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Marocco: primo ai Giochi francofoni

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Il Paese nordafricano chiude in testa alla classifica delle medaglie

Il Marocco ha vinto un totale di 58 medaglie durante la IX edizione dei Giochi della Francofonia, che si svolgono dal 28 luglio al 6 agosto a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo. Si posiziona, così, per la prima volta nella sua storia, in testa nella classifica di questo evento sportivo e culturale.

Durante l’ultimo giorno delle competizioni di questi IX Giochi francofoni, il Marocco ha fatto scalpore, vincendo 23 medaglie d’oro, 16 d’argento e 19 di bronzo.

Il Regno, che non aveva mai agguantato così tante medaglie ai Giochi francofoni, ha così stabilito un nuovo record in questo settore. Con 42 medaglie nell’atletica, 8 nel judo, 5 nel ciclismo su strada, 2 nella lotta e una nella giocoleria con la palla.

L’ultimo record del Regno è stato raggiunto in Costa d’Avorio, 2017, con un totale di 42 medaglie, 13 d’oro, 14 d’argento e 15 di bronzo.

La maggior parte delle medaglie, ovvero 34 su 58, comprese 18 d’oro, sono state vinte da atlete marocchine, il che conferma il posto importante occupato dalle donne nel panorama sportivo nazionale.

Il Marocco, membro dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia, organizzò la prima edizione dei Giochi francofoni a Casablanca nel 1989, dove si classificò al 3° posto, con 21 medaglie.

La nona edizione dei Giochi della Francofonia, che si è conclusa domenica, ha riunito quasi 2.500 giovani dai 18 ai 35 anni in rappresentanza di 88 Paesi, tra cui il Marocco. Tutti impegnati nelle diverse discipline sportive e nelle attività culturali del programma di questo evento.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.