Il Presidente del Consiglio regionale: ‘Dobbiamo puntare sempre di più sull’innovazione, che è fortemente connaturata al DNA lombardo’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Oggi le nuove generazioni imprenditoriali si trovano davanti a sfide impegnative, che rispetto ai decenni precedenti devono tenere contro della globalizzazione e di un contesto internazionale complicato, ma rispetto al passato abbiamo a disposizione nuove tecnologie e strumenti innovativi come ad esempio l’Intelligenza artificiale su cui dobbiamo investire e che dobbiamo sapere utilizzare al meglio.
Dobbiamo essere capaci di puntare sempre di più sull’innovazione che è fortemente connaturata al DNA lombardo.
È il nostro valore aggiunto che ci consente essere competitivi sui mercati e di proporre soluzioni efficaci in contesti differenti: dalla mobilità alla rigenerazione urbana, dalle infrastrutture alla salute.
Lo ha sottolineato il Presidente Federico Romani intervenendo questa mattina, 24 novembre, al ‘Lombardia 2023 World Summit’ gli IBM Studios di piazza Gae Aulenti.
Il Presidente Romani ha proseguito:
L’innovazione lombarda è nei numeri. Milano si conferma la capitale italiana delle start up innovative: 1 su 5 ha sede in città con una crescita del 5,5% in un anno.
In Lombardia sono circa 3mila, il 26% del totale nazionale. Nella nostra Regione si concentra il 32% dei brevetti, si svolge il 27% della ricerca scientifica e si investono quasi 5 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il 21% dell’intera Italia: sono tutti indici della competitività e innovazione del ‘sistema Lombardia’.
L’altro asset del nostro ecosistema deve essere la sostenibilità, cioè la capacità di coniugare sviluppo e tutela del territorio in chiave innovativa. Però tutto questo non basta.
Dobbiamo accelerare il nostro percorso di crescita. Il primo passo è sburocratizzare. Oggi la burocrazia costa a famiglie e imprese almeno 225 miliardi di euro l’anno, circa 11 punti percentuali di PIL.
Tagliare i costi e i tempi della burocrazia serve, prima di tutto, per cogliere la grande opportunità del PNRR che rappresenta una sfida per investire su una nuova idea di Regione e rafforzare il ruolo dell’identità dei territori.
In questo contesto non dobbiamo però dimenticare le enormi disparità sociali che le crisi degli ultimi anni stanno provocando e che richiedono un nuovo welfare, il ‘Welfare Community’, in cui la società, con tutte le sue risorse, sia pubbliche che private, deve essere in grado di far fronte alle prove che un mondo in continua evoluzione ci propone.
In questo scenario serve un nuovo grande patto per l’Italia: innovazione, formazione, infrastrutture fisiche e tecnologiche, digitalizzazione della Pubblica amministrazione, sostenibilità ambientale, competitività delle imprese, merito e coesione sociale.
Questi grandi temi sono il «terreno comune» su cui siamo chiamati a lavorare. Dobbiamo mettere in campo soluzioni sotto forma di visioni innovative e contributi originali. Il «modello» lo abbiamo: è quel gioco di squadra tra pubblico e privato che ci ha portati a vincere la scommessa di Expo2015 e quella delle Olimpiadi invernali del 2026, insieme a Cortina.
È il «metodo lombardo» dell’«innovazione che serve». Non sono solo parole o libri bianchi. L’Italia, purtroppo, di piani e buone intenzioni ne ha avute tante in passato. Adesso è tempo di fare le cose. È il tempo di ‘agire nel mondo che cambia’.
La due giorni del ‘Summit’ ha preso avvio ieri a Palazzo Lombardia con un pomeriggio di lavoro su diversi tavoli tematici.
La giornata di oggi, invece, è dedicata a interventi di rappresentanti del Governo, delle istituzioni, dell’economia e del terzo settore su diversi panel: dalla sanità al turismo, dalla crisi ucraina alle Olimpiadi del 2026, dalla transizione energetica all’internazionalizzazione delle imprese.