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La fallacia del piano inclinato

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Piano inclinato


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Parlare, scrivere, comunicare

Se fai rotolare una pallina su un piano inclinato, è risaputo da tutti, essa raggiungerà il fondo, a meno che non intervenga qualche ostacolo che la blocchi.
Ecco perché è facile per i politici creare preoccupazione nel popolo usando la strategia comunicativa chiamata fallacia del piano inclinato.

Un esempio.

Il partito A desidera legalizzare le droghe leggere.

Il partito B si oppone e, anziché usare una lunga serie di ragioni scientifiche, psicologiche, etiche e sociologiche, che sarebbero troppo complicate per i lettori/ascoltatori da verificare, controbatte:

Se legalizziamo le droghe leggere, finiremo poi per legalizzare anche quelle pesanti e alla fine si drogheranno tutti raggiungendo prima del tempo l’obitorio!

Questa argomentazione, però, è solo una fallacia atta a colpire l’emotività degli elettori, poiché se è pur vero che una pallina posta su un piano inclinato rotola fino in fondo, non è affatto dimostrato che permettendo una cosa che ora è vietata, si precipiti in futuro permettendo anche altro peggiorando le cose.

La questione è, perciò, molto più complessa e andrebbe ragionata da molteplici punti di vista, ma quanta voglia hanno i cittadini, e soprattutto quali competenze, per elaborare il caso in tutta la sua complessità?

Meglio allora fare leva su slogan ad affetto cercando di colpirli nella ‘pancia’, come del resto viene fatto, oggi più che mai, in tutti i social dove la politica viene trattata con fendenti lapidari di poche righe.

Come difendersi?

Anziché aderire al primo impatto emotivo, occorre prendere fiato, riflettere, informarsi a dovere da tutti i punti di vista e solo dopo, semmai, azzardare con cautela, sempre con il beneficio del dubbio, la propria opinione.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.