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Yemen: governo, Houthi rifiutano ogni accordo per pace

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Maeen Abdulmalik accusa gli Houthi di aver evitato ogni accordo volto a porre fine alle sofferenze del popolo

Il Primo Ministro del governo legittimo dello Yemen, Moeen Abdulmalik, ha accusato gli Houthi di aver rifiutato ogni accordo volto a porre fine alle sofferenze del popolo, l’ultimo dei quali è la tregua umanitaria sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Lunedì 27 febbraio Abdulmalik ha riferito al Consiglio per i diritti umani a Ginevra, che la milizia Houthi ha violato tutti i principi dei diritti umani, aggiungendo che ha giustiziato rapiti innocenti e profughi yemeniti, fino a quando non si è arrivati a più di 4 milioni di sfollati interni.

Ha aggiunto che gli Houthi stanno reclutando bambini e diffondendo idee estremiste e che ribelli hanno inoltre causato il ritorno di malattie che erano state debellate.

Ha concluso dicendo:

Siamo di fronte a milizie estremiste, che non credono nella democrazia, nella pace, o nella comunità internazionale e nel suo sistema di governo.

La tregua, che era in vigore nello Yemen da sei mesi, è terminata il 2 ottobre 2022, perché la sua proroga è fallita, nonostante gli sforzi internazionali.

L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, si è rammaricato del mancato rinnovo dell’armistizio nel Paese, sottolineando che ciò comporterebbe grandi rischi.

Le Nazioni Unite avevano annunciato il 2 agosto 2022 che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio per altri due mesi, secondo le stesse condizioni, dal 2 agosto al 2 ottobre 2022.

Tuttavia, nell’ottobre 2022, le milizie Houthi hanno ostacolato per la terza volta la proroga di quell’armistizio, imponendo condizioni inaccettabili.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.