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Corecom Lombardia commemora Pilati, antesignano rivoluzione digitale

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Commemorazione Antonio Pilati 16.06.2023 Palazzo Pirelli


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Il Commissario AGCOM e Consigliere RAI scomparso un anno fa ricordato oggi con un convegno del Corecom Lombardia a Palazzo Pirelli

Riceviamo e pubblichiamo.

Un pioniere, un visionario, un fine intellettuale che aveva compreso in anticipo di decenni la portata della rivoluzione digitale che ha scosso dalle fondamenta il mondo dei media.
Questo fu Antonio Pilati, nato a Milano nel 1947 e scomparso prematuramente l’anno scorso. Laureato in filosofia, di formazione liberale e riformista, Pilati si applicò fin dagli anni 70 allo studio dei nuovi fenomeni comunicativi divenendo consulente di molte primarie aziende del settore tra cui la neonata Fininvest.

Dal 1996 e fino al 2015 si impegnò dalle istituzioni a definire le nuove regole del mercato dei media. È considerato unanimemente l’ispiratore della Legge 3 maggio 2004 numero 112, cd. Legge Gasparri, sul riordino del sistema radiotelevisivo che ha preso atto dell’evoluzione tecnologica inaugurando l’era del digitale terrestre.

Apprezzato per le sue rubriche giornalistiche di commento e giudizio sul mondo dei media apparse per anni su varie testate, ha lasciato un’eredità importante di riflessione e di stimolo all’innovazione.

Emblematico è il titolo del suo ultimo volume pubblicato nel 2019: ‘La catastrofe delle élite. Potere digitale e crisi della politica in occidente’ in cui si condensa la sua visione della trasformazione in atto che non è solo tecnologica ma che, inaugurando una modalità di fruizione diretta e disintermediata delle notizie, assume una chiara valenza politica cambiando anche i paradigmi delle professioni che ruotano intorno ai media.

All’evento odierno, fortemente voluto dal Corecom Lombardia e al quale ha portato il suo saluto anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, hanno partecipato alcuni tra i protagonisti del mondo dei media sia dal punto di vista regolatorio che da quello del mercato.

Ha dichiarato aprendo il convegno Federico Romani, Presidente del Consiglio regionale:

Antonio Pilati è stato uno dei maggiori studiosi ed esperti italiani di legislazioni e mercati dei media. Dal suo punto d’osservazione, Pilati colse tutte le potenzialità delle nuove tecnologie, ma allo stesso tempo ne comprese i limiti.

In particolare, la necessità di un sistema integrato per ‘governare’ la globalizzazione.

Capire e spiegare era il suo mantra. Antonio Pilati sapeva leggere i cambiamenti e spiegare gli sviluppi delle telecomunicazioni.

Primo a capire in che direzione stava andando quel mondo e come sarebbe cambiato, aveva visto il futuro e ci ha aiutati a capirlo.

Ha ricordato Marianna Sala, Presidente Corecom Lombardia:

Pilati è stato Commissario dell’Autorità per le Comunicazioni, poi Commissario dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e infine Consigliere d’amministrazione della Rai, ma prima ancora che uomo delle istituzioni è stato un intellettuale moderno al quale si devono ricerche, studi, visioni, che hanno orientato il mondo delle telecomunicazioni nel nostro Paese.

Per primo, in Italia, ha intuito l’importanza della rivoluzione digitale e ha delineato l’esigenza di un sistema integrato di comunicazione, che mettesse insieme la carta stampata, la TV generalista e le piattaforme online.

Noi del Corecom Lombardia gli siamo debitori in modo speciale perché proprio negli anni della sua presenza in AGCOM e grazie al suo impulso è stato implementato il sistema dei presidi regolatori su base regionale.

Le sue riflessioni mantengono tuttora la loro attualità e saranno oggetto di ulteriori studi e approfondimenti da parte nostra.

Ha ricordato Fedele Confalonieri, Presidente della Associazione Televisioni nazionali e del Gruppo Mediaset:

Conobbi Pilati nei primi anni 80 attraverso un suo articolo sul Manifesto. Fui colpito dal fatto che un uomo che ritenevo di sinistra parlasse bene della televisione commerciale.

Mi confrontai con Berlusconi e lo mandai a chiamare. Scoprii allora che era di formazione liberale e che lavorava in Fondazione Rosselli con gente come Del Debbio e Quagliariello. Ci diede per anni un contributo prezioso, fornendo un substrato intellettuale alla definizione di un mercato innovativo e dinamico.

Oggi che siamo nel pieno di una nuova rivoluzione, quella della piattaforma unica, manca la capacità di Pilati di elaborare scenari innovativi con quel tocco di leggerezza e di immediata comprensibilità che lo rendeva unico.

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