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In mostra i cimeli della Legione Carabinieri ‘Toscana’

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mostra i cimeli della Legione Carabinieri Toscana


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Tra gli oggetti esposti a Palazzo Strozzi Sacrati uniformi, documenti e un velocipide

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Esattamente 165 anni fa, il 24 luglio del 1859, veniva costituita a Firenze la Legione Carabinieri Toscana.

Per celebrare l’anniversario la Presidenza della Regione Toscana ha organizzato una mostra in Palazzo Strozzi Sacrati con alcuni cimeli risalenti ai primi anni della nascita del Corpo dei Carabinieri Reali.

Curata dallo storico Gianluca Messineo, la mostra raccoglie divise, documenti, fotografie risalenti al periodo in cui, poco prima dell’Unità d’Italia, vide la luce la Legione Carabinieri Toscana.

Cosa è esposto nella mostra

Salta subito agli occhi un esemplare di velocipide del 1895, proveniente da una collezione privata, del Vicebrigadiere Mauro Zanatta, e mai esposto prima di oggi. Il mezzo era assegnato alla legione territoriale Reali Carabinieri di Firenze: l’uso era consentito solo ai militari di truppa – vietato agli ufficiali – i quali dovevano vestirsi con apposita uniforme, cioè un berretto a tubo, i guanti di panno, i pantaloni di panno o di tela con la molletta o il fermapantaloni.

Al tempo furono assegnati dal Ministero della Guerra tre velocipedi, uno alla Legione di Torino, uno alla Legione di Roma e uno a quella di Firenze. Il mezzo venne in seguito abbandonato a causa dei numerosi e gravi incidenti che videro molti carabinieri feriti.

Custodite nelle apposite teche in vetro è possibile ammirare un’uniforme di servizio da Brigadiere, un’uniforme da ufficiale, nella fattispecie da tenente dei Carabinieri Reali, e un’uniforme ordinaria, cosiddetta modello 909, da capitano dei carabinieri Reali, che poi era la divisa della quotidianità.

C’è poi un elmo da corazziere, a testimonianza dell’importanza che hanno i Corazzieri per Firenze, la città dove sono nati il 7 febbraio del 1868, quando era capitale d’Italia.

Al tempo, nello Squadrone Carabinieri Guardie del Re vennero infatti riuniti 80 carabinieri a cavallo, provenienti dalle legioni Firenze, Milano e Bologna, con il compito di fare da scorta d’onore al corteo reale all’ingresso della principessa Margherita di Savoia, mentre si recava al matrimonio con il principe Umberto.

Ci sono alcune cosiddette ‘regie patenti’ cioè documenti che hanno visto la costituzione del Corpo dei Carabinieri Reali firmati da Vittorio Emanuele I del 13 luglio 1814; quindi il primo regolamento dell’Arma dei Carabinieri; due regie patenti di riorganizzazione del Corpo; un proclama di Bettino Ricasoli del 1959, Ministro dell’interno, che ringrazia con toni vigorosi ed entusiastici tutti coloro che hanno deciso di entrare o unirsi al Corpo dei Carabinieri.

Un Corpo che s’è meritato tanta benemerenza e consenso da parte della popolazione a proseguire la propria opera in quanto la causa dell’ordine è per noi la causa della libertà e dell’indipendenza nazionale.

Altri due documenti a firma sempre di Bettino Ricasoli: uno in cui invita le amministrazioni comunali a collaborare con il nuovo Corpo e a offrire la propria disponibilità perché questo trovi i mezzi per allocarsi sul territorio e un altro in cui dà disposizioni pratiche per l’accasermaggio dei Carabinieri Reali facendo l’elenco di tutto ciò che serve nella stazione, dai letti, alla biancheria ai piatti e le posate etc.

È possibile inoltre vedere un ‘buono’ che autorizza i Carabinieri a dormire preso i locali comunali laddove non sia stata approntata una stazione.

Sono esposti poi due fregi da berretto per carabiniere reale e alcune fotografie di Carabinieri dell’Ottocento e una tessera di riconoscimento di un Carabiniere.

Un po’ di storia

Già nel 1835 il Granduca di Toscana, Leopoldo II, aveva progettato la formazione di un Battaglione di Carabinieri

destinati a prevenire e reprimere i delitti, ad assicurare l’osservanza delle leggi, a mantenere il buon ordine nell’interno e a proteggere l’esazione dei diritti Regi.

Nel 1849, con il decreto del 24 ottobre, Leopoldo II stabiliva che

la forza destinata pel servizio politico della Toscana è denominata Gendarmeria Imperiale Reale.

In questo Corpo, dal nome francese e organizzato sul modello austriaco, confluirono tutti coloro che avevano prestato servizio nei Carabinieri Granducali. Nel 1855 la Gendarmeria Imperiale Reale fu strutturata in uno Stato Maggiore e uno Stato Minore e due Battaglioni, con sede a Firenze e Livorno, ciascuno organizzato su quattro Compagnie.

Arriviamo così al 1859 quando, con la guerra franco-piemontese e l’insurrezione di Firenze del 27 aprile, Leopoldo II lasciò definitivamente il Granducato dove si insediò un Governo Provvisorio con un Regio Commissario del Re di Sardegna, Carlo Boncompagni di Montebello.

Il Comandante Generale dei Carabinieri inviò così a Firenze il maggiore Filippo Ollandini, ufficiale che si era già distinto nel corso della I Guerra d’Indipendenza, con l’incarico di assicurare l’ordine pubblico, collaborando con la Gendarmeria, e di costituire localmente comandi territoriali dell’Arma.

Il 12 giugno 1859, il Maggiore Ollandini fece approvare un provvedimento per uniformare la Gendarmeria ai Carabinieri, ponendola alle dipendenze del Ministero della Guerra, per azioni militari, e dell’Interno, per compiti di ordine pubblico.

Quindi, d’intesa con il Commissario Regio Boncompagni di Montebello, riorganizzò la Gendarmeria secondo l’ordinamento del Corpo dei Carabinieri, con l’obiettivo di costituire la Legione Carabinieri Toscani.

La ‘Legione dei Carabinieri Toscani’ fu dunque formalmente costituita il 24 luglio 1859, grazie all’opera intelligente e appassionata del maggiore Filippo Ollandini. L’organico era costituito da 60 ufficiali e 2.005 uomini tra sottufficiali e truppa, di cui 334 a cavallo. Il decreto istitutivo uniformava divisa, contabilità e amministrazione dei Carabinieri toscani a quella dei Carabinieri piemontesi.

Il 16 gennaio 1860 fu istituita, a Firenze, una Divisione dei Carabinieri, come distaccamento del Corpo piemontese, cui seguì l’istituzione di altre due Divisioni a Livorno e a Siena, che assorbirono i reparti dei Carabinieri Toscani, dei Gendarmi, delle Guardie Nazionali e locali.

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