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A Palazzo Pirelli le montagne lombarde

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'Paolo Punzo - Montagne di Lombardia'


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La sede del Consiglio regionale ospita la mostra di Paolo Punzo: 45 opere che raccontano le più importanti vette della regione

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Montagne e design: Palazzo Pirelli, il grattacielo progettato da Gio Ponti, simbolo dell’equilibrio perfetto tra forma e funzione e sede del Consiglio regionale della Lombardia, ospita la mostra ‘Paolo Punzo – Montagne di Lombardia’ che si concluderà domani, 24 febbraio.

Questa mattina si è svolto il finissage con il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, Lega, e il Consigliere Mauro Piazza, Lega, Presidente della Commissione Speciale Autonomia e riordino Autonomie Locali che ha promosso l’iniziativa.

Nello ‘Spazio Eventi’ sono esposte 45 opere di Paolo Punzo (Bergamo 1906 – 1979), su tela o tavola dipinte nel corso di una trentina d’anni, dal 1930 al 1960: dal Monte Disgrazia in Val Masino al Pizzo Tresero del Gruppo Ortles – Cevedale, dalle Cime Di Musella in Alta Valmalenco al Gran Zebrù tra Lombardia e Trentino Alto Adige, dal Gruppo delle Sciore in Val Bregaglia alla Punta Scais nelle Orobie bergamasche.

Paolo Punzo è conosciuto come il “pittore della montagna”, secondo la definizione che diede di lui Dino Buzzati, per la sua ampia produzione di opere che riproducono le più importanti vette dell’arco alpino della Lombardia, a cominciare da quelle della Valtellina e Valchiavenna.

Ma Punzo è “pittore della montagna” anche e soprattutto perché le sa raccontare e far vivere lontano da ogni retorica.

Alla base c’è la sua passione: Punzo, infatti, dipinge en plein air, scalando le cime con tavolozza e colori per restituire nelle sue tele i profili delle rocce e i riflessi della luce sui nevai. Le montagne che riproduce su tela sono le stesse che ha scalato o su cui si è arrampicato.

Spiega il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi:

Questa mostra che si sta spostando in diverse città della nostra regione ha un enorme valore artistico, ma deve avere anche un significato educativo.

È l’occasione per riflettere sul climate change, un tema molto sentito dalle fasce più giovani della popolazione.

Il cambiamento climatico può essere, quindi, lo spunto per avvicinare le ragazze e i ragazzi all’arte di Punzo e far scoprire loro com’erano le montagne lombarde nella prima metà del Novecento.

In mostra sono, infatti, esposte – in dialogo con le opere del pittore – una serie di immagini fotografiche realizzate da Alberto Locatelli che ritraggono le cime dipinte, testimoniando l’inesorabile arretramento dei ghiacciai e delle linee delle nevicate.

Spiega il Consigliere Mauro Piazza:

Per chi vive in Lombardia la montagna rappresenta un elemento geografico e naturale di grande fascino. Ma non solo. La montagna è un orizzonte interiore che appartiene all’identità stessa dei lombardi.

La montagna è passione, coraggio, determinazione nel superare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi, consapevolezza della fatica necessaria per conquistare una vetta.

Caratteristiche che fanno parte degli alpinisti, ma che sono anche nel DNA di tutti i lombardi e che dimostrano di avere nella vita di ogni giorno.

Spiega Giorgio Cortella dell’agenzia di comunicazione Welcome che ha ideato la mostra:

I quadri di Punzo ritraggono le principali cime lombarde con l’entusiasmo dell’alpinista affondando le sue radici nel realismo lombardo ma liberandolo da ogni retorica accademica e restituendoci l’immagine vibrante e materica di un paesaggio incantato.

La mostra è approdata al Pirellone dopo le tappe dello scorso anno a Lecco, Erba e la preview dello scorso mese di luglio presso la sede del Consiglio regionale in occasione della ‘Giornata Regionale per le Montagne’.

‘Paolo Punzo – Montagne di Lombardia’ è un percorso artistico ideato dall’agenzia di comunicazione Welcome, con il patrocinio del Consiglio regionale della Lombardia e della Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Le opere provengono da collezioni private e bancarie.

Hanno partecipato al finissage Angelo Schena, Componente del Comitato Direttivo Centrale CAI Nazionale, Matteo Fumagalli, Presidente della Fondazione Lombardia per l’Ambiente – FLA, Lino Enrico Stoppani, Vicepresidente della Banca Popolare di Sondrio, Giorgio Mauri, Direttore della filiale di Lecco Assiteca – Howden.

Info: www.montagnedilombardia.it

Biografia

Paolo Punzo
(Bergamo 1906 – 1979)

Paolo Punzo nasce a Bergamo il 1° marzo 1906, quarto dei sette figli di Antonino – un ufficiale di Nola (NA) trasferito nel 1901 al distretto militare della città lombarda – e di Angiolina Rizzo. Autodidatta, si dedica presto alla pittura sfidando la volontà del padre che lo avrebbe voluto commerciante di vini e liquori.

Nel 1929, dopo il matrimonio con Alda Lardini, si trasferisce a Mediglia vicino a Milano, dove nel 1932 nasce il suo unico figlio, Donatello. Nel 1939 muore la moglie Alda e, l’anno dopo, Punzo sposa a Bologna Nives Baschiera, una ragazza di Fiume, con cui nell’ottobre del 1940 va ad abitare a Bergamo, accanto alla casa del padre.

A partire dal 1928 Punzo comincia a scalare le montagne della Valmalenco e della Valfurva, in Valtellina. Da queste esperienze nascono, all’inizio degli anni Trenta, le prime grandiose rappresentazioni del Disgrazia, del Bernina, del Tresero, del Gran Zebrù e delle altre celebri cime delle Retiche e del Parco dello Stelvio.

Opere che conquistano immediatamente il favore del pubblico e attirano l’attenzione del CAI, il Club Alpino Italiano, su invito del quale Punzo tiene nel 1935 una vasta personale a Sondrio, nella sala del Consiglio comunale, e a Milano nella sede stessa del Club, dove continuerà a esporre ancora negli anni Sessanta.

Sull’onda di questo generale apprezzamento, si fa frenetica, nella seconda metà degli anni Trenta e per tutto il corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’attività espositiva di Punzo, a Sondrio, a Bergamo, a Milano, a Pavia, a Varese, a St. Moritz e a Cortina, che ne consacra, in ambito lombardo, l’immagine di “pittore della montagna”.

A partire dagli anni Cinquanta, Punzo tuttavia non dipinge più solo montagne, laghi e paesaggi alpini d’alta quota, ma anche i paesaggi marini di Portofino e della costa ligure, dove trascorre alcuni mesi dell’anno, e ambienti urbani di cittadine alpine come Sondrio, Morbegno, Bergamo o Merano, dove è spesso ospite del fratello Paolo.

In questi nuovi soggetti Punzo sperimenta uno stile più aperto alle novità espressive dell’arte moderna, lo stesso che contraddistingue le sue nature morte e il nutrito gruppo dei suoi soggetti floreali degli anni Sessanta.

È una svolta stilistica e tematica che matura parallelamente ai suoi frequenti viaggi di quegli anni in Turchia, in Africa e nell’America Latina, che lo portano a confrontarsi con nuove culture e che influenzano le ultime fasi della sua attività artistica.

Punzo muore a Bergamo il 31 marzo 1979.