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Stelle di Calabria

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Stelle di Calabria - disegno di Daniela La Cava
Stelle di Calabria - disegno di Daniela La Cava


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Dai tempi della Magna Grecia molti calabresi hanno fatto onore alla loro terra, da Pitagora a Tommaso Campanella, da Bernardino Telesio a Mattia Preti, da Francesco Cilea a Umberto Boccioni.

Questa carrellata di uomini e donne di valore, prosegue anche oggi con calabresi che dal Nobel alle medaglie olimpiche, dal palco di Sanremo alla passerella di una sfilata, hanno dato lustro alla regione.

Il primo nome che emerge in questo universo multiforme è associato allo sport, aspetto culturale che più di altri rappresenta il nostro modus vivendi perché, diciamoci la verità, se gli antichi romani vivevano a Panem et circenses, noi eredi del popolo latino, abbiamo radicata nel nostro DNA una cultura calcistica come pochi Paesi al mondo!

È lo sport per eccellenza! Una disputa fino all’ultimo secondo, senza esclusione di colpi, dove i calciatori sono considerati moderni gladiatori che si confrontano sull’erba di uno stadio anziché sulla sabbia di un’arena, armati solo di un pallone ma capaci di scatenare forti emozioni negli spettatori, esattamente come accadeva ai nostri antenati che affluivano negli anfiteatri.

Tra tutti i grandi campioni non può mancare un’eccellenza calabrese conosciuta come Ringhio, così soprannominato per la tenacia che ha sempre dimostrato in campo!

Giovanissima promessa del calcio, Gennaro Gattuso esordisce nella serie A all’età di 17 anni, raggiungendo il trionfo nel 2006 in Germania, quando gli azzurri conquistano il titolo di Campioni del Mondo!

Il calcio, però, non è l’unica manifestazione sportiva che ha visto sul podio un astro nascente: nel 1987, in occasione delle Olimpiadi di Roma, Francesco Panetta un ‘Ragazzo di Calabria’, dal titolo di un film a lui dedicato, conquista la medaglia d’oro in Atletica leggera gareggiando nei 3000 siepi! Uno dei tanti trionfi che caratterizzerà la sua carriera!

Ma come nascono le Olimpiadi?

La loro origine affonda nel mito: si narra che l’eroe Eracle, Ercole per i latini, istituì nella città di Olimpia dei Sacri Giochi in onore del padre Zeus, incoronando i vincitori delle varie discipline con corone realizzate intrecciando rametti del sacro bosco di ulivi.

Successivamente, ai vittoriosi gli antichi greci dedicarono anche una statua in bronzo, un grande onore che veniva destinato solo alle divinità e agli eroi! Ancora oggi, come allora, ogni 4 anni atleti di tutto il mondo si confrontano per una vittoria che sembra non aver mai perso la sua aura divina.

I grandi traguardi raggiunti non si limitano a conquiste sportive, ma si estendono ad ambiti differenti come quelli medici che, inspiegabilmente, sono meno conosciuti.

Molti, infatti, ricordano il dott. Renato Dulbecco solo per aver affiancato Fabio Fazio al Festival di Sanremo, ma nel 1975 il medico calabrese, compagno di studi di Rita Levi Montalcini, fu insignito del premio Nobel per la medicina grazie alle sue ricerche sul genoma umano, che hanno dato un grande contributo alla ricerca delle cure tumorali. Un genio della medicina che, con devozione e passione, ha contribuito al bene dell’umanità.

A volte, però, capita che successo e fama diventino una pericolosa insidia, misteriosa o cruenta, che ha privato il mondo di due grandi personaggi amati e pieni di un talento raro.

La voce più melodiosa della Calabria, che ha incantato intere platee, ipnotizzate da quel fascino mediterraneo che racchiudeva la forza e la fragilità di una grande terra che spazia tra montagne selvagge e paradisiache spiagge. Una vita spezzata in circostanze ancora da chiarire.

Il ricordo di Mia Martini, o Mimì per tutti coloro che la conoscevano, rimarrà sempre impresso nella mente e nei cuori di tutti gli italiani.

Differente e più violento, sarà il finale che calerà prematuramente il sipario su di un grande uomo: una tragedia inaspettata, quella che colpì Gianni Versace, che non può essere compresa e forse neppure spiegata.

La sua storia è molto conosciuta ma, nel raccontarla, si rivede ancora il sorriso di Gianni e il suo amore per la moda, per cui ha osato gli accostamenti più audaci fino ad imporre il suo stile nelle passerelle di tutto il pianeta.

La sua passione inizia da piccolo quando, nella sartoria dalla madre giocava con i ritagli di stoffa; un passo alla volta da quel piccolo mondo nel centro storico di Reggio Calabria, fatto di pizzi, seta e frivolezza di stoffa inizia la sua avventura, che lo condurrà a diventare un’icona universale della moda!

Sapete da dove nasce il suo brand? Il logo della medusa è ispirato ad un reperto situato nelle terme romane, un sito archeologico a poca distanza dalla sua abitazione, oggi trafugato, un’immagine che incarna la grandezza della Magna Grecia, un brand della moda internazionale che, ancora oggi, troneggia sull’Olimpo della moda!

Grazie a tutti gli uomini e alle donne che, anche all’apice del trionfo, sono sempre stati fieri delle loro radici: siamo orgogliosi di Voi!

Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".