Il Sottosegretario Piazza: ‘La Giunta regionale ha valutato che non vi sono gli elementi per la rimozione dall’incarico della Presidente di ARPA Lombardia Lo Palo’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Nel corso dei lavori della seduta pomeridiana di Consiglio regionale, il Sottosegretario Mauro Piazza ha comunicato all’Aula
che ai sensi dell’art. 11 della legge 33/2002 la Giunta regionale ha valutato che non vi sono gli elementi per la rimozione dall’incarico della Presidente di ARPA Lombardia Lucia Lo Palo.
La comunicazione ha fatto seguito alla richiesta formulata nella mozione approvata dall’Aula lo scorso 10 novembre a voto segreto con 37 voti a favore e 36 contrari che invitava la Giunta regionale a valutare l’opportunità di sollevare Lucia Lo Palo dalla sua carica di Presidente di ARPA Lombardia.
Il testo era stato presentato da Pierfrancesco Majorino, PD, primo firmatario, e condiviso da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Patto Civico.
Il documento di richiesta di dimissioni di Lucia Lo Palo era nato dalle dichiarazioni resa alla stampa dalla Presidente di ARPA Lombardia in merito al cambiamento climatico, secondo la quale
è in corso da varie ere geologiche
e non è provocato dall’uomo che ha invece una responsabilità sulla gestione della qualità dell’ambiente.
Sulla comunicazione data dal Sottosegretario Piazza è seguito il dibattito in Aula, che ha visto l’intervento degli esponenti dei gruppi di minoranza che hanno espresso il loro dissenso rispetto alla decisione della Giunta regionale.
Il resto della seduta pomeridiana è stato dedicato alla discussione di alcune mozioni: di seguito la sintesi.
Più risorse per il contrasto alla violenza contro le donne
Implementare le risorse destinate alle politiche regionali per azioni di contrasto, prevenzione, informazione e sensibilizzazione: è quanto prevede la mozione sul tema della violenza contro le donne approvata con 41 voti a favore, nessun contrario e 22 astenuti.
Il documento, illustrato dal capogruppo di Fratelli d’Italia e primo firmatario Christian Garavaglia e sottoscritto anche dai Consiglieri Alessandro Corbetta, Lega, Fabrizio Figini, Forza Italia, e Giacomo Cosentino, Lombardia Ideale, elenca una serie di iniziative e proposte tra le quali incrementare le funzioni dei ‘Team emergenza’ nelle scuole, potenziare la rete dei centri per la Famiglia e dei centri antiviolenza e la promozione della parità tra i sessi anche attraverso iniziative a favore dell’occupazione femminile.
Viene chiesto, infine, di pubblicare sulla home page del sito istituzionale il numero 1522 e di sollecitare al Governo ‘azioni per il potenziamento’ della presa in carico da parte delle Forze dell’ordine delle donne che denunciano una situazione di pericolo.
Sull’argomento erano state presentate due mozioni, una di maggioranza e una di minoranza, poi abbinate e discusse contestualmente.
Paola Bocci, PD, aveva illustrato il documento della minoranza, respinto con 23 voti a favore, 39 contrari e 1 astenuto, che chiedeva di “raddoppiare i fondi stanziati da Regione Lombardia” per il sostegno ai centri antiviolenza, istituire un ‘reddito di libertà’ integrando con fondi regionali le risorse nazionali per le donne vittime di violenza, finanziare progetti di formazione del personale docente a proposito “degli stereotipi di genere e sulla violenza”, promuovere parità di genere e incrementare l’occupazione femminile, percorsi formativi ed educativi nelle scuole, dare massima visibilità al numero 1522.
Durante la discussione sono intervenuti Pierfrancesco Majorino, PD, Lisa Noja, Azione Italia Viva, Michela Palestra, Patto Civico, Paola Pizzighini, M5Stelle, Nicholas Gallizzi, Noi Moderati, che ha annunciato di sottoscrivere la mozione della maggioranza, Martina Sassoli, Lombardia Migliore, favorevole a tutte e due le mozioni pur criticando il mancato accordo dell’Aula sul tema, Alessandro Corbetta, Lega, e Ivan Rota, Forza Italia.
L’Assessore alla Famiglia e alla solidarietà sociale Elena Lucchini si è rivolta alla minoranza chiedendo il ritiro della mozione, per favorire un voto unitario, e ha ricordato che a livello nazionale e regionale sono già stati previsti aumenti delle risorse dedicate a contrasto e prevenzione.
La Consigliera Bocci ha motivato di non ritirare la mozione della minoranza dichiarando che la proposta della maggioranza era arrivata “a tempo scaduto” e senza contenuti vincolanti quanto a risorse. Il Partito Democratico ha pertanto annunciato il voto di astensione alla mozione della maggioranza.
Gestione dell’aeroporto di Montichiari (BS)
Via libera con 54 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuto alla mozione presentata da Fratelli d’Italia, primo firmatario Giorgio Bontempi, che chiede alla Giunta regionale di valutare la possibilità di riprendere la gestione dell’aeroporto di Montichiari (BS), inserendolo a pieno titolo nel circuito lombardo e aprendolo anche al traffico passeggeri.
Un’operazione che, ha sottolineato Bontempi, “serve a riattivare uno scalo oramai morto” e che potrebbe aiutare a colmare il deficit lombardo di capacità aeroportuale per il medio-lungo termine.
Il documento chiede infine di valutare anche l’impatto che questa scelta avrebbe sui cittadini e le ricadute in termini economici, turistici e sociali, con l’impegno a predisporre nel merito un progetto specifico e ad aprire una interlocuzione e un confronto con tutti i soggetti interessati.
Adozioni internazionali: un nuovo servizio di assistenza alle famiglie
È stata approvata all’unanimità la mozione, prima firmataria Silvia Scurati, Lega, che impegna la Giunta ad “avviare interlocuzioni tecniche e istituzionali” con la Regione Piemonte con l’obiettivo di sottoscrivere una convenzione che permetta di avvalersi del Servizio regionale per le adozioni internazionali istituito dal Piemonte.
Tale servizio, che opera non soltanto per i residenti piemontesi ma anche per cittadini di Regioni convenzionate, consente alle coppie di ricevere un’assistenza nel corso delle procedure adottive in termini di informazione, formazione e accompagnamento.
L’iter da seguire per le adozioni internazionali è particolarmente complesso e con tempi di attesa lunghi, in media cinque anni, che spesso finiscono per scoraggiare gli aspiranti genitori.
Per rimediare a questa situazione il Piemonte aveva istituito venti anni fa un’Agenzia regionale ad hoc poi trasformata in Servizio regionale interno alle strutture dell’ente.
Ha detto Scurati:
Come Regione abbiamo la possibilità di appoggiarci a un’esperienza già attiva e di contribuire ad assicurare il diritto dei minori a crescere ed essere educati in una famiglia, luogo naturale per il loro sviluppo e benessere.
La discussione ha registrato gli interventi di Roberta Vallacchi, PD, Chiara Valcepina, FdI, Onorio Rosati, AVS, e del Sottosegretario Mauro Piazza, Lega.
L’Aula ha respinto le due mozioni abbinate sul tema dell’energia presentate dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico.
La mozione sottoscritta dal gruppo M5Stelle intendeva impegnare il Presidente della Regione a chiedere una proroga dei termini di scadenza del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas naturale “in modo da garantire a milioni di famiglie e imprese italiane di continuare ad usufruire di tariffe ragionevoli”.
Il documento prendeva spunto dal fatto che il Decreto Legge Energia dello scorso 27 novembre prevede che le tariffe fissate da ARERA, Autorità di regolazione per Energia e Ambiente, sulla base dell’oscillazione del costo delle materie prime cessino di essere operative il 10 gennaio 2024 per il gas naturale e il 31 marzo 2024 per l’energia elettrica.
La proroga, si legge nella mozione, “non viene presa con la scusa di una trattativa con l’Europa”, costringendo così 15 milioni di clienti, stima Codacons, a sottoscrivere un nuovo contratto.
Anche l’obiettivo della mozione presentata dal Partito Democratico era quello di impegnare la Giunta a prorogare il termine del servizio di maggior tutela per le utenze domestiche, garantendo un passaggio graduale al libero mercato.
Sono circa 230mila le famiglie lombarde che si trovano in una situazione di “povertà energetica”. La seconda richiesta della mozione era quella di reintrodurre meccanismi specifici per contenere gli oneri generali di sistema e del’lIVA per la fornitura di gas ed energia elettrica alle utenze domestiche, con particolare attenzione ai nuclei con redditi più bassi.
In conclusione di seduta il Consiglio regionale ha deciso a maggioranza di non discutere la mozione urgente, primo firmatario Luca Paladini, Patto Civico, che impegnava il Presidente della Regione ad avviare una interlocuzione con il Governo affinché il CPR di via Corelli “venga chiuso e le risorse liberate siano poi impiegate per una riconversione della funzione strutturale e sociale del centro”.