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‘Il bambino che sapeva volare’ a Palazzo Strozzi Sacrati

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'Il bambino che sapeva volare'


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Dieci favole, dieci storie per crescere

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

C’era una volta, tanto tempo fa.

I racconti per le bambine e i bambini di tutte le età abitano sempre un tempo lontano, remoto, indefinito che è oggi, il momento dove diventano pagine da leggere subito per scoprire come finisce una storia, che non finisce mai.

Ogni fiaba contiene un mondo e una cosa importante da dire, che non è destinata solo alla fantasia dei più piccoli perché è pensata dai “grandi” per condividere emozioni e pensieri in modo semplice, comprensibile a tutti nel gioco affascinante dei simboli e della loro scoperta.

Storie messaggere, che portano con loro spunti e riflessioni destinati a durare nel tempo e magari scoprire di nuovo dopo averle riposte in qualche angolo della memoria.

Il tempo che interrompe le attività di tutti giorni, passato in luoghi che non ci sono familiari e consueti, è spesso lo spunto per tornare poi alle cose quotidiane considerandole da un diverso punto di vista e Carla Falchetti, nata e vissuta a Santa Maria Monte, in provincia di Pisa, ha scelto il ritorno da una vacanza e una sera di fine estate per iniziare a scrivere fiabe, condividendole subito con le persone che aveva accanto per scoprirne l’effetto narrativo, cosa riuscivano a comunicare agli altri.

Nasce così ‘Il bambino che sapeva volare’, edito da Pacini nella collana Piccola narrativa, presentato a Firenze a palazzo Strozzi Sacrati dall’autrice assieme a Valentina Gurnari.

Carla Falchetti racconta:

Nove fiabe scritte in nove sere, una dopo l’altra, nate dall’ispirazione, in modo naturale, senza aver in mente di raccoglierle in una idea di libro, più una che chiude la serie: quella che, oltre a dare il titolo alla serie, idealmente più rappresenta tutte le altre.

Le illustrazioni accompagnano ogni racconto e sono state disegnate con la stessa rapidità.

Il segno grafico ha velocemente seguito o preceduto le parole diventando poi, anche per scelta editoriale, uno sfondo colorato dedicato ad ospitare le brevi frasi che introducono il senso della fiaba.

È un mondo di disegni, colori e simboli quello che Carla Falchetti fabbrica nelle sue pagine, dove trovano spazio tutte le emozioni che le bimbe e i bimbi provano, magari senza raccontarle a nessuno e senza sapere quanto cresceranno assieme a loro e diventeranno importanti quando usignoli, cavalli fiamminghi, farfalle e girasoli diventeranno persone vere, storie di vita, cose che animeranno il loro tempo adulto.

Le fiabe servono proprio a questo: farsi ricordare quando fuori farà freddo e servirà un pensiero speciale per ripararsi.