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MINT approva progetto toscano per salute richiedenti asilo e rifugiati

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Sviluppo di strategie di prevenzione e promozione della salute

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Si chiama PROSIT il nuovo progetto toscano approvato dal Ministero dell’Interno che mira a dare una risposta ai bisogni di salute di richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale, RTPI, e minori stranieri non accompagnati, MSNA, in condizioni di vulnerabilità, con un focus particolare sulla salute mentale e sulla salute materno – infantile, sessuale e riproduttiva.

PROSIT andrà a valere sul fondo FAMI – Asilo, Migrazione e Integrazione 2021/2027 – ‘Piani regionali per la tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità’.

In linea con quanto richiesto dall’Avviso, l’idea principale è da una parte quella di rafforzare i servizi sanitari attraverso la creazione di équipe multidisciplinari e multiprofessionali, che possano supportare i servizi nella presa in carico di questo target, e dall’altra quella di rafforzare le reti territoriali esistenti al fine di promuovere un confronto e istituire dei meccanismi di segnalazione dei casi vulnerabili ai servizi sociosanitari.

Tutto ciò richiede percorsi di accesso adeguati, oltre a un modello integrato di risposte di cura, con collaborazioni tra istituzioni pubbliche, del privato sociale e la compresenza di figure professionali specialistiche adeguatamente formate, tra cui in particolare: medici – psichiatri e ginecologi -, etnopsicologo, ostetrica, antropologo, educatore, assistente sociale e mediatore Linguistico Culturale.

Per lo svolgimento la Regione Toscana ha dato delega al suo Centro di salute globale di elaborare e presentare una proposta, che vedrà le ASL toscane e l’Università degli studi di Siena come partner.

L’esperienza maturata dal Sistema sanitario toscano nei precedenti progetti ha ribadito l’importanza di una presa in carico tempestiva, che consideri i diversi codici interpretativi non solo nelle situazioni di vissuti traumatici ma anche nella lettura e gestione di eventi fisiologici, come la gravidanza, il parto, il puerperio.

Attraverso le varie collaborazioni si tenta pertanto perseguire lo sviluppo di strategie di prevenzione e promozione della salute in generale e della salute mentale, materno-infantile, sessuale e riproduttiva in particolare, una presa in carico e cura culturalmente orientata e integrata dalle metodologie etnocliniche.

Al fine di introdurre un modello integrato di presa in carico e cura, saranno attivate equipe multidisciplinari, che proseguiranno il lavoro di confronto e condivisione dei casi, nonché di ampliamento delle competenze del personale coinvolto.

Inoltre, permane una difficoltà del target a reperire informazioni corrette ed efficaci sull’organizzazione dei servizi e la tutela della salute, per questo saranno previsti interventi di facilitazione, orientamento e diffusione.

L’Assessore al diritto alla salute Simone Bezzini commenta:

Una società più inclusiva è una società più coesa e la coesione parte anche dalla salute e del benessere collettivo, specialmente delle persone più vulnerabili.

L’esperienza del Centro regionale di salute globale assieme all’eccellenza accademica dell’Università di Siena e la competenza dei professionisti delle Asl saranno capaci di tradurre questi principi in linee operative che permetteranno al progetto di raggiungere importanti risultati.

Maria José Caldés, Direttrice del Centro regionale di salute globale, sottolinea:

PROSIT si inserisce in una strategia regionale più ampia, volta all’inclusione e alla facilitazione nell’accesso ai servizi sociosanitari delle persone in condizioni di particolare vulnerabilità.

In questo contesto il progetto contribuirà anche alle azioni di attuazione delle Linee guida ministeriali su violenza e tortura, recepite dalla Regione Toscana nel 2020, dando avvio al nostro lavoro di coordinamento di un gruppo interaziendale e multiprofessionale, per l’elaborazione di procedure operative.

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