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Disillusioni e resilienza

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Sin da fanciulli ci concentriamo sugli obiettivi da raggiungere per poterci realizzare, ci lasciamo trasportare dalla fantasia, vedendoci già proiettati ad agire in campi specifici.

La realtà, però, può presentarsi diversa e, spesso, ci ritroviamo a percorrere strade opposte a quanto da noi immaginato. In situazioni del genere ci adoperiamo a ritagliarci momenti in cui i nostri bisogni possono essere soddisfatti nei modi più svariati, cerchiamo di appagare quel senso di vuoto che ci attanaglia attraverso passioni e passatempi.

C’è chi sceglie la manualità, chi, invece, preferisce nutrire l’anima attraverso un percorso di crescita interiore.

Intraprendere la via iniziatica, farla diventare parte del proprio modo di vivere, modificando la struttura comportamentale, grazie ad antichi insegnamenti tramandati anche in famiglia, porta, inevitabilmente, ad un confronto chiaro e leale con noi stessi e con gli altri.

Nasce spontaneo credere fermamente che tutti coloro che hanno lo stesso approccio, in qualche modo, sono a noi affini, instillando un sentimento di appartenenza.

Si sperimenta un senso di autenticità e accettazione di sé non facilmente raggiungibile se non attraverso un’esperienza vissuta all’insegna dello studio e del confronto continuo.

Si avverte una sensazione di calore e appagamento, sviluppando una rete di relazioni profonde e significative. Si ha beneficio al semplice pensiero di poter contribuire, in qualche modo, al benessere altrui.

Purtroppo, inaspettatamente, ci ritroviamo ad attraversare momenti di profonda delusione, in cui sembra che tutto ciò in cui abbiamo sperato e per cui abbiamo lavorato per decenni sia vanificato. La rabbia e la tristezza possono diventare, allora, compagne naturali, ma serbare rancore o nutrire sentimenti negativi prolunga solo il dolore.

Cercare di scoprire la causa, intendendo appieno da dove derivi e quali possano essere le aspettative mancate, ci aiuta a comprendere la lezione di vita da imparare.

Questi frangenti non devono segnare la fine della strada, quanto rappresentare un punto di svolta che ci apre a nuove prospettive di riscatto, trasformandole in opportunità di crescita e realizzazione.

Le disillusioni possono fungere da catalizzatori per lo sviluppo personale. Spesso, sono delle sfide che mettono a dura prova la nostra forza interiore, ma che riescono a farci attingere a nuove risorse emotive e mentali.

Avviamo, quasi inconsapevolmente, un processo di affrancamento ed emancipazione, che ci consente di avvicinarci alla realizzazione di sogni e desideri.

Un incontro, apparentemente casuale, può risvegliare in noi la voglia di ricercare e fortificare l’intima percezione che nulla accade per caso. Come per incanto, la magia rinasce e ci catapulta in nuovi stati sensibili, in una smania capace di riaccendere quella scintilla che rischiava di essere soffocata, cenere vivificata dal vento della speranza che riarde il fuoco.

Siamo nuovamente capaci di guardare oltre, pronti a riprendere quel cammino che credevamo troppo irto. Ci assale una fame di conoscenza e la voglia di dimostrare, innanzitutto a noi stessi, che siamo vivi, che in noi continua a fluire lo stesso desiderio che ci ha aiutato a superare le asperità, ad alimentare quella fievole luce mai spenta, capace di rischiarare la notte più buia.

La nostra capacità di resilienza ha nuovamente trionfato sulle insidie, il nostro viaggio può continuare nutrito da questa nuova esperienza, da un’accresciuta saggezza che ci indirizza a preferire la qualità tralasciando la quantità.

Autore Rosy Guastafierro

Rosy Guastafierro, giornalista pubblicista, esperta di economia e comunicazione, imprenditrice nel campo discografico e immobiliare, entra giovanissima nell'Ordine della Stella d'Oriente, nel Capitolo Mediterranean One di Napoli. Ha ricoperto le massime cariche a livello nazionale, compreso quello di Worthy Grand Matron del Gran Capitolo Italiano.