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Giuliano UGL: ‘Il 72% dei medici ospedalieri pronto a lasciare SSN’

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Gianluca Giuliano - Segretario Nazionale della UGL Salute


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Il sindacalista: ‘Un dato che fa paura’

Riceviamo e pubblichiamo.

Gianluca Giuliano, Segretario della UGL Salute, dichiara:

Medici sì, ma non in ospedale. È questa la preoccupante deriva che, almeno per ora, la nostra sanità non riesce ad arrestare.

La vita giornaliera in corsia per i nostri camici bianchi è sempre più stressante. Carichi di lavoro eccezionali, impossibilità di fruire in tempi e modi adeguati di riposi o ferie, incolumità personale messa a rischio da aggressioni.

Questi alcuni degli elementi che hanno contribuito a quella grande fuga che, per ora, non si riesce a frenare con molti professionisti che si sono arresi, lasciando il SSN per accettare le migliori condizioni di lavoro ed economiche offerte dall’estero o passando in regime privato.

La pressione cui tanti professionisti sono sottoposti ha portato molti a superare la soglia del burn-out ,non avendo più la possibilità di reggere lo stress dovuto alle condizioni di lavoro estreme.

Il recente rinnovo del contratto è un raggio non sufficiente se è vero che il 72% di professionisti che hanno partecipato ad un recente sondaggio ha dichiarato la propria volontà di voler lasciare il SSN. È un dato che fa paura.

Tanti di loro si sentono abbandonati, non soddisfatti da una professione che avevano abbracciato con entusiasmo e che oggi non restituisce in termini economici e di gratificazione professionale gli sforzi compiuti.

Serve agire non solo sulla leva retributiva, ma anche sul miglioramento delle condizioni di lavoro che faccia da propulsore per chi è in attività e attragga i più giovani.

Ben venga quindi, come ha dichiarato recentemente il Ministro della salute Schillaci, anche l’auspicata collaborazione tra medici di base e specialisti e guardie mediche nelle case e negli ospedali di comunità.

La medicina territoriale, lo sosteniamo da tempo, può e deve essere una delle armi per allentare la pressione sugli ospedali e sui professionisti che lì operano.

Il Governo ha per questo programmato ingenti investimenti per il 2025 e 2026. Anni decisivi per costruire la buona sanità del futuro.

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