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Lombardia, Romani al ‘Giorno della Memoria’

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Federico Romani


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Il Presidente: ‘I sistemi democratici vincono quando le loro fondamenta sono basate su valori condivisi, capaci di unire al di là delle differenze di idee e interessi’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Memoria e testimonianza sono i pilastri della convivenza civile. Senza di essi l’intera architettura del nostro sistema democratico rischia di crollare.

È una lezione della storia, che vale per il futuro: i sistemi democratici vincono quando le loro fondamenta sono basate su valori condivisi, capaci di unire al di là delle differenze di idee e interessi.

Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani in occasione del ‘Giorno della Memoria’ che si è svolto questa mattina, 9 maggio, a Palazzo Marino.

Ha ricordato Federico Romani:

Tante sono state nella storia del nostro Paese le vittime del terrorismo e delle stragi: donne e uomini dello Stato, imprenditori, sindacalisti, giornalisti, docenti universitari, intellettuali, ma anche semplici cittadini.

Milano, Brescia e Bologna sono legate da un sottile filo rosso. Quello del sangue delle vittime innocenti di tre orribili stragi che tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta hanno segnato la nostra memoria collettiva.

Piazza Fontana, piazza della Loggia e la Stazione di Bologna sono tre luoghi della memoria che pesano su di noi come macigni, ma che abbiamo il dovere di ricordare soprattutto per chi in quegli anni non era ancora nato.

Il ‘Giorno della Memoria’, che celebriamo oggi, è dunque un’occasione importante per continuare a mantenere vivo il ricordo.

Federico Romani, infine, ha voluto dedicare un passaggio del suo intervento alla figura di Aldo Moro a quarantacinque anni dal suo assassinio, avvenuto il 9 maggio 1978:

Immagino Aldo Moro mentre esce dall’appartamento di via Camillo Montalcini dove era tenuto prigioniero. Se ne va, senza fretta, mettendosi il cappotto, mentre Laura Braghetti, Prospero Gallinari e Germano Maccari, i suoi carcerieri, stanno dormendo.

Esce nel grigio del mattino. Una strada qualunque di Roma, una passeggiata solitaria e pensierosa. È come lo ha immaginato Marco Bellocchio nell’ultima scena del film ‘Buongiorno notte’.

Il finale, invece, come sappiamo, è stato un altro. Aldo Moro quella passeggiata all’alba per le strade di Roma non la farà mai. Forse, però, l’ha fatta nella sua mente.

Ed è tornato libero. Quella libertà che, attraverso la memoria delle vittime del terrorismo e dello stragismo, dobbiamo mettere a disposizione dei giovani.

Nel corso della cerimoni sono proiettati video su Antonio Marino e sulle vittime dell’attentato alla Questura di Milano, 50° anniversario nel 2023, introdotti dagli alunni del Liceo Statale ‘Beccaria’, che li hanno realizzati nell’ambito del progetto ‘Memento’ coordinato da Danilo Della Mura.

Gli alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Cremona’ di Milano, del Liceo Classico Statale ‘Tito Livio’ di Milano e dell’Istituto Tecnico Industriale Statale ‘Cardano’ di Pavia hanno letto i loro lavori sulla strage di piazza Fontana.

Hanno partecipato alla cerimonia il Presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi, Maurizio Campagna, Coordinatore AIVITER Lombardia – Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, e Carlo Arnoldi, Consigliere dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969.