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Inside me – Prima parte

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Inside me


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Per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni.
Honoré de Balzac

Ognuna delle emozioni che proviamo ha una storia, quella di tutte le persone che l’hanno provata, detta, cantata, rivelata, studiata.

Una storia di vita segreta e di metamorfosi, legata alla filosofia, che ne ha costruito paradigmi di osservazione e di studio; ma anche alla letteratura e alla poesia.

Le emozioni hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità. Sin dalle origini, esse sono state oggetto di studio e di riflessione. Nella psicologia, sono state analizzate per comprendere come influenzano il comportamento umano e la sopravvivenza del gruppo.

William James, uno dei pionieri della psicologia, propose che le emozioni derivassero dalla percezione dei cambiamenti corporei in risposta a stimoli esterni.

Questa idea fu poi estesa da altri studiosi come John Watson e Walter Cannon, che esplorarono il ruolo del sistema nervoso e delle funzioni cerebrali nelle emozioni.

Paul MacLean, neurofisiologo, ha confermato l’importanza biologica delle emozioni, sostenendo che esse svolgono un ruolo cruciale nella sopravvivenza individuale e collettiva, in linea con la teoria evolutiva di Charles Darwin. Anche John Bolwby ha evidenziato come le emozioni forniscono informazioni vitali agli altri membri del gruppo attraverso espressioni facciali e posture.

Nel corso della storia, le emozioni sono state anche oggetto di dibattito filosofico, spesso contrapposte alla ragione. Tuttavia, la loro importanza nella vita umana è innegabile, sia come risposta ad eventi esterni che come parte integrante delle nostre interazioni sociali.

In altre parole, la maggior parte delle teorie odierne definiscono le emozioni, o meglio le esperienze emotive, come un processo, e non come uno stato, multi-componenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve. Tale struttura multi-componenziale differenzia le emozioni da altri fenomeni psicologici, come, ad esempio, le percezioni o i pensieri.

È fondamentale sottolineare che parte dell’esperienza emotiva è anche un antecedente emotigeno, o evento emotigeno, che la innesca; gli antecedenti emotigeni possono essere di varia natura, compresi gli eventi interni, come, ad esempio, un ricordo, un pensiero o un’immagine mentale.

Le emozioni sono il segnale che, nello stato del mondo interno o esterno, vi è stato un cambiamento soggettivamente percepito come saliente. Sono un fenomeno complesso, che include un vasto campo di indagine e se qualcuno ci domandasse di definirlo, sarebbe difficile rispondere in maniera sintetica.

Le nostre esperienze emotive sono costituite da pensieri, reazioni fisiologiche ed impulsi comportamentali. Le emozioni vengono spesso confuse con gli stati d’animo o con i sentimenti. In realtà, si tratta di processi multifattoriali, che hanno a che fare con la nostra vita quotidiana, il modo in cui agiamo e quali scelte compiamo.

Sono risposte innate, composte da meccanismi involontari, automatici e simultanei, che coinvolgono contemporaneamente mente e corpo. Sono delle esperienze psicologiche, che coinvolgono sia il corpo che la mente.

Sono scatenate da stimoli interni o esterni, come pensieri, ricordi, situazioni, persone, oggetti… Per esempio, possiamo provare gioia quando riceviamo un regalo, tristezza quando perdiamo qualcuno, paura quando siamo minacciati, rabbia quando subiamo un’ingiustizia.

Hanno diverse funzioni: ci aiutano a comunicare con gli altri, a regolare il nostro comportamento, a motivarci a raggiungere i nostri obiettivi, a valutare le nostre esperienze, a proteggerci dai pericoli.

Hanno un impatto profondo sulla cultura e sull’arte, influenzando la creazione, l’interpretazione e la fruizione delle opere artistiche. Nella storia dell’arte, sono state sia una fonte di ispirazione che un mezzo per esprimere visioni del mondo, ideologie e valori culturali.

Nella creazione artistica, le emozioni guidano l’artista nel processo creativo. Ad esempio, la passione può spingere un pittore a scegliere colori vivaci e pennellate energiche, mentre la malinconia può tradursi in tonalità più scure e composizioni riflessive.

Gli artisti come Van Gogh o Frida Kahlo hanno trasformato le loro esperienze emotive personali in opere d’arte che comunicano intensamente con l’osservatore.

Nell’interpretazione, le emozioni del pubblico sono essenziali per dare significato all’arte. Le reazioni emotive possono variare ampiamente a seconda del contesto culturale e delle esperienze individuali, rendendo ogni esperienza artistica unica.

Per esempio, una scultura che evoca tristezza in una cultura potrebbe essere interpretata come una rappresentazione della dignità o della resistenza in un’altra. Nella fruizione, le emozioni permettono alle persone di connettersi con l’arte a un livello più profondo.

La musica, la poesia, il teatro e altre forme d’arte possono suscitare emozioni che risuonano con le esperienze personali degli ascoltatori o degli spettatori, creando un legame emotivo che trascende il tempo e lo spazio.

Inoltre, giocano un ruolo cruciale nella conservazione e trasmissione della cultura. Le storie, le canzoni e i rituali che evocano emozioni forti tendono ad essere tramandati di generazione in generazione, contribuendo a mantenere viva la cultura.

In sintesi, le emozioni sono un elemento chiave che permea tutti gli aspetti della cultura e dell’arte, arricchendole e rendendole vitali per l’esperienza umana.

Si possono classificare in base a diversi criteri, come la loro intensità, la loro durata, la loro valenza, positiva o negativa, la loro complessità, primaria o secondaria, la loro universalità, condivisa da tutti gli esseri umani o specifica di una cultura.

In quanto individui, siamo continuamente impegnati in un lavoro di perenne attribuzione di senso all’essere e questo processo può risultare terribilmente faticoso.

Ma per intraprendere le molteplici strade di tale lavoro ermeneutico, i vissuti emotivi, in quanto rilevanti nel definire il valore di un significato, diventano centrali.

Come disse Clifford Geertz:

L’uomo è un animale sospeso in ragnatele di significato che lui stesso ha filato.

Nessun conosce la formula per la felicità, ognuno ha la propria: può manifestarsi in un attimo fugace, in un ricordo passato, nella quotidianità delle cose, ma per volgere lo sguardo ad essa, alla base del nostro essere devono collocarsi ben salde le caratteristiche proprie dell’umano da sempre: le emozioni e la nostra consapevolezza di esse.

Impegnandoci a creare iniziative nelle quali dare rilevanza ad emozioni e sentimenti non solo a livello personale, ma anche nella gestione delle relazioni e delle dinamiche quotidiane.

La nostra psiche, i nostri sentimenti, i nostri vissuti e le nostre relazioni sociali, generatrici di passioni e disordini, vengono mal visti in termini di funzionalità nell’età della tecnica.
Umberto Galimberti 

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Autore Massimo Frenda

Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.