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Le Reliquie della beata Maria Cristina di Savoia arrivano in Calabria

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Maria Cristina di Savoia


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Giungeranno il 19 dicembre nel complesso interparrocchiale di San Benedetto a Lamezia Terme (CZ)

Le reliquie della beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, per la prima volta giungono in Calabria, martedì 19 dicembre 2023.

Verranno consegnate alle ore 17:00 nel complesso interparrocchiale di San Benedetto a Lamezia Terme (CZ) da Fra’ Giovanni Califano, O.F.M., Postulatore della Causa di Beatificazione di Maria Cristina di Savoia, che terrà una relazione sulla beata al Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia di Lamezia, a sessanta anni dalla sua istituzione.

La Celebrazione Eucaristica di accoglienza e ringraziamento verrà presieduta alle ore 19:00 dal Vescovo di Lamezia Terme, Mons. Serafino Parisi. Al termine della Santa Messa seguirà un momento conviviale.

È un momento carico di significato, di emozioni indicibili, di speciale trepidazione che noi, Cristine di Lamezia, desideriamo condividere con tutti voi.

La gioia immensa di questo evento segna interiormente ciascuno di noi ed arricchisce di pregnante spiritualità l’attività associativa svolta nella Diocesi e sul territorio lametino in nome e sull’esempio di santità della fulgida figura della Reginella Santa.

Lo ha dichiarato Filomena Cervadoro, Presidente del Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia di Lamezia, esprimendo il desiderio di condivisione in maniera quanto più possibile allargata.

Accogliendo l’invito, parteciperà ufficialmente una rappresentanza del Coordinamento per la Calabria della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

La beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, era la figlia minore del Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I, e dell’Arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo – Este. Nata il 14 novembre 1812 a Cagliari, è stata la prima moglie di Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie.

Trapassata neppure ventiquattrenne il 31 gennaio 1836 in odore di santità, fu definita dai napoletani ‘la reginella santa’. La fede della ‘regina innamorata di Gesù’ era così forte, che, in punto di morte, rincuorava chi piangeva per lei e pronunciando con il poco respiro rimasto:

Credo in Dio, amo Dio, spero in Dio.

È stata una delle prime ad avviare un concetto nuovo di carità, con l’adoperarsi per offrire ai bisognosi l’opportunità di una vita migliore. Nei quartieri più abbandonati di Napoli aprì mobilifici e maglifici e inserì nelle seterie del casertano una produzione di abiti e tessuti dando lavoro e riscatto a tantissime persone.

Bella, mite e colta – «charmante et parfaite», la definiva il Conte di Cavour – a suo agio con ambasciatori, sovrani e lazzaroni, portatrice di una vision politica di orientamento riformista e, talvolta, apertamente liberale: sono queste le caratteristiche di Maria Cristina, che nel breve arco della sua vita sarà capace di ritagliarsi un profilo di grande spessore, a dispetto della sua estrema riservatezza.

La sovrana riuscì ad instaurare col marito un rapporto di profonda stima reciproca e ad essere al suo fianco non solo nella vita coniugale, ma anche nella vita politica e sociale, seppure in modo discreto.

Accanto a questo ‘ruolo indiretto’ spicca il vero e proprio protagonismo della regina nella gestione dell’assistenza e della beneficenza pubblica, nella promozione del mecenatismo di Stato, nell’ideazione di progetti relativi alla custodia ed alla valorizzazione dei beni architettonici e culturali del Regno.

Anche sotto il profilo delle relazioni diplomatiche, Maria Cristina è in grado di incidere profondamente dando vita ad una complessa trama di affari, capace di rafforzare la proiezione internazionale della Corona delle Due Sicilie.

Lo studio dei documenti permette di tratteggiare il volto di una regina ‘moderna’ e cosmopolita, ostile alle persecuzioni politiche, celebri sono le sue intercessioni per la sospensione della pena di morte, che hanno portato ad una moratoria per i condannati politici, attenta ai temi dell’emancipazione, soprattutto femminile, della tutela delle arti e delle antichità, della comunicazione con le masse, dell’assistenza agli indigenti e dell’assistenza sociale di Stato, che rappresentano a tutti gli effetti un ‘surrogato’ del protagonismo politico vero e proprio.

A lei si deve l’istituzione di un opificio di letti, indumenti e coperte presso il convento di San Domenico Soriano, per distribuirne i prodotti alle famiglie meno abbienti; a lei si deve il rilancio della lavorazione del corallo a Torre del Greco e quello dell’industria serica a San Leucio, due straordinarie misure di politica economica che aspettano ancora di essere ricostruite in modo approfondito e analitico: è stata lei a percorrere sul lavoro alcuni principi della Dottrina Sociale della Chiesa.

Infatti, a lei si devono, ancora, l’estensione delle misure di protezione sociale e il rilancio delle manifatture e dei commerci in tutte le province del Regno, e in particolare nella ‘ribelle’ Sicilia, nella convinzione che solo una rinnovata presenza dello Stato e un volto più clemente della monarchia avrebbero potuto colmare la distanza fra l’isola e la capitale partenopea.

Maria Cristina morì non ancora ventiquattrenne per i postumi del parto, nel dare alla luce l’unico figlio, Francesco, che alla morte del padre sarebbe salito al trono, divenendo, in tal modo, l’ultimo Re del Regno delle Due Sicilie. Lo stesso Francesco sarebbe stato educato nel culto di sua madre, chiamata la Regina Santa.

All’unica figlia del Servo di Dio Francesco II e di sua moglie Maria Sofia di Baviera, una bambina che nacque quando i genitori erano già in esilio, venne dato il nome della nonna. La piccola Maria Cristina Pia visse però solo alcuni mesi.

La memoria della beata Maria Cristina di Savoia è custodita e diffusa con straordinario impegno dai Convegni di Cultura a lei dedicati e disseminati sull’intero territorio nazionale.

Essi proseguono – attraverso conferenze, progetti che coinvolgono diverse realtà dei territori e pubblicano la rivista quadrimestrale Rassegna – l’opera ispirati dalla sua vita e dalle sue opere.

I Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, membri attivi dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche, UMOFC, nascono a Roma nel 1937, a seguito della dichiarazione di ‘venerabile’ da parte di Papa Pio XI di Maria Cristina di Savoia, quale ‘Opera’ dipendente dall’Unione Donne di Azione Cattolica.

Già nel 1940, si contavano una trentina di ‘Opere’ che, nella seconda metà del secolo, via via, si estendevano a tutte le principali città italiane. Nel 1971 – quando le ‘Opere’ avevano ormai cessato di esistere come tali – i Convegni si organizzavano in associazione autonoma, con un proprio statuto e una propria struttura organizzativa, che manteneva la precedente ispirazione cristiana, riconosciuta dalla competente Autorità Ecclesiastica nel 1973.

Il movimento ebbe l’onore di essere ricevuto ripetutamente in Udienza privata dai pontefici: Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.

I Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia sono riunioni e ritrovi che si identificano soprattutto in centri di apostolato e di penetrazione cristiana nel mondo socio-culturale a livello locale.

A lezioni, conferenze, piccole biblioteche, ritiri spirituali del primo periodo, si sono unite altre attività dopo la Seconda Guerra Mondiale, quali corsi organici di cultura religiosa, morale e sociale, ed infine seminari, tavole rotonde e dibattiti aperti al pubblico.

L’associazione vuole essere al servizio della Chiesa Cattolica nella sua missione di evangelizzazione, e si propone i seguenti scopi: formazione cristiana, religiosa, morale, culturale e sociale delle Aderenti; testimonianza cristiana e presenza attiva nella vita sociale.

Conta attualmente circa 3.500 iscritte e più di 80 Convegni in tutta Italia, che organizzano conferenze, incontri, tavole rotonde su argomenti religiosi, sociali e culturali, con relatori che garantiscono una corretta impostazione cristiana. L’attività culturale si accompagna ad un’attenzione alle persone attraverso momenti di convivialità ed iniziative culturali di respiro.

Re Ferdinando II avviò il processo di beatificazione della regina consorte Maria Cristina e il 10 luglio 1859 la Santa Sede la proclamò venerabile. Poi, la causa di beatificazione e canonizzazione è stata rimessa in moto dai Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, quando con lettera del 17 novembre 2004 a firma della Prof.ssa Margherita Elia Leozappa, Presidente dei Convegni, è stato conferito a Fra’ Luca De Rosa, O.F.M., il mandato di postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione, accolto il 3 dicembre 2004 dalla Congregazione delle Cause dei Santi.

Nell’Udienza del 2 maggio 2013 al Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione di Maria Cristina.

Sabato 25 gennaio 2014, alle ore 11:00, presso la Reale Basilica di Santa Chiara di Napoli, dov’è sepolta nella Cappella Reale dei Borbone, si tenne il rito di beatificazione in una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita di Napoli, concelebranti dal Cardinale legato Angelo Amato, dal Cardinale Renato Raffaele Martino e dagli Arcivescovi Tommaso Caputo, Armando Dini, Fabio Bernardo D’Onorio, Arrigo Miglio e Mario Milano.

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