Home Territorio Presentato al CPTV di Napoli ‘A proposito di Roberto De Simone’

Presentato al CPTV di Napoli ‘A proposito di Roberto De Simone’

1494
'A proposito di Roberto De Simone'


Download PDF

Lo splendido documentario di Barbara Napolitano andrà in onda su Rai 5 il 16 marzo

È stato presentato in anteprima alla stampa oggi, 15 marzo, ore 12:00, presso il foyer dell’Auditorium Domenico Scarlatti della Rai di Napoli, il pregevole documentario ‘A proposito di Roberto De Simone‘ di Barbara Napolitano, che celebra l’immenso innovatore partenopeo.

L’opera, che andrà in onda domani, ore 23:10, su Rai 5, per il ciclo Rai Cultura ‘Apprendisti Stregoni’, dedicata ai protagonisti del teatro, per il progetto editoriale di Felice Cappa, prodotta da Serena Semprini, con montaggio Ivo Semeraro, è dedicata a Rita Ortese, regista de ‘La Gatta Cenerentola’, scritta e musicata da De Simone.

I suggestivi video di arte generativa sono merito di Nicola Guarino, tra l’altro il primo regista in Italia ad aver realizzato un cortometraggio mediante l’ausilio dell’Intelligenza artificiale, dal titolo ‘Nelle fauci del tempo’, di cui abbiamo parlato sempre su questa testata.

Presenti, alla conferenza stampa, Antonio Parlati, Direttore del CPTV Napoli, Piero Alessandro Corsini, Vicedirettore di Rai Cultura, e la stessa autrice e regista.

In sala anche alcuni docenti universitari e studenti della Facoltà di Sociologia dell’Università Federico II e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

A moderare l’evento, Antonio Emilio Caggiano, di Rai Comunicazione.

Il primo a prendere la parola, in veste di padrone di casa, è Parlati, il quale evidenzia come sia stato un lavoro difficilissimo di ricerca di archivio, da farsi inevitabilmente nella città protagonista assoluta di tutta la produzione artistica del Maestro.

Un’anteprima necessaria, perché non si tratta di un documentario classico, ma peculiare, che narra, con un linguaggio innovativo e una modalità diversa, elementi della tradizione atavica del capoluogo campano e non solo, che permangono ancora oggi.

È il turno di Corsini, che osserva come sia un documentario diretto non solo agli adulti, i quali hanno potuto assistere ai trionfi dall’Artista, ma soprattutto alle nuove generazioni, a cui bisogna disvelare lo scrigno di tesori che la magica città racchiude.

Un racconto sapiente di un’epoca fervente, con una grande voglia di ricerca di nuove forme teatrali. La cultura, in tutte le sue declinazioni, conclude, è indispensabile per camminare nel mondo. In questo senso, la funzione sociale del teatro è imprescindibile per capire come meglio condurre la propria esistenza.

L’intervento della Napolitano è al limite dell’essenziale, preferisce far parlare il suo lavoro. Si dilungherà dopo la proiezione, per rispondere alle domande dei presenti.

Spero che qui nessuno conosca De Simone, o meglio, si dimentichi chi sia, così che guardi questo lavoro con occhi vergini, perché i linguaggi utilizzati non sono quelli tradizionali.

Abbiamo avuto la fortuna di poter utilizzare il vastissimo materiale audiovisivo di repertorio in diritti Rai, a partire dalle riprese degli anni 50, ma ci siamo soffermati su aspetti al di fuori dell’ordinario.

Penso da vent’anni di raccontare il ‘mio’ De Simone, genio visionario unico al mondo. Volevo che la sua complessità venisse fuori. Non è un documentario facile e non voleva esserlo.

Cultura, conoscenza, letteratura, musica, teatro come possibilità di eternare. Mi auguro che l’opera vi stupisca. Mi farebbe piacere che emergesse il messaggio di libertà di questo grandissimo intellettuale.

De Simone, genio del presente, che, tutt’ora, con lo sguardo nel passato, si proietta e ci proietta nel futuro.

Barbara Napolitano

È la stessa Barbara ad invitare Nicola Guarino ad intervenire, non prima, però di aver ringraziato l’azienda e tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla nascita della sua creatura.

Pioniere di una nuova forma d’arte cinematografica, Guarino chiosa sul concetto di avanguardie artistiche, spiegando come sia sempre complicato proporre qualcosa di nuovo, ma se non si hanno la volontà e il coraggio di osare, di andare oltre il convenzionale, di sfidare i tempi, allora non si abbatteranno mai quelle barriere mentali che ci immobilizzano e non ci permettono di elevarci culturalmente.

Segue un breve ma intenso videomessaggio di Marisa Laurito. La passione del Maestro nasce dalla ricerca sulla musica popolare, un viaggio in cui risuonano opere straordinarie, che rimarranno immortali. Come napoletani e come italiani, conclude, gli dobbiamo molto.

È il momento che tutti aspettavamo: la visione del documentario.

Magia, incanto, ritmo, passione, rinnovamento, ricerca, ritualità, conoscenza, consapevolezza sono solo alcuni dei termini ricorrenti nella storia.

La successione cronologica con cui l’importante patrimonio delle opere liriche, composte o dirette da De Simone, viene proposto ci sposta piacevolmente avanti e indietro nel tempo, collocandoci in anni diversi, luoghi differenti, in scena e dietro le quinte.

Il lungometraggio si avvale di repertori audiovisivi provenienti dalle teche Rai, interviste, stralci dei suoi spettacoli e un audace e riuscitissimo esperimento di videoarte generativa.

Imprescindibili i contributi della Nuova Compagnia di Canto popolare, così come indovinati appaiono quelli dei napoletani sostanziali, Pasolini e Maradona, che, diventati ormai figli di Partenope, sono in grado di assorbirne l’essenza più vera.

Ulteriore emblema di multimedialità del pensiero del Maestro è il rimando all’esposizione ‘Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica’, inaugurata nel 2019 al Museo di Capodimonte, a cura di Sylvain Bellenger, dedicata a De Simone, che, nel 1987, da Direttore artistico del Teatro di San Carlo, ne celebrò il 250° anniversario della nascita con ‘La Festa Teatrale’.

Il vero filo conduttore della mostra, promossa dallo stesso Museo con il Teatro di San Carlo di Napoli, in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte ETS e la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, resta la musica – da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli – selezionata da Elsa Evangelista, anche testimone nel documentario e presente alla conferenza stampa, con un commento critico musicale di Alessandro De Simone.

L’Archivio Storico della Canzone Napoletana, con le ricerche di Luisa Toscano, ha contribuito alla realizzazione, fornendo un’accurata selezione di risorse inestimabili, compresi registrazioni radiofoniche esclusive, approfondimenti critici sul processo di ricerca musicale e autentici file musicali.

Una descrizione sublime quella di Barbara, in doppia veste di autrice e regista, che tratteggia, in modo originalissimo, puntuale ed empatico, con momenti di pura poesia, la figura di un intellettuale a tutto tondo – autore, regista teatrale, compositore, musicologo – ammaliato dalla sua città, capace, al contempo, di infiammarsi d’amore anche per altre culture europee, traducendole, in maniera precipua, nella sua Arte.

Da una finestra privilegiata Barbara osserva il mondo, quella di antropologa culturale, allieva della scuola napoletana, che ha seguito la lezione di Ernesto De Martino; ed è appunto tale ottica che le consente di capire appieno i significati ancestrali del pensiero desimoniano e di tradurli in fotografie didascaliche in una visione sempre proiettata nel futuro.

Le parole del cantautore contemporaneo Giovanni Block, che, come altri giovani artisti napoletani riceve ispirazione da De Simone, e il ricorso a videoclip generati algoritmicamente, rimarcano, se ce ne fosse bisogno, la linfa di perennità del messaggio del Maestro.

Il minuzioso montaggio di Ivo Semeraro riesce a restituire appieno l’intenzione registica e contribuisce a definire in modo prezioso il tracciato filmico.

Tradizione e innovazione si fondono con sapiente equilibrio in questo piccolo capolavoro, che va guardato e riguardato per scoprirne le infinite chiavi di lettura e che sfocia nella post-contemporaneità.

Il riferimento ad aspetti esoterici, ossimorici giochi di luce, ritmi sciamanici, onnipresenti nella poetica desimoniana, sono, infine, l’ennesima chicca del documentario.

Scroscianti gli applausi quando scorrono i titoli di coda.

Nel congratularci con Barbara, preferiamo non rivolgerle domanda alcuna. Meglio gustarci di nuovo domani sera il documentario su Rai 5, per poi ritagliarci del tempo con lei per un’accurata intervista.

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.