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La posizione dell’Amministrazione Comunale di Napoli sul tema ‘casa’

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Comune di Napoli


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L’ente ha aderito ad una coalizione civica nazionale,  che ha portato all’attenzione del governo il tema dell’emergenza abitativa

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

Negli ultimi venti anni un progressivo processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa, in parte conseguenza di alcuni dispositivi legislativi – tra gli altri i decreti Bassanini e la riforma del Titolo V della Costituzione – ha determinato una frammentazione delle politiche per la casa – e in particolare dell’Edilizia Residenziale Pubblica – e un sostanziale disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate.
Un processo di regionalizzazione e disimpegno dello Stato che è avvenuto mentre rilevanti criticità ed emergenze legate alla casa sono aumentate.

Basti solo accennare ad alcuni fenomeni emergenti che accomunano molte di queste città di medie e grandi dimensioni.

Dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili.

Dalla paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali – autentici buchi neri nelle città – alle esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui comuni.

Dal progressivo impoverimento delle famiglie, specialmente di quelle che vivono in affitto, all’invecchiamento della popolazione, spesso sola, che genera anche nuovi bisogni abitativi.

Il Comune di Napoli ha aderito ad una coalizione civica nazionale, formata da numerose città di medio – grande dimensione – Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino, Verona – e da ANCI nazionale, che ha portato all’attenzione del governo il tema dell’emergenza abitativa.

Il Comune si muove su questi obiettivi generali:

– Una legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale, che restituisca uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica e riconosca il diritto alla casa tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali.

– Una Legge abbinata al rifinanziamento del programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ERP, recuperando anche le residue 112 proposte del Programma innovativo per la qualità dell’abitare, PINQUA, in attesa dei finanziamenti che sono state dichiarate “ammissibili con riserva” e già valutate positivamente dall’Alta Commissione.

– Una norma che preveda il trasferimento delle risorse direttamente ai Comuni o alle Città Metropolitane, anche introducendo un sistema stabile di credito d’imposta, con possibilità̀ di cessione, per la manutenzione delle case popolari con una prospettiva decennale.

– Una legge che stimoli e sostenga anche la nascita di un soggetto come le Housing associations cioè un settore d’impresa sociale che si inserisca in quello spazio vuoto – tra Stato e Mercato – per produrre, acquisire e gestire edilizia sociale per le differenti domande emergenti, capace di mettere al centro non solo la casa ma anche l’abitare, cioè l’insieme dei servizi “di accompagnamento” alla casa.

– L’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili, aree ed edifici, di enti statali o parastatali inutilizzati, da destinare alla realizzazione di politiche per l’abitare, di contrasto all’emergenza abitativa e alla realizzazione di interventi per l’edilizia studentesca, con la previsione di un Fondo per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli immobili così assegnati.

– Il rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e del Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli, quali strumenti continuativi di supporto agli affitti.
Una legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche, per governare gli impatti negativi generati sul sistema abitativo dal mercato degli affitti brevi turistici.

– Una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’Emergenza abitativa e l’homelessness come fragilità cui dedicare interventi e risorse.
Investimento sulle residenze studentesche, sia come misura di sostegno al diritto allo studio che come strategia di valorizzazione della mixitè sociale, specie nei quartieri della città storica che sono il bersaglio del mercato degli affitti brevi.

Il Comune – sin da quando la Giunta Manfredi si è insediata – ha operato attivamente sul tema delle residenze e attrezzature universitarie e sulla tutela del diritto allo studio, attraverso una serie di politiche fondate sul principio della collaborazione inter-istituzionale.

È stato intanto stipulato un accordo con ADISURC che consente la concessione di due cespiti di proprietà del Comune, un immobile in via Jacopo di Gennaro a Fuorigrotta e la casa dello studente del Nuovo Policlinico, per la realizzazione di residenze universitarie a prezzi calmierati.

Su entrambi gli immobili la progettazione è ormai a uno stadio avanzato.
Nell’ambito dello stesso accordo, è stato opzionato il Complesso di Sant’Eligio nel centro storico per la realizzazione di aule studio e attrezzature per gli studenti.

L’ADISURC, in parallelo, ha opzionato sia edifici della curia, un edificio nei pressi del monastero di Santa Chiara, in che di proprietà di Regione Campania, Casa Miranda alla Veterinaria e l’ex Ostello di Mergellina, dati in concessione all’Università Federico II, per la realizzazione di residenze studentesche.

Il Comune partecipa inoltre al tavolo inter-istituzionale aperto dal Ministro Bernini per il finanziamento pubblico a gestori privati di residenze universitarie da realizzare in proprietà pubbliche.

Su questo tema il Comune sta operando una ricognizione di parti del patrimonio pubblico da impiegare nell’ambito di questa strategia.

Non ultimo, non essendoci una norma statale quadro sull’edilizia universitaria ed essendo ancora in formazione una giurisprudenza consolidata in materia di studentati, il Comune ha inserito questo tema tra gli elementi di riforma dell’attuale piano urbanistico, dedicando al diritto allo studio e alla diffusione di residenzialità accessibile agli studenti uno spazio consistente nel ripensamento della strategia urbanistica.

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