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Il Narcisista Mannaro

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Narcisista Mannaro


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Andrew era un copywriter di successo, ma anche un narcisista senza scrupoli. Non gli importava di nessuno, tranne che di se stesso e della sua immagine.

Si vantava delle sue capacità, dei suoi clienti, delle sue conquiste. Manipolava, mentiva, tradiva, umiliava chiunque gli si parasse davanti. Era convinto di essere superiore a tutti, di meritare tutto, di non sbagliare mai.

Una notte, mentre tornava a casa dopo una festa in cui aveva sedotto la moglie di un suo collega, si fermò in una stazione di servizio per fare benzina. Mentre era alla cassa, notò una rivista con la copertina dedicata al narcisismo.

La prese in mano e lesse il titolo: ‘Narcisismo: il disturbo che rovina la vita agli altri’. Sbuffò con disprezzo e la gettò sul bancone.

– Che sciocchezze – disse al cassiere – Questi psicologi non capiscono niente. Il narcisismo è una qualità, non un difetto. Solo i deboli e gli invidiosi lo considerano un problema.

Il cassiere lo guardò con una strana espressione. Era un uomo anziano, con i capelli bianchi e la barba lunga. Indossava un cappello di lana e una sciarpa rossa.

– Lei sa cos’è il narcisismo? – gli chiese.

– Certo che lo so – rispose Andrew con arroganza – È l’amore per se stessi, la fiducia nelle proprie capacità, l’ambizione di raggiungere i propri obiettivi.

– No, signore – replicò il cassiere con calma – Questo è l’autostima. Il narcisismo è ben altro. È la mancanza di empatia, il bisogno di ammirazione sfrenata, la tendenza a sfruttare gli altri, la sensazione di essere speciali, unici e grandiosi.

– E allora? – disse Andrew con impazienza – Qual è il problema? Io sono speciale e unico. E se gli altri non lo capiscono, peggio per loro.

– Il problema, signore – continuò il cassiere – è che il narcisismo è una maschera. Una maschera che nasconde una profonda insicurezza, una fragilità emotiva, una paura del rifiuto. Una maschera che prima o poi si rompe. E quando si rompe, scopre la vera natura del narcisista.

– E quale sarebbe? – chiese Andrew con sarcasmo.

– Un mostro – disse il cassiere con voce grave.

Andrew rise di gusto. Quel vecchio era pazzo. Doveva aver letto troppi libri dell’ orrore.

– Un mostro? – ripeté divertito – E che tipo di mostro sarei io?

Il cassiere lo fissò negli occhi e abbassò la voce.

– Un “mannaro” – sussurrò.

Andrew smise di ridere. Quella battuta non gli piacque. Si sentì offeso e minacciato.

– Come osa? – esclamò furioso – Lei non sa chi sono io! Sono uno dei migliori copywriter del Paese! Ho lavorato per le più grandi aziende! Ho guadagnato milioni! Ho avuto le donne più belle! E lei mi paragona a un animale?

– No, signore – disse il cassiere con tono pacato – Non a un animale qualunque. A un licantropo. Un essere che si trasforma in lupo durante la luna piena e che uccide senza pietà chiunque incontri sul suo cammino.

– Ma che dice? – gridò Andrew incredulo – Questi esseri non esistono! Sono solo leggende!

– Esistono, signore – insistette il cassiere – E lei è uno di loro. Lo so perché io sono uno dei pochi che può riconoscerli. Lo so perché io sono uno dei pochi che può fermarli.

Andrew sentì un brivido lungo la schiena. Quel vecchio era pericoloso. Doveva andarsene via al più presto.

– Lei è matto – disse cercando di mantenere la calma – Mi faccia pagare e lasci stare.

Il cassiere sorrise. Era un sorriso malvagio.

– Non posso, signore – disse – Non posso lasciarla andare. Non posso permettere che continui a fare del male agli altri. Non posso permettere che continui a vivere nella sua illusione. Devo mostrarle la verità. Devo farle capire chi è davvero.

– Cosa intende? – chiese Andrew spaventato.

Il cassiere si tolse il cappello e la sciarpa. Andrew vide con orrore che il suo viso era sfigurato da cicatrici e ustioni. Il suo occhio sinistro era cieco e il suo orecchio destro era lacerato.

– Questo è quello che intendo – disse il cassiere – Questo è quello che lei mi ha fatto. Questo è quello che lei fa a tutti quelli che incontra.

Andrew non capiva. Non ricordava di aver mai visto quel vecchio prima di quella notte.

– Chi è lei? – chiese confuso.

– Sono il suo peggior incubo – rispose il cassiere – Sono la sua nemesi. Sono il suo ex socio.

Andrew ebbe un lampo di memoria. Si ricordò di un uomo che aveva conosciuto anni prima, quando aveva iniziato la sua carriera. Si chiamava Michele e aveva fondato con lui una piccola agenzia pubblicitaria. Era stato lui a insegnargli i trucchi del mestiere, a presentargli i primi clienti, a dargli fiducia e sostegno. Era stato lui a scoprire il suo talento, ma anche il suo difetto. Il suo narcisismo patologico.

Andrew si era stancato presto di Michele. Lo considerava un peso, un ostacolo, un rivale. Voleva liberarsi di lui, voleva prendersi tutto il merito, voleva essere il solo protagonista. Così aveva iniziato a sabotarlo, a rubargli le idee, a diffamarlo, a tradirlo. Fino a quando non era riuscito a farlo licenziare e a rovinargli la vita.

Ma non sapeva che Michele nascondeva un segreto. Un segreto terribile. Dopo essere diventato un “mannaro” aveva giurato a se stesso di vendicarsi di Andrew. Un mannaro che lo aveva seguito e atteso per anni, aspettando il momento giusto per colpirlo.

– Lei… lei è Michele? – balbettò Andrew incredulo.

– Sì, sono io – confermò il cassiere – E sono qui per finire quello che ho iniziato.

– Finire cosa? – chiese Andrew terrorizzato.

– Finire… lei – disse il cassiere – Porre fine al suo narcisismo. Distruggere la sua maschera. Uccidere il suo mostro!

Andrew vide che il cassiere aveva in mano una pistola. Una pistola con un proiettile d’argento.

– No, aspetti… – implorò Andrew – Possiamo parlarne… possiamo trovare una soluzione…

– Troppo tardi – disse il cassiere – È ora di pagare il conto.

Il cassiere puntò la pistola verso Andrew e sparò.

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Autore Raffaele Mazzei

Da bambino, mia nonna mi raccontava storie straordinarie che mi facevano sentire speciale. Storie che mi hanno insegnato che comunicare è toccare il cuore con un’intenzione pura. Non basta informare. Bisogna creare una connessione autentica con il proprio pubblico, facendogli sentire che fai parte della sua storia, del suo progetto, del suo sogno. Oggi le neuroscienze lo confermano: il coinvolgimento emotivo aumenta l’attività e la recettività cerebrale. Io ne ho fatto la mia professione. Sono Raffaele Mazzei, esperto di comunicazione e copywriter. Con il mio team di professionisti, ti aiuto a creare un messaggio che fa la differenza. Un messaggio che non impone, ma conquista. Che non manipola, ma ispira. Vuoi scoprire come? Visita il mio sito www.raffaelemazzei.it e scopri l’Arte di comunicare.