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Yemen: morto terzo prigioniero degli Houthi in un mese

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Il governo e gli attivisti yemeniti hanno affermato che un soldato governativo yemenita è morto all’interno di una struttura di detenzione Houthi

Il governo legittimo dello Yemen e gli attivisti yemeniti hanno annunciato che un soldato governativo yemenita è morto a Sana’a all’interno di una struttura di detenzione Houthi.

Si tratta del terzo esempio noto di un prigioniero deceduto a causa della tortura in meno di un mese. Il governo dello Yemen, riconosciuto a livello internazionale, ha affermato che gli Houthi hanno provocato la scomparsa di uno dei suoi soldati incarcerati, mentre gli attivisti yemeniti hanno espresso preoccupazione per i gravi abusi endemici all’interno delle strutture di detenzione degli Houthi.

Il Ministro dell’Informazione dello Yemen, Muammar Al-Eryani, ha dichiarato che gli Houthi hanno spinto il soldato governativo yemenita di 21 anni Mohammed Ahmed Wahban ad impiccarsi nella prigione militare di Sana’a. La sciagura è avvenuta tre anni dopo la sua cattura mentre combatteva al fianco delle forze governative yemenite sulla linea del fronte di Mas, nella provincia centrale di Marib.

Un tribunale Houthi ha condannato a morte Wahban, della provincia di Amran, nell’agosto 2022, accusandolo di collaborare con l’esercito yemenita e la Coalizione araba nello Yemen. Lo ha spiegato il Ministro, aggiungendo che il soldato, come centinaia di altri yemeniti prigionieri degli Houthi, sono stati sottoposti a brutali torture psicologiche e fisiche e sono stati negati loro i farmaci.

Il soldato yemenita aveva iniziato uno sciopero della fame dopo essere stato maltrattato dagli Houthi.

Chiediamo al Comitato Internazionale della Croce Rossa e ai gruppi internazionali e locali per i diritti umani di avviare un’indagine sui crimini di omicidio e tortura di persone rapiti ed individui imprigionati con la forza nei campi di detenzione delle milizie Houthi.

Lo ha detto Al-Eryani sui social.

Attivisti e parenti yemeniti hanno riferito che gli Houthi hanno telefonato alla sua famiglia la scorsa settimana per informarla che Wahban si è suicidato impiccandosi e hanno chiesto loro di recuperare i suoi resti da un ospedale militare a Sana’a.

Alla fine del mese scorso, l’organizzazione benefica internazionale Save the Children ha sospeso le sue operazioni nello Yemen settentrionale per fare pressione sugli Houthi affinché spiegassero il decesso di uno dei suoi dipendenti nel centro di detenzione della milizia a Sana’a. Questo incidente ha suscitato la condanna di gruppi per i diritti locali e internazionali, dell’UE e del Regno Unito.

Organizzazioni e attivisti per i diritti umani hanno appoggiato la richiesta del governo yemenita di avviare indagini sulla morte dei detenuti dagli Houthi e hanno chiesto ai mediatori stranieri, come l’inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, di esercitare pressioni sugli Houthi affinché smettano di torturare i prigionieri.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.