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La Massoneria nello spazio romeno: tra nazionale e universale

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Massoneria


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Gli storici della Massoneria moderna sostengono l’importanza che le corporazioni medievali ebbero nella cristallizzazione interna delle logge massoniche speculative.

È noto che il sistema dei tre gradi, proprio delle corporazioni, fu assimilato dalle logge moderne.
Nello spazio romeno, l’élite transilvana del secolo illuminista, che aveva una tradizione di ordini cavallereschi, essendo anche influenzata dalle idee rosacrociane, mostrò la sua apertura al messaggio della Massoneria speculativa apparsa nell’Europa occidentale.
L’ambiente aristocratico viennese, patrocinato dal Granduca Francesco di Lorena, marito dell’imperatrice Maria Teresa, noto frammassone, riunì importanti nomi dell’ambiente intellettuale europeo dell’epoca, intraprendendo progetti culturali e filantropici.
Le idee massoniche si diffusero con relativa rapidità in tutto l’Impero asburgico, parallelamente alla diffusione delle logge speculative.
Nel 1740 fu aperta un’officina a Bratislava e, nove anni dopo, su iniziativa delle logge di Berlino, fu fondata, a Brașov, la loggia ‘Le Tre Colonne’, la prima in Transilvania.
Le officine che si susseguirono in Transilvania furono organizzate sul modello di quelle di area tedesca.
Il contesto geopolitico dell’epoca, che favoriva la Prussia rispetto all’Austria, spiega la preponderanza dell’elemento sassone all’interno delle prime officine nello spazio intracarpatico.
Nella parte iniziale del regno dell’imperatore Giuseppe II, l’attività massonica conobbe un dinamismo senza precedenti, soprattutto da quando il monarca vide nelle logge uno strumento per diffondere la politica multiculturale avviata dalla corte di Vienna.
In quel contesto, fu istituita la Gran Loggia Provinciale d’Ungheria e, poco dopo, il Capitolo Provinciale della Transilvania, che mise in discussione l’istituzione della prima loggia a Cluj. Sempre in questo periodo, è attestato in Transilvania il sistema della Stretta Osservanza Templare.
La regione in cui il progetto dell’imperatore Giuseppe II lasciò il segno più forte fu il Banato, dove la Massoneria penetrò e si sviluppò in tempi relativamente brevi.
Nel 1776 fu fondata a Timișoara la loggia ‘La Trei Crini Albi’, ‘Ai Tre Gigli Bianchi’, che integrava rappresentanti di varie categorie sociali e professionali: nobili, funzionari amministrativi, artigiani, medici, farmacisti, personale militare, ingegneri, tipografi, commercianti…
Si può apprezzare che la Massoneria rappresentasse un’istituzione che facilitava il dialogo e lo scambio culturale.
Formate sul principio della ‘unità nella diversità’, in uno spirito illuminista e multiculturale, la maggior parte delle logge attive in Transilvania e nel Banato hanno contribuito a plasmare un tipo di comportamento sociale centrato sul rispetto del pluralismo e della diversità, della tolleranza e dello spirito civico. Attraverso l’apertura mediata dalle logge è stato possibile superare le barriere politiche, confessionali o di ogni altro tipo.
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Autore Antoniu Martin

Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.