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Presentato alla Federico II il volume: ‘Forma Urbis Neapolis’

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'Forma Urbis Neapolis'


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L’Aula Magna Storica ha ospitato l’opera di Alfredo Buccaro, Alfonso Mele e Teresa Tauro

Riceviamo e pubblichiamo.

Uno studio che combina la storia di Napoli e le tecnologie digitali.

È ‘Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca’, il volume di Alfredo Buccaro, Alfonso Mele e Teresa Tauro che mette a sistema tutti i dati noti ad oggi su Neapolis.

Dichiarazioni e informativa.

Rettore Matteo Lorito:

È uno studio importante ed utile sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini che vogliano sapere qualcosa di più su Napoli e del legame tra la Napoli moderna e la Napoli antica.

È uno strumento che ci consente di conoscere meglio anche la nostra identità culturale, partita al momento della fondazione, e di apprezzarla di più perché spesso si passeggia senza conoscere la storia che è sotto ai nostri piedi, e di come Napoli fu concepita dai nostri fondatori secondo dei principi quasi da città urbanisticamente ideale.

È un volume che si sfoglia con grande piacere e per chi veramente vuole sapere di più c’è tanto da imparare.

Professore Alfredo Buccaro:

La prospettiva del volume è avere messo a sistema tutti i dati disponibili sulla storia della città greca avendo ricostruito con i dati e gli strumenti digitali di cui la nostra Università e, in particolare, il centro CIRICE dispone.

Con questi strumenti digitali abbiamo potuto geo referenziare le carte storiche unendo un database alfa numerico con rinvenimenti archeologici, documenti di archivio che sono stati messi insieme e uniti come i tasselli di un mosaico e li abbiamo composti ottenendo un disegno di un documento di pietra che è sotto i nostri piedi ogni giorno.

Adesso possiamo utilizzare strumenti formidabili: questa pianta digitale la troviamo già online, la possiamo sfogliare e tutti ne possiamo godere ed è anche uno strumento di valorizzazione del nostro patrimonio ricordando che il centro storico è patrimonio UNESCO dal 1995.

Architetto Teresa Tauro:

Da questa analisi emerge che la città è stata progettata ex novo ed è un aspetto nuovissimo rispetto alle vecchie città arcaiche, significa che è nata con un progetto armonico e proporzionale.

Questo lavoro ha richiesto studi molto approfonditi, rilievi archeologici da venti anni e più e siamo arrivati a questa forma attraverso la geometria.

Ministro Gennaro Sangiuliano:

È importante raccontare la stratificazione storica della città di Napoli che, al centro del Mediterraneo, ha visto sovrapporsi tante civiltà dal primo insediamento di Neapolis, poi i romani, i bizantini, i normanni, gli svevi, gli angioini e gli aragonesi.

Tante civiltà ciascuna delle quali ci ha lasciato qualcosa e camminando per Napoli, prestando un po’ di attenzione, le mura, le pietre ci parlano e ci raccontano questa storia.

Sindaco Gaetano Manfredi:

Questa ricerca è importante per studiare la forma della città, della sua crescita e del suo sviluppo partendo dalle considerazioni che Napoli è fatta di tante stratificazioni ma mantiene ancora l’impianto e l’impronta originaria.

La nostra città oggi sta vivendo una serie di scoperte che ci fanno toccare con mano l’impronta greco e romana. Sono una traccia antica che vive con noi e dobbiamo far vedere ai napoletani e ai tanti turisti che esistono ancora una Napoli greco e romana e in alcuni luoghi ci possiamo arrivare.

Penso che questi studi possono aiutarci a costruire un percorso archeologico che può essere ulteriore patrimonio di conoscenza e di memoria di una Napoli straordinaria.

La ricerca della genesi urbanistica di Napoli, della ‘prima pagina’ del libro della città, che da oltre un secolo appassiona gli studiosi di mezzo mondo, è stata affrontata dagli autori e dal gruppo di ricerca del CIRICE con un’analisi scientifica approfondita e aggiornata, mettendo a sistema, attraverso l’elaborazione digitale, i dati noti, ma anche in molti casi inediti, in materia geomorfologica, archeologica, letteraria, iconografica.

E il nucleo originario di Neapolis, fondata alla fine del VI sec. a.C. e progettata fin dall’inizio come un tutto unitario, armonico e razionale usando la geometria proporzionale, le figure geometriche del quadrato e del circolo, la sezione e il rettangolo aureo, appare immediatamente, a chiunque ne attraversi le strade, come un prezioso palinsesto attraverso cui leggere, anche grazie alle tante testimonianze bibliografiche, iconografiche e documentarie, le tracce del disegno che la città antica custodisce immutato nel tempo, con un fenomeno unico di ‘permanenza del piano’.

Partendo dagli indizi desumibili da un primo studio di Teresa Tauro sulla matrice geometrica jonica dell’insediamento e dalla lettura ‘incrociata’ dei dati bibliografici, documentari, iconografici e archeologici, messi a sistema da Alfredo Buccaro con l’équipe del CIRICE – Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea dell’Ateneo federiciano con l’uso degli strumenti della Digital Urban History, si è cercato di riconoscere la Forma Urbis Neapolis, tracciandone una ricostruzione destinata a collocarsi nella lunga tradizione cartografica concernente la storia della nostra città.

La ricerca ha potuto avvalersi del prezioso contributo di Alfonso Mele, illustre studioso della storia del mondo greco.

Spiegano gli autori:

Nell’indagine sul disegno del nucleo urbano di fondazione sono stati considerati tutti i possibili fattori, e indagato in primo luogo, attraverso una approfondita analisi delle fonti antiche, il ricco ed effervescente clima culturale, Jonico-Pitagorico, che i nuovi studi sul Numero, sulla Geometria, sulla Musica, sulla Medicina, fioriti intorno alla metà del VI secolo a.C. aveva ispirato.

Gli autori sono riusciti così a dare una nuova risposta alle ipotesi sulla singolare matrice geometrica del tracciato di Neapolis, sull’andamento delle mura in rapporto all’impianto urbano e alla morfologia del suolo, sull’ubicazione delle porte cittadine, sulla localizzazione degli impianti pubblici, sulla distribuzione e tipologia delle residenze all’interno degli isolati.

Questa nuova prospettiva di indagine nel campo della storia della città, ad una scala più estesa rispetto ai pur preziosi studi archeologici condotti sino ad oggi, ha permesso agli autori di rintracciare nuovi modelli teorici e segni permanenti sul tessuto urbano, su cui fondare l’attenta lettura del disegno della Città-Nuova.

È stata presentata la Mappa Digitale di Neapolis ideata da Alfredo Buccaro e Teresa Tauro, elaborata dall’équipe del CIRICE e consultabile sul sito www.iconografiacittaeuropea.unina.it alla voce ‘Forma Urbis Neapolis’.