Home Rubriche Da Oriente a Occidente Il sufismo e la pigrizia

Il sufismo e la pigrizia

327
Il sufismo e la pigrizia


Download PDF

Dagli antichi proverbi dei sufi

Il proverbio sufi

‘Ti accorgerai al tempo del raccolto che la pigrizia non dà frutti

ha un significato semplice ma profondo: la pigrizia porta all’inazione e l’inazione non produce risultati.

Solo con il duro lavoro e la dedizione si possono ottenere frutti.

Di seguito alcuni punti chiave per spiegare il significato del proverbio:

1. La pigrizia è una trappola: è facile cedere alla tentazione di rimandare o di evitare compiti impegnativi, ma questo comportamento porta solo a ristagno e frustrazione.

2. Il tempo è prezioso: ogni giorno che passa è un’occasione persa per crescere e per realizzare ciò che si desidera.

3. Il successo richiede impegno: non c’è scorciatoia per ottenerlo. Bisogna essere disposti a lavorare sodo e a sacrificare buona parte del proprio tempo per raggiungere i sogni desiderati.

4. La soddisfazione del raccolto: il momento della mietitura rappresenta la ricompensa per il duro lavoro svolto. È un momento di grande soddisfazione e gioia vedere i frutti del proprio impegno.

5. Lezione di vita: questo proverbio insegna una lezione di vita importante; la pigrizia non paga mai. Solo con il lavoro e la dedizione si possono ottenere risultati concreti.

In aggiunta a questi punti, il proverbio sufi sottolinea anche l’importanza della pazienza. Il raccolto non avviene in un giorno, ma richiede tempo e cura. Allo stesso modo, un obiettivo impegnativo non lo si ottiene dall’oggi al domani, ma richiede perseveranza e dedizione a lungo termine.

In pratica, il proverbio

Ti accorgerai al tempo del raccolto che la pigrizia non dà frutti

è un invito a vivere una vita attiva e impegnata, a non cedere alla pigrizia e a perseguire i propri obiettivi con tenacia e perseveranza. Solo così è possibile la realizzazione di un programma, che richiede impegno e concentrazione.

Resta aggiornato sui Programmi Gayatri 

Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.