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L’industria del gioco in Italia: come se la cava il Poker?

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Un gioco tattico che affascina da sempre

Il gambling in Italia è un settore tra i più sottovalutati, e spesso tra i più criticati, ma dimostra anno su anno di avere una rilevanza dal punto di vista economico non indifferente.

In questo articolo prenderemo in considerazione l’intero settore, quindi sia i casinò tradizionali sia le piattaforme di gioco online.

I casinò fisici

Per quanto riguarda le case da gioco tradizionali, in Italia esistono solo quattro casinò autorizzati a praticare il gambling in modo regolamentato. Si tratta di strutture prestigiose e spesso di grande interesse storico, che sono situate tutte nel nord Italia.

La loro localizzazione non è casuale, dal momento che è vicina ai confini con altri stati stranieri e ha la funzione di evitare che gli italiani vadano a giocare oltre confine.

Ecco tutti i casinò italiani in dettaglio:

Casinò di Venezia: situato nel nord est;

Casinò di Sanremo: è vicino al confine con Montecarlo e la Francia, dove fa concorrenza al casinò del Principato e a quelli della Costa Azzurra;

Casinò di Saint-Vincent: situato in Valle d’Aosta vicino alla Francia e alla Svizzera;

Casinò di Campione d’Italia: collocato in una exclave italiana in Svizzera, cioè una porzione di territorio che appartiene alla provincia di Como ma è circondato da territorio svizzero. In questo modo viene fatta concorrenza ai casinò del Ticino.

I casinò italiani sono alcuni tra i più prestigiosi al mondo. In particolare, quello di Venezia è considerato il primo casinò della storia, dato che ha ricevuto l’autorizzazione dall’allora Repubblica Serenissima nel lontano 1638, quando il nobile Marco Dandolo decise di ospitare una sala da gioco nel suo palazzo nobiliare.

Giocare al casinò oggi è un’esperienza unica per gli appassionati di poker e degli altri giochi, ma i frequentatori di queste strutture sono sempre meno.

Le case da gioco italiane hanno visto ridurre drasticamente il numero di visitatori rispetto ai gloriosi decenni passati e spesso vivono anche una situazione finanziaria complicata.

Lo dimostra il fallimento nel 2018 del Casinò di Campione d’Italia, il più grande d’Europa, che comunque ha riaperto nel 2022 con una nuova gestione.

Il boom del gioco online

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Da quando è stato regolamentato, il gambling online ha invece visto una crescita costante e si dimostra essere la scelta preferita dagli italiani. Come detto, in Italia esistono pochissimi casinò in relazione al numero di abitanti, molti meno rispetto ad altri Paesi europei.

Per chi abita nel centro e nel sud Italia andare al casinò “fisico” vuol dire pianificare una trasferta molto impegnativa o addirittura un soggiorno fuori casa, che ovviamente ha un pesante impatto non solo dal punto di vista del tempo impiegato ma anche dal punto di vista finanziario.

È chiaro che la scelta preferita sia il gioco online, che offre gli stessi giochi ed è comodamente accessibile da qualsiasi punto del pianeta ed in qualsiasi orario, basta semplicemente avere a disposizione una connessione ad Internet.

Tra i vantaggi del gioco online c’è anche il fatto di non dover sottostare alle regole che regolano l’accesso ai casinò. Sebbene non sia più presente un rigido dress code come in passato, tutti i casinò italiani richiedono un abbigliamento consono per l’accesso alla maggior parte delle sale, soltanto le aree più esclusive richiedono l’abito con la giacca.

In ogni caso, non è possibile accedere con pantaloncini corti, canottiere, ciabatte o infradito. Tutte queste limitazioni non esistono chiaramente con il gioco online, dato che si può giocare dal luogo che più di preferisce.

Negli ultimi anni, inoltre, si è diffuso molto il gioco da dispositivi mobili come smartphone e tablet attraverso le apposite app che propongono tutti i giochi presenti sulle piattaforme per computer.

Proprio per mantenere questo accesso facilitato al mondo del gioco online, il migliore tra gli operatori in Italia offre ai suoi utenti dei programmi di formazione gratuita che consentono ai giocatori di migliorare il proprio gioco con vere e proprie lezioni.

Questo sito di poker online permette quindi di mettere insieme studio del gioco ed esercizio pratico, consentendo ai giocatori di partecipare a tornei e partite con utenti locali o internazionali.

Molti giocatori fanno riferimento a questo provider per poter giocare alle ultime e più innovative versioni dei giochi. Tra i titoli più popolari ci sono il Texas Hold’em, l’Omaha, lo Snap e i tornei, tra cui il tanto amato mystery bounty, che lo rendono un’ottima opzione per giocare a poker online in Italia.

Infine, nei casinò online sono presenti degli incentivi che premiano i giocatori, come ad esempio i bonus di registrazione, che consentono di provare un casinò senza soldi, o di deposito, che mettono a disposizione più denaro di quello effettivamente versato.

Esistono poi anche incentivi per premiare i migliori giocatori, come ad esempio dei programmi esclusivi che consentono l’accesso a tornei riservati e anche a lezioni di poker con alcuni dei migliori giocatori professionisti: un modo per migliorare ulteriormente il proprio gioco.

La normativa di riferimento

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L’Italia ha iniziato a regolamentare il settore a partire dal dopoguerra e nel corso dei decenni ha via via modificato il quadro normativo per adattarlo ai cambiamenti arrivati con il tempo.

Il principale riferimento è ancora oggi il decreto legislativo 14 aprile 1948 n.496, che riserva allo stato l’organizzazione e la gestione delle attività di gioco, insieme alla legge n.88 del 2009 (articolo 24, comma 17), che punta a prevenire il pericoloso fenomeno della ludopatia, cioè la forma patologica di gioco, e stabilisce il divieto di gioco per i minorenni.

Con il Decreto Legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito dalla Legge 7 agosto 2012 n.135 l’unico organo dello stato autorizzato a gestire il gioco è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’ADM è incaricato di monitorare il gioco e di combattere il gioco illegale, purtroppo ancora molto diffuso, con specifiche a zioni di verifica e di contrasto.

L’Agenzia ha anche il compito di rilasciare la licenza per poter operare legalmente in Italia nel settore del gioco e delle scommesse. Le piattaforme che ne fanno richiesta devono sottostare ad una lunga serie di requisiti tecnici e burocratici, che hanno il fine di tutelare l’utente finale contro il rischio di truffe.

Gli operatori legali sono presenti nella apposita lista sul sito dell’ADM e spesso sono riconoscibili grazie al simbolo dell’Agenzia presente sul sito. Le piattaforme che vogliono operare nel nostro Paese devono essere costitute nella forma di società per azioni e dimostrare di avere un fatturato non inferiore a 1,5 milioni di euro negli ultimi due anni.

Per quanto riguarda i requisiti tecnici, devono fornire servizi di livello tecnico elevato, come ad esempio il supporto ufficiale in lingua italiana per i clienti.

Il sistema informatico deve rispettare le normative in vigore per quanto riguarda la sicurezza delle transazioni bancarie ed il trattamento dei dati personali.

Inoltre, il pagamento della vincita deve essere effettuato al giocatore entro una settimana e deve essere garantito un RTP (Return To Player) minimo del 90%: questo significa che il 90% dell’importo che viene complessivamente giocato deve ritornare ai giocatori, una misura a tutela degli stessi.

I numeri del settore

La fonte più autorevole per avere un’idea dell’andamento del gioco in Italia è certamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che annualmente pubblica un rapporto denominato “Libro Blu”.

Nell’ultima edizione, pubblicata ad ottobre 2022 e relativa all’anno precedente, è emerso che la raccolta complessiva di ADM nell’arco dei 12 mesi è stata pari a 111 miliardi di euro, di cui 95,6 miliardi di vincite ritornate ai giocatori. All’erario sono andati 8,4 miliardi di euro, mentre la spesa dei giocatori è stata pari a 15,4 miliardi.

Nel 2021 tutti gli indicatori del gioco sono in crescita, in particolare la raccolta aumenta del 25,98%, le vincite aumentano del 27,06%, la spesa del 19,60%, mentre le entrate dell’erario crescono del 16,2%.

Interessante è notare la ripartizione tra gioco fisico ed online: il primo vale 44 miliardi, mentre il gioco a distanza ammonta a 67,1 miliardi. C’è da dire che su questo dato pesa il fatto che nel 2021 le attività sono state chiuse per cinque mesi, spostando di fatto i giocatori sull’online.

I dati ufficiali vedono in calo il numero di esercizi che ospitano le slot machine e le VLT, che sono passati dai 77.000 esercizi nel 2017 a circa 52.000 nel 2021.

Come abbiamo visto, l’industria del gioco in Italia rappresenta una parte importante dell’economia italiana. In particolare, il settore del gioco online ha dimostrato di piacere particolarmente agli italiani ed è prevedibile che sarà così anche negli anni a venire.

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