In programma il 12 marzo
Domenica 12 marzo 2023, la Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si ritroverà presso l’abbazia che scala il cielo in val di Susa.
I Cavalieri, le Dame e i Postulanti Costantiniano svolgeranno nell’antica abbazia di San Michele della Chiusa il loro ritiro spirituale annuale in preparazione alla Santa Pasqua, presieduto dal Rettore Don Claudio Massimiliano Papa, con una Santa Messa, un incontro spirituale e un conviviale.
L’abbazia di San Michele della Chiusa, chiamata Sacra di San Michele, si trova nella Città metropolitana di Torino, nei territori dei comuni di Sant’Ambrogio di Torino e di Chiusa di San Michele, poco sopra la borgata San Pietro. È un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all’imbocco della val di Susa.
Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 962 m.s.l.m., affacciandosi dalla cima del monte Pirchiriano sul confine fra le Alpi Cozie e la Pianura Padana, è il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla Diocesi di Susa, prima tappa in territorio italiano della via Francigena.
Dalla quota dei 962 del monte Pirchiriano si arrivò a 1000 metri di altezza, con la colossale facciata di pietra che si eleva per 40 metri contro il cielo. Proprio qui, all’ingresso principale, si trova la statua di San Michele alta più di 5 metri e scolpita da Paul dë Doss-Moroder.
La Sacra di San Michele visse il periodo del suo massimo splendore storico dal XII al XV secolo, divenendo uno dei principali centri della spiritualità benedettina in Italia. Nel 1836 vi fu insediata la Congregazione dei Padri Rosminiani.
Il sito è stato nel 2015 uno dei vincitori del concorso fotografico mondiale Wiki Loves Monuments. Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre 100.000 persone.
Nella notte del 24 gennaio 2018, il Monastero Vecchio della Sacra ha subito ingenti danni a seguito di un incendio divampato sul tetto, senza impattare la parte architettonicamente più rilevante, che necessita di importanti restauri.
Lo scenario monastico ha largamente ispirato il romanzo storico di Umberto Eco ‘Il nome della rosa’:
Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l’Edificio.
[…] ma per la posizione inaccessibile era di quelli più tremendo, e capace di generare timore nel viaggiatore che vi si avvicinasse a poco a poco. E fortuna che, essendo una limpidissima mattinata invernale, la costruzione non mi apparve quale la si vede nei giorni di tempesta.
La prima chiesa del complesso monastico fu costruita intorno al 983-987. Secondo la leggenda, l’Arcivescovo di Ravenna, Giovanni Vincenzo, che qui viveva da eremita, ebbe una visione dell’Arcangelo Michele che gli ordinava di costruire un santuario, poi consacrato proprio dagli angeli. Nacque così il nucleo più antico dell’abbazia.
Una delle storie più misteriose e affascinanti che coinvolgono la Sacra di San Michele riguarda la linea che unisce 7 luoghi dedicati all’Arcangelo Michele: l’isola di Skellig Michael in Irlanda, Saint Michael’s Mount nel Regno Unito, Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Piemonte, il Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia, il Monastero di San Michele Arcangelo di Panormitis in Grecia e il Monastero Stella Maris sul Monte Carmelo in Israele.
Vuole la leggenda che la linea lunga 2000 chilometri sia stata tracciata dallo stesso San Michele con la sua spada lottando contro il diavolo. Pare che se ne possa percepire la potenza mettendosi su una particolare piastrella del pavimento più chiara delle altre, all’interno della chiesa, subito dopo l’entrata a sinistra. Si dice che lassù le bussole smettano di funzionare.