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Il Ricettario esoterico solo per Iniziati

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Ricettario esoterico


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Cos’è la ricetta? Il nome etimologicamente deriva dal verbo recipere e, quindi, ricevere, prendere.
Oltre a quella di cucina, la più conosciuta e antecedente è certamente quella del medico/farmacista nei confronti del malato, che indicava qualità, quantità e regole di preparazione del farmaco e modalità di somministrazione.

Ma le due cose si sono intrecciate in qualche punto della storia umana, in considerazione del fatto che moltissimi cibi e relative preparazioni erano, e sono, utilizzati come terapia a scopi curativi, con indicazioni più o meno precise della modalità di costruzione del cibo – farmaco che porta benefici effetti.

Perciò il cibo visto come medicamento, iniziato col pensiero ippocratico, dove la salute era intesa come equilibrio fra i quattro umori corporei. E lo squilibrio, per sproporzione, ne determinava la malattia.

Gli alimenti lavorano sul nostro organismo tramite la digestione, per questo è sempre stato fondamentale precisarne le singole qualità digestive. La digestione dobbiamo vederla come una specie di cottura, dove i cibi vengono trasformati.

In relazione a questo alcuni alimenti hanno virtù naturali che possono essere aumentate o diminuite dalla loro preparazione fuori e poi internamente dalla nostra assimilazione.

È lampante che cuoco e medico avevano trovato un raccordo per perseguire lo stesso obiettivo: salute e benessere.

Per esempio, il primo, padrone delle tecniche di arte culinaria, oltre a mettersi al servizio del buon gusto, si è preso il compito di comprendere le più idonee cotture rispetto alla materia prima di partenza e di adottare una successione delle pietanze che avesse una maggior digeribilità.

Ma nella modernità ha perso, purtroppo, questo legame, lasciandolo abbastanza staccato nei nostri tempi.

Quindi, dicevamo, la ricetta come trasmissione di un sapere e perciò una comunicazione di conoscenza, e azzarderei perfino un atto di fratellanza umana, che ha costituito una privilegiata modalità di scambio culturale e di tramando della tradizione.

A dare un aspetto particolare a tale argomento, e fomentarne poi le declinazioni più aperte, furono gli alchimisti che, in modo ‘ermetico’, tentavano di parlare a quei pochi che avevano le sufficienti nozioni per comprendere i passaggi necessari a compiere la Grande Opera; dedicato, quindi, ai soli figli dell’Arte.

Richiamandoti a questi principi, ti ricorderai
facilmente delle cose che più a lungo ti spiegai e che qui sono riassunte. Ma evita di intrattenerti
alla folla; non perché io voglia impedire che ne venga a conoscenza, ma perché non voglio esporti
alle sue derisioni.

Chi si somiglia si congiunge, e tra persone dissimili non può esistere amicizia.
Queste lezioni devono essere udite da pochi, o presto non ve ne saranno più del tutto.

Esse posseggono qualcosa di così particolare che spinge i malvagi ancor più verso il male.

Guardati dalla moltitudine, perché questa non comprende la virtù di tali discorsi.
Ermete Trismegisto.

Oltre alle parole utilizzate in modo descrittivo con una particolare terminologia, appunto impenetrabile ai più, esistono ‘ricette’ alchemiche essenzialmente grafiche.

Nella mia memoria si è impresso un esempio su tutti: il ‘Mutus Liber’; un libro molto enigmatico di alchimia composto da 15 tavole grafiche pubblicato a metà del 1600, nel quale l’unica frase presente, in latino, nel frontespizio è:

Mutus liber, in quo tamen tota Philosophia hermetica, figuris hieroglyphicis depingitur, ter optimo maximo Deo misericordi consecratus, solisque filiis artis dedicatus, authore cuius nomen est Altus.

Tradotto:

Il Libro Muto, nel quale l’intera filosofia ermetica viene rappresentata in figure geroglifiche, consacrato al tre volte massimo ottimo Dio misericordioso, e dedicato ai soli figli dell’Arte, da un autore il cui nome è Altus.

Nell’arte culinaria specificatamente ci sono antichissime ricette, ma quella più antica finora, da archeologia gastronomica, è del 1730 a.C. riprodotta in caratteri cuneiformi su una tavoletta di 4 rinvenute in Mesopotamia, ed è stata decodificata così:

Per questa ricetta si usa la carne. Prepara l’acqua. Aggiungi sale fino, gallette di orzo, cipolla, scalogno di Persia e latte. Aggiungi porro e aglio schiacciato.

Nel nostro Paese la raccolta più famosa che ha contribuito enormemente all’affermazione italiana nel mondo in questo campo è il monumento letterario culinario del 1891 di Pellegrino Artusi: ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’.

Di seguito un paio di tratti che fanno al caso nostro:

dalla ricetta n. 2:

Un professore di vaglia che curava una signora di mia conoscenza, gravemente malata, le aveva ordinato un brodo fatto nella seguente maniera

dalla ricetta n. 654:

rivolgerò le mie cure ai biscottini puerperali, perché essa li giudica nutrienti e delicati, opportuni a riparare la spossatezza di chi ha dato alla luce un figliuolo

Veniamo a noi e alle ricette culinarie che verranno.

Perché esoteriche?

Perché le ricette che potrebbero essere pubblicate nei prossimi articoli, ho cercato di studiarle provando ad utilizzare il Metodo Iniziatico, approfondendo esotericamente l’argomento fino a trovare una possibile linea simbolica dei passaggi di realizzazione, non solo tentando di analizzare in modo razionale, quindi, ma sforzandomi anche di trovare una comprensione più profonda attraverso la simbologia, appunto, nel tentativo di avvicinarmi un po’ di più alla vera essenza.

La traduzione simbolica ha lo scopo di avviare la nostra sfera sensoria e principalmente quel lato che rimane assopito, in ombra: quello dell’inconscio, dell’intuito e dell’immaginazione fantastica.

I simboli, produttori di conoscenza, che innescano la funzione racchiusa nell’etimo, il contrassegno, attestante il ricongiungimento delle due parti per la ricomposizione dell’unità originaria e il fine ultimo, come armonia tra il mondo in cui viviamo e quello che vive in noi.

E che Gastarea, musa del gusto, ci assista…

Il percorso dove ci porterà?

Stay tuned! Restate sintonizzati e direi anche sincronizzati!

Autore Investigatore Culinario

Investigatore Culinario. Ingegnere dedito da trent'anni alle investigazioni private e all’intelligence, da sempre amante della lettura, che si diletta talvolta a scrivere. Attratto dall'esoterismo e dai significati nascosti, ha una spiccata passione anche per la cucina e, nel corso di molti anni, ha fatto una profonda ricerca per rintracciare qualità nelle materie prime e nei prodotti, andando a scoprire anche persone e luoghi laddove potesse essere riscontrata quella genuina passione e poter degustare bontà e ingegni culinari.