da conservare e non estirpare.

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Autore Adriano Cerardi

Adriano Cerardi, esperto di sistemi informatici, consultant manager e program manager. Esperto di analisi di processo e analisi delle performance per la misurazione e controllo del feedback per l’ottimizzazione del Customer Service e della qualità del servizio. Ha ricoperto incarichi presso primarie multinazionali in vari Paesi europei e del mondo, tra cui Algeria, Sud Africa, USA, Israele. Ha seguito un percorso di formazione al Giornalismo e ha curato la pubblicazione di inchieste sulla condizione sociale e tecnologia dell'informazione.