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‘Impressioni sulla Fiera dell’Antiquariato di Arezzo e l’Oltre’ a Rosy Boa

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'Impressioni sulla Fiera dell'Antiquariato di Arezzo e l'Oltre (opere dal 1970 al 2023) di Franco Fedeli'


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Le opere di Franco Fedeli in mostra ad Arezzo dal 29 settembre al 09 ottobre

Riceviamo e pubblichiamo.

Venerdì 29 settembre, ore 18:00, presso il centro d’arte Rosy Boa di Arezza, si terrà l’inaugurazione della mostra ‘Impressioni sulla Fiera dell’Antiquariato di Arezzo e l’Oltre (opere dal 1970 al 2023) di Franco Fedeli’ visitabile fino al 09 ottobre.

Esposizione di 15 tavole dedicate alla celebre Fiera Antiquaria di Arezzo, realizzate, nei primi anni settanta, dall’artista Franco Fedeli, eclettico pittore e scultore toscano.

In queste tavole – realizzate prevalentemente a inchiostro di china – Franco Fedeli racconta con occhio sensibile e attento, la cornice cittadina che ospita da sempre questo appuntamento aretino e lo fa con linee e forme che trasferiscono su tela le scoperte e la magia del collezionismo che si occupa di oggetti rari e interessanti.

Saranno esposti anche alcuni oggetti della collezione Fedeli, frutto di una ricerca attenta e appassionata raccolti dall’artista sin dai primi tempi di questa fiera, sempre piena di stranezze e particolarità.

La mostra, dal titolo ‘Impressioni della Fiera dell’Antiquariato e Oltre’ è organizzata dalla Fondazione Arezzo Intour, presso la Galleria Rosy Boa, a cura di Matilde Puleo.

È un omaggio alla Fiera dell’antiquariato che, da 54 anni, nel primo weekend del mese – rappresenta un appuntamento con la bellezza dell’antico e regala agli appassionati il piacere della ‘trouvaille, la scoperta del pezzo raro o curioso’.

In questa mostra, l’artista Franco Fedeli si presenta nella triplice veste di amante della Fiera, di collezionista attento e critico e di artista che di quei due mondi si nutre e riavvicinandosi ai mezzi tradizionali dell’arte ed alle sue iconografie, rinascimentali e antiche.

Come artista visivo Fedeli ha una lunga e prestigiosa storia che ha operato su un’evidente quanto ‘cezanniana’ decostruzione cromatica della forma con elementi di quella pittura cinque e seicentesca che l’artista colleziona.

Moltissimi inoltre sono i riferimenti alla grande pittura del XX secolo – Picasso, Severini, Man Ray, Arturo Martini, Bernard Schultze, Nikolai Suetin o Depero che l’artista frequenta, acquista e studia ancora oggi con devozione e rispetto – specie laddove il segno diventa sperimentazione lineare o si somma ai toni più audaci e ardenti di certa Transavanguardia, di cui fu anche protagonista e artefice.

Alla base di questo atteggiamento c’è la concezione della storia e, quindi, della storia dell’arte, organizzata non secondo una progressione lineare, ma piuttosto come un percorso frastagliato.

Negli anni 90, presenti in mostra con carte di grandi dimensioni e sculture in legno essenziali e arcaiche dal forte carattere cromatico, la massa pittorica è affidata a larghe e pastose pennellate, che mettono in risalto accesi contrasti e fortissimi accostamenti di toni.

Al periodo successivo, quello degli anni Venti di questo secolo, appartengono il piccolo ciclo di una decina di olii su tela, nei quali c’è la volontà di integrare il suo cromatismo con composizioni frammentate nelle quali compaiono elementi lineari, essenziali in questa fase, pur mantenendo salda la caratteristica estetica transavanguardista.

È in questo modo che i paesaggi sono imbevuti di geometrie astratte o si lasciano assorbire dall’oggettività delle più stondate forme figurative.

Artista – collezionista dunque che accumula nella sua bottega un universo affascinante fatto di opere d’arte antiche e moderne, alcune delle quali vengono presentate nelle sale di Rosy Boa.

In questa mostra quindi contemporaneo e antico si alleano al fine di realizzare un evento dal sapore raffinato. Un sapore che ci rimanderà alla celeberrima stagione della Pittura Colta, la quale – com’è noto – dette un lustro alla creatività italiana, venuta meno in seguito progressivamente.

Una modalità di collezionare oggetti e opere di pittura e scultura che sono da intendere come servizio alla propria creatività. Collezionare diventa in questo modo per l’artista, un atto conoscitivo che trasforma ogni opera realizzata in un viaggio affascinante nella storia dell’arte.

Biografia

Franco Fedeli (Arezzo 1951), formato all’Accademia di Firenze manifesta un legame finissimo con i maestri rinascimentali e contemporanei. Negli anni 90 soggiorna periodicamente a Parigi ed è dopo l’incontro con Arturo Schwarz che si avvicina sempre di più alla poesia, alla fotografia ed a un pensiero filosofico ispirati ai poeti surrealisti.

Sono della metà degli anni 90 i labirinti di pietra che costruisce e realizza in Toscana e nel 1994 nello studio Beckmann, alla Fondazione Tedesca di Villa Romana a Firenze.

Nel maggio 2003 s’inaugura, nel parco di Villa Romana a Firenze, la scultura ambientale ‘Eliseo, labirinto interiore’ e a Castello di Gabbiano l’installazione ‘Cieli Impossibili’.

Principali mostre personali

1974: Palazzo Pretorio, Arezzo; 1977: Galleria ‘L’isola'”, Spazio espositivo, Mondadori, Milano; 1981: Galleria ‘Spinetti’, Firenze; 1984: Istituto italiano di cultura per i Paesi Bassi, Amsterdam, Olanda; 1985: ‘Un pittore, uno scultore’ Galleria Monti, Macerata; 1989: Galleria Turelli, Pistoia; 1990: Studio d’arte Fraticelli, Roma; 1991: Centro multimediale ‘Quarto di S. Giusta’ Aquila; 1992: Spazio Spaggiari, Milano; 1996: Galleria Margiacchi, Arte Fiera di Bologna; 1997: Galleria ‘Arteuno’, Arte Fiera di Boloana 1999: Museo Civico di Sansepolcro, installazione; 2000: Museo Civico di Sansepolcro, installazione; 2003: Cappelle Saint Jean Baptiste, Saint Jeannet, Vence, France; 2004 : Monastero del Soccorso, Altamura; 2004: Palazzo Brunori, Arezzo; 2004: Villa Romana, Firenze; 2004: Castello di Gabbiano, Mercatale Val di Pesa, Firenze; 2005: Museo del Cassero, Montevarchi; 2006: Museo del Cassero, Loggia dei Mercanti Palazzo Comunale, Ex Sinagoga, Monte S. Savino; 2007: Palazzo Comunale, Sala delle Pietre, Todi; 2007: Palazzo Panciatichi, Firenze; 2008: Galleria Aliprandi, Milano; 2008: Centro Fiere Internazionali, Parma.

Nel 2009 la mostra ‘Wunderkammer d’artista’ allestita nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena. Nel 2010 ad Arezzo ‘Aria di Parigi’ nella chiesa dei S.S. Lorentino e Pergentino. Nel 2011 la mostra ‘Arianuova’ è dedicata a Giorgio Vasari e sempre nello stesso anno partecipa con ‘Entro dentro un sogno’ alla 54a Biennale dell’arte di Venezia.

Rosy Boa

Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale.

I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.

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