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Regione Toscana, ASL e CEART per reinserire persone con dipendenze

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L’intesa varrà fino al 2025: intanto subito al lavoro per un’ottimizzazione futura

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La Regione ha rinnovato fino alla fine del 2025 l’accordo con ASL e CEART, il coordinamento degli enti accreditati, per la prevenzione, cura e reinserimento sociale e lavorativo delle persone che soffrono di dipendenza da sostanze e dal gioco d’azzardo.

Con questo accordo ponte viene assicurata continuità alle azioni e ai progetti messi in campo negli ultimi tre anni e che si sono rivelati efficaci e sarà consentita l’attivazione di iniziative utili a prevenire e contrastare, ad esempio, le dipendenze comportamentali, dai social a Internet ma non solo, che interessano soprattutto le nuove generazioni.

Senza attendere il 2025 Regione, ASL e CEART si metteranno comunque da subito a lavoro, tutte insieme, per ottimizzare in futuro i percorsi terapeutico – riabilitativi residenziali e semiresidenziali ed offrire una risposta sempre più integrata e adeguata ai bisogni delle persone che soffrono di dipendenze.

Il Presidente della Toscana, Eugenio Giani, commenta:

Si tratta di un’intesa che guarda al presente e al futuro, che lavora per dare gambe e continuità ai progetti in essere ma anche per costruire qualcosa di nuovo per il futuro ed offrire servizi ancora migliori.

L’Assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, spiega:

Negli ultimi venti anni, grazie ad investimenti e al lavoro coordinato tra le ASL e i soggetti della rete CEART, in Toscana siamo stati in grado offrire un servizio pubblico di qualità ai pazienti che soffrono di dipendenze.

Ora però è il momento di fare un ulteriore passo in avanti e dare risposte sempre più appropriate ad un fenomeno che evolve velocemente, con dinamiche sempre nuove.

Per questo servono interventi pubblici che tengano insieme la dimensione sociale del problema della dipendenza e i bisogni sanitari: il lavoro che faremo con le ASL e il CEART nel 2025 andrà in questa direzione e sarà utile a programmare le prossime azioni.

In un Paese in cui il dibattito pubblico sulle dipendenze è inesistente o del tutto strumentale a seconda delle situazioni noi in Toscana affrontiamo il problema guardando ai bisogni delle persone e senza lasciare indietro nessuno.

Nell’immediato le ASL si impegneranno a ridurre gli invii fuori Toscana, vista l’elevata qualificazione e la molteplicità e variabilità dei percorsi terapeutico riabilitativi presenti sul territorio.

Al centro del lavoro comune c’è anche la valutazione di eventuali ritocchi alle tariffe, visto l’aumento dei costi di gestione, e la messa a punto di interventi utili a far sì che il flusso di dati e informazioni venga alimentato in modo costante, un patrimonio importante che permetterà di orientare le future scelte e programmare interventi sempre più personalizzati.

Continuerà anche il lavoro di coordinamento e programmazione delle Tavolo delle dipendenze, presente in ciascuna ASL dal 2022: si tratta di uno spazio di analisi delle attività relative alla presa in carico dei pazienti presenti nelle comunità territoriali, a cui si riferiscono le aziende, ma anche il luogo di confronto sul monitoraggio delle spese e delle attività.

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