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Viaggio al Museo tra Scilla e Cariddi

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Calabria - Sicilia


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La Storia sotto le Stelle

Nuova serata evento, il 19 agosto, al MaRC, il Museo archeologico di Reggio Calabria, in questa calda stagione, che non smette di sorprendere con appuntamenti d’eccellenza.
Suggestiva la location della terrazza panoramica, tra l’incantevole scenario dello Stretto di Messina e l’elegante lungomare, affollato come ogni sera d’estate, ha accolto numerosi ospiti.

La conferenza sotto le stelle, dal titolo ‘Scill’e Cariddi’, dedicata, appunto, ai Mostri dello Stretto, Scilla e Cariddi, organizzata dal Planetarium Pythagoras, ha consolidato l’interesse per i miti che questa terra custodisce: leggende che, da millenni, non smettono di essere raccontate, tramandandone il ricordo, generazione dopo generazione.

In un periodo di dibattiti sulla sorte di questo paradiso paesaggistico non si può rimanere indifferenti dinnanzi alla visione delle placide acque, azzurre come il cielo, che fondono insieme le due sponde.

Ancora oggi le ammiriamo unirsi in un azzurro bacio salato, reso amaro, però, dal progetto di un ‘Ponte’ che, se non portato a termine, come accade per tanti progetti in Italia, arrecherebbe un danno tale all’ambiente che neppure Scilla e Cariddi insieme, con tutta la loro furia divina, potrebbero creare.

Donne bellissime, tramutate in mostri per punizione divina o vittime della disumana gelosia, le due creature; nel bene e nel male non smettono di destare stupore e di essere ricordate con interesse crescente.

Ma chi erano questi mostri?

Anche se la loro fama sembra legata solo al viaggio intrapreso da Ulisse, i racconti che narrano di queste creature, che un tempo furono splendide ninfe, sono diversi. Accenneremo ai più diffusi.

‘La leggenda di Scilla e Glauco’, una storia d’amore non corrisposta, talmente ardente da scatenare l’ira della maga Circe.

‘Il furto dei buoi di Gerione’ sottratti da Cariddi a causa della sua insaziabile fame ai danni dell’eroe Eracle, figlio del dio Zeus. Il padre degli dei, adirato per l’affronto al figlio, la gettò tra i flutti, mutandola in mostro, per condannarla ad ingoiare e risputare l’acqua salata, generando vortici marini.

‘Il viaggio degli Argonauti’, capitanati dall’eroe Giasone, che al ritorno dalla loro spedizione verso i confini più estremi del mondo conosciuto alla conquista del Vello d’oro, ripercorreranno molti luoghi insidiosi, tra cui le temibili Scilla e Cariddi, e scamperanno alla loro furia grazie all’intervento degli dei.

E, naturalmente, ‘Odissea’, l’itinerario più celebre di tutti, intrapreso da Ulisse, noto anche come Odisseo, verso Itaca.

Da queste narrazioni emerge sì la condizione umana sottomessa al volere divino, destino a cui nessun mortale può sfuggire, ma, al contempo, spicca la forza sovrumana e immortale che solo il mito può generare.

Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".